“L’ordinanza per il megastore in Q3: l’ultimo aiutino dopo i new jersey”

Gaetina Gaetina

Problemi di autorizzazioni ritardano l'apertura del complesso commerciale

Nonostante i problemi che impediscono l'apertura del complesso commerciale all'angolo tra via del Lido e la statale Pontina per l'assenza delle autorizzazioni definitive dei tre passi carrabili, la società che ha promosso la variante urbanistica nel quartiere Q3, finita sotto inchiesta per la seconda volta, continua a godere di un trattamento di riguardo in Comune.

New jersey installati senza autorizzazioni

La vicenda dei new jersey installati per questioni di sicurezza in via del Lido è piuttosto curiosa. Questi spartitraffico prefabbricati in cemento, piazzati in due diversi blocchi da sei e da nove, con tanto di segnaletica verticale e orizzontale, sono stati installati senza le procedure autorizzative necessarie. La dirigente del Servizio Patrimonio, responsabile anche del Servizio Mobilità, ha dichiarato che non risultano autorizzati da quell'ufficio e ha chiesto agli altri servizi competenti di individuare le responsabilità e le eventuali misure da adottare.

Accordi informali e autorizzazioni retroattive

Nonostante la società avesse concordato con l'ufficio mobilità l'installazione dei new jersey per garantire la sicurezza stradale, le opere stradali andavano comunque autorizzate con un'apposita ordinanza prima dei lavori di posa in opera. Tuttavia, nonostante la mancanza di autorizzazione formale, il Comune ha emesso un'ordinanza per istituire la presenza dei new jersey in via del Lido. La società aveva inviato una nota alla Polizia Locale annunciando la posa degli spartitraffico, ma i lavori sono stati effettuati prima dell'arrivo dell'autorizzazione. Nonostante ciò, il Comune si è affrettato a sanare la situazione, anche se il complesso commerciale non può ancora aprire a causa della mancata autorizzazione dei passi carrabili.

In conclusione, sembra che negli uffici del Comune ci sia un braccio di ferro tra chi cerca di agevolare le pratiche della società e chi invece pretende verifiche scrupolose. La situazione rimane incerta e il complesso commerciale rischia di dover affrontare un procedimento complicato per ottenere le autorizzazioni necessarie.

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