Il carcere di Ascoli Piceno ha affrontato nell’anno 2024 sfide significative, come indicato durante la celebrazione del 208° anniversario del Corpo della Polizia Penitenziaria. Il comandante Cesare Martucci ha fornito una panoramica dettagliata delle attività svolte, evidenziando l’impegno del personale nell’affrontare una realtà penitenziaria complessa e richiedente. Questo articolo esplorerà i numeri chiave relativi all’attività di questo corpo nell’ultimo anno, le risorse disponibili, e il contesto in cui operano gli agenti.
I numeri dell’attività penitenziaria
Durante il 2024, il carcere di Ascoli Piceno ha visto un’attività intensa, caratterizzata da diversi eventi e operazioni significative. Sono state condotte ben 15 manifestazioni trattamentali a favore della popolazione detenuta, un aspetto fondamentale per il processo di reinserimento e supporto dei detenuti. L’ingresso di 92 nuovi detenuti e le 109 scarcerazioni danno un’idea del dinamismo della struttura.
Particolare attenzione è stata dedicata ai colloqui, con un totale di 1.850 sedute tra detenuti e familiari, essenziali per mantenere legami affettivi e sostenere il benessere psicologico dei reclusi. Sul fronte della giustizia, si sono registrate 11 attività di polizia giudiziaria, insieme a 5 sequestri di corpi di reato e 11 interrogatori su delega dell’Autorità giudiziaria. Le difficoltà non mancano, specialmente considerando i 309 collegamenti in videoconferenza per detenuti di alta sicurezza, inclusi i collaboratori di giustizia.
Le traduzioni di detenuti sono state numerose: 872, di cui 286 in aula di giustizia, 126 in istituti penitenziari e 460 per visite mediche e ricoveri. Inoltre, il personale ha gestito 38 piantonamenti in case di cura e 651 interventi a tutela della salute dei detenuti, evidenziando la necessità di proteggere anche il lato umano della detenzione. Tra questi interventi c’è stato il salvataggio di diverse vite, con agenti che sono riusciti a prevenire tentativi di suicidio.
Impegno e dedizione del personale
Nel suo discorso, il comandante Martucci ha elogiato il lavoro degli agenti della Polizia Penitenziaria, riconoscendo il loro alto senso del dovere e il sacrificio quotidiano. Nonostante i vincoli di personale e le tante criticità, il corpo di polizia ha dimostrato abilità nell’affrontare situazioni complesse e nella garanzia della sicurezza all’interno della casa circondariale. La fiducia del comandante nei confronti del suo team è stata chiara, sottolineando l’importanza della dedizione e della fedeltà al giuramento prestato.
Questa cultura del lavoro non è solo un valore intrinseco degli agenti, ma rappresenta anche una risposta a una realtà penitenziaria unica, con casi di grave complessità da gestire quotidianamente. La professionalità e l’esperienza del personale diventano quindi fondamentali per il mantenimento dell’ordine e per la cura della popolazione detenuta, creando così un ambiente controllato e sicuro.
La struttura carceraria di Ascoli Piceno e la sua storia
La casa circondariale di Ascoli Piceno si distingue per la sua lunga tradizione di sicurezza, avendo ospitato dal 2018 detenuti sottoposti al regime 41 bis. Questo tipo di regime è destinato ai reclusi accusati di reati particolarmente gravi, e indica un livello di sorveglianza molto elevato. Attualmente, la struttura è composta da due sezioni di media sicurezza e una di alta sicurezza, permettendo così una gestione diversificata dei detenuti. Una sezione è dedicata anche alla tutela della salute mentale, con un reparto per l’osservazione psichiatrica, segno dell’attenzione ai bisogni specifici della popolazione carceraria.
Attualmente, il numero di detenuti è di circa 145, un leggero sovrannumero rispetto alla capacità prevista. Questo incremento del numero rispecchia non solo la situazione carceraria in Italia, ma anche le sfide quotidiane che il personale deve affrontare. La direttrice Daniela Valentini ha sottolineato l’importanza di mantenere la sicurezza e l’ordine, rassicurando sulla preparazione e competenza degli agenti.
Il carcere di Ascoli Piceno opera come un microcosmo, dove quotidianamente si manifestano eventi e situazioni comuni. La direzione assicura che la situazione sia costantemente monitorata, grazie a un personale esperto e qualificato, capace di gestire le complesse dinamiche interne e di garantire il buon funzionamento della struttura.