Lorenzo Viviani nuovo presidente del Parco Nazionale delle Cinque Terre: tra sfide e opportunità

Lorenzo Viviani nuovo presidente del Parco Nazionale delle Cinque Terre: tra sfide e opportunità

Lorenzo Viviani è il nuovo presidente del Parco Nazionale delle Cinque Terre, con l’obiettivo di promuovere la sostenibilità, la partecipazione comunitaria e affrontare le sfide ambientali e turistiche.
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Lorenzo Viviani nuovo presidente del Parco Nazionale delle Cinque Terre: tra sfide e opportunità - Gaeta.it

Il Parco Nazionale delle Cinque Terre ha un nuovo presidente. Lorenzo Viviani è stato nominato alla guida dell’ente, portando con sé un bagaglio di idee e progetti innovativi. La sua nomina arriva in un momento cruciale, poiché il parco cerca di affrontare le sfide ambientali e sociali, e si propone di valorizzare le bellezze naturalistiche di quest’area, un tesoro incastonato tra mare e montagna.

La nuova direzione del parco

Con l’arrivo di Lorenzo Viviani si segna l’inizio di una nuova era per il Parco Nazionale delle Cinque Terre. Tra le sue prime azioni c’è il rinnovamento dell’organo direttivo, che ha visto la nomina di Marco Fenelli, Sindaco di Vernazza, Francesco Sassarini, Sindaco di Monterosso al Mare, e Stefano Macchio, rappresentante dell’Ispra. Viviani intende promuovere una gestione partecipata del parco, che coinvolga i cittadini e le istituzioni locali, riallacciando i legami con l’intera comunità. Rivolgendosi al suo team, il presidente ha sottolineato l’importanza di un ascolto attivo: è necessario conoscere a fondo l’area protetta, raccogliendo le voci del territorio e mettendo in risalto le competenze professionali già presenti al suo interno.

Viviani ha espresso la volontà di combinare la tutela dell’ambiente con lo sviluppo sostenibile, riconoscendo la necessità di pianificare il futuro del parco in un’ottica di integrazione tra diverse discipline. Tale approccio mira a salvaguardare le peculiarità del territorio, rispettando nel contempo le esigenze legate al turismo e all’economia locale. La tutela della biodiversità diviene quindi un tema centrale, affiancato dalla valorizzazione delle tradizioni locali e delle risorse naturali.

Accordo quadro e progetti futuri

Durante il primo consiglio direttivo con il nuovo presidente, è stato approvato un Accordo Quadro con i Parchi Nazionali dell’Arcipelago Toscano e dell’Appennino Tosco-Emiliano. Questo documento prevede una gestione associata di servizi che riguardano l’anticorruzione, la trasparenza, le risorse umane, la formazione e il supporto giuridico. L’accordo è stato pensato per migliorare la qualità dei servizi e ottimizzare le risorse economiche e amministrative. L’obiettivo è garantire una maggiore efficienza e una gestione più coesa tra i vari enti, per rispondere in modo mirato agli attuali bisogni del parco e delle comunità circostanti.

Uno dei progetti di grande interesse è “Be-Natural”, finanziato dalla Fondazione Compagnia di San Paolo, nell’ambito del bando “Simbiosi 2023”. Questo progetto vuole mettere in rete le esperienze legate alla sostenibilità, promuovendo la biodiversità e incentivando pratiche di turismo responsabile. La missione è chiara: far crescere la consapevolezza rispetto all’importanza di tutelare questo patrimonio naturale, incoraggiando un turismo che sia non solo attento all’ambiente, ma anche sostenibile per le economie locali.

Le sfide da affrontare

Il nuovo presidente del Parco Nazionale delle Cinque Terre si trova di fronte a una serie di sfide rilevanti. Il cambiamento climatico e l’incremento della pressione turistica sono temi che pongono interrogativi su come mantenere l’equilibrio tra conservazione e sviluppo. È fondamentale quindi attuare strategie che non solo difendano il patrimonio naturale, ma che promuovano anche un uso consapevole delle risorse da parte di residenti e visitatori.

In questo contesto, Viviani mira a realizzare un dialogo continuo con le diverse realtà interessate, per costruire, insieme, un futuro che valorizzi al massimo la bellezza e la ricchezza del Parco Nazionale delle Cinque Terre. La sua visione è quella di rendere il parco un esempio di come un’area protetta possa funzionare come un motore di sviluppo locale, contribuendo al benessere sociale ed economico di chi la abita.

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