L’oscura rete degli ultras: inchiesta svela il business dietro San Siro e i legami con la mafia

L’inchiesta della Dda di Milano svela una rete di affari illeciti tra ultras di Inter e Milan, legami con la ‘ndrangheta, estorsioni e infiltrazioni nel tessuto politico locale.
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L'oscura rete degli ultras: inchiesta svela il business dietro San Siro e i legami con la mafia - Gaeta.it

Emergono dettagli inquietanti da un’operazione della Dda di Milano che ha portato all’arresto di importanti figure del tifo organizzato. L’inchiesta ha rivelato come i capi ultras di INTER e MILAN non solo abbiano instaurato una fitta rete di affari illeciti, ma abbiano anche intrattenuto legami con la ‘ndrangheta, evidenziando pratiche di estorsione e di controllo su attività commerciali che ruotano attorno allo stadio di San Siro.

Un’inchiesta sotto la lente: omicidi e arresti nella curva milanese

L’ordinanza di custodia cautelare, che ha colpito 19 persone tra carcere e domiciliari, si inserisce in un contesto di violenza e affari sporchi che coinvolgono i leader delle curve nord e sud. L’inchiesta, guidata dai pubblici ministeri Paolo Storari e Sara Ombra, ha accertato l’aggravante del metodo mafioso per alcuni dei capi ultrà interisti. Tra gli arrestati figura Marco Ferdico, membro del direttivo della curva interista, e legato a Antonio Bellocco, noto esponente dell’omonimo clan mafioso. Ferdico è accusato di essere coinvolto in un omicidio avvenuto il 4 settembre, mentre l’ex leader della curva nerazzurra, Andrea Beretta, sta scontando una pena per omicidio legato a un altro crimine avvenuto nel 2022.

In questo deteriorato contesto, emerge anche l’aggressione a Cristiano Iovino, non un caso isolato ma parte di una serie di attività violente che si intrecciano con dinamiche di rivalità tra i gruppi. Gli arresti hanno coinvolto anche figure di spicco della curva sud milanista, come Luca Lucci, noto per aver posato con politici, e Christian Rosiello. I reati contestati vanno dall’estorsione alla fabbricazione di documenti falsi, evidenziando una rete di illegalità che si sviluppa all’interno e attorno a uno dei templi del calcio italiano.

San Siro: un territorio al di fuori della legge

L’inchiesta ha messo in luce quanto gli ultrà siano riusciti a infiltrarsi in diverse attività legate a San Siro, trasformato in un “territorio franco”. Le intercettazioni rivelano dettagli su come l’area sia diventata un punto caldo per operazioni illecite, con introiti che raggiungono cifre da capogiro. Estorsioni nei confronti di gestori di parcheggi e venditori ambulanti sono solo la punta dell’iceberg. L’ammontare delle estorsioni nei parcheggi è di circa 4mila euro al mese, a cui si aggiungono richieste per servizi di catering e vendite di cibo e bevande, gestiti da facchini e ambulanti, tutti sotto il controllo degli ultras.

Il giudice per le indagini preliminari, Domenico Santoro, ha descritto la situazione come “fuori da ogni controllo di legalità”. Le violenze non sono solo legate ai tifosi, ma estese anche ai fraintendimenti tra diversi gruppi di supporters e alle competizioni interne per il dominio dell’area attorno allo stadio.

La pressione sui club: biglietti e alleanze tra tifoserie

L’inchiesta ha svelato il ruolo attivo degli ultras nella gestione dei biglietti per eventi di grande richiamo, come la finale di Champions League. Le pressioni sui dirigenti sportivi e i contatti con figure di spicco all’interno dell’INTER e del MILAN sono stati rivelati attraverso le indagini. In particolare, gli ultras interisti avrebbero ottenuto 1500 biglietti per la finale di Istanbul, sotto pressione esercitata su vari livelli, inclusi ex calciatori e allenatori.

Le alleanze tra le due tifoserie, apparentemente in rivalità, si sono rivelate più complesse. Gli ultras avrebbero infatti intrapreso accordi per scambi di biglietti, mostrando una capacità di collaborazione inattesa che solleva interrogativi su come tali dinamiche influiscano sulla cultura calcistica e sull’integrità degli eventi sportivi.

Le estorsioni non si limitano ai biglietti, ma si estendono anche alla vendita di panini e prodotti alimentari, con l’obbligo per i venditori di pagare un tributo per poter operare normalmente attorno allo stadio.

Politica e malaffare: ingerenze nei rapporti istituzionali

L’inchiesta ha avuto anche ripercussioni sulla politica locale, coinvolgendo Manfredi Palmeri, un consigliere regionale di destra, accusato di corruzione. Le indagini hanno svelato che Palmeri avrebbe mantenuto rapporti con imprenditori legati alla gestione dei parcheggi di San Siro, suggerendo una complicità tra politica e malaffare. L’emergere di figure di potere legate all’illegalità suggerisce un sistema in cui certi settori della comunità politica possano trarre vantaggio da attività illecite.

I dati raccolti dalle intercettazioni mostrano inoltre le connessioni tra i capi ultrà e la mala milanese, evidenziando come questi ultimi non solo si siano infiltrati nel contesto sportivo, ma abbiano anche ampliato la loro influenza in diverse aree della vita pubblica. Gli sviluppi futuri di questa vicenda potrebbero portare a una maggiore luce su come le dinamiche all’interno del tifo organizzato possano incidere sulle istituzioni e mettere in discussione l’integrità degli ambienti sportivi lombardi.

Ultimo aggiornamento il 1 Ottobre 2024 da Donatella Ercolano

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