Lublino ricorda la famiglia Ulma, martire del nazismo e simbolo di coraggio e solidarietà

Lublino ricorda la famiglia Ulma, martire del nazismo e simbolo di coraggio e solidarietà

Il 24 marzo segna il martirio della famiglia Ulma, uccisa dai nazisti per aver salvato ebrei. La loro recente beatificazione ha riacceso l’interesse sulla memoria storica e il coraggio durante l’Olocausto.
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Lublino ricorda la famiglia Ulma, martire del nazismo e simbolo di coraggio e solidarietà - Gaeta.it

Il 24 marzo rappresenta una data significativa per il popolo polacco, poiché ricorda il tragico martirio della famiglia Ulma, uccisa dai nazisti per aver protetto dei cittadini ebrei durante la Seconda Guerra Mondiale. Nel 2023, la loro beatificazione ha suscitato un rinnovato interesse e ha aperto a Lublino un’importante conferenza inaugurata dal Centro Heschel dell’Università Cattolica, dedicata alla memoria di coloro che si opposero all’odio durante l’occupazione.

La tragedia della famiglia Ulma

Nel 1944, i nazisti uccisero con estrema brutalità Józef Ulma, la moglie Wiktoria, incinta al momento dell’esecuzione, e i loro sei figli. La famiglia era stata arrestata mentre offriva rifugio a otto ebrei, tra i quali figuravano nomi di estrema importanza come Gołda Grünfeld e Saul Goldman, che cercavano una via di salvezza in un periodo di terrore e violenza. La tragica conclusione della loro storia è segnata dalla loro beatificazione avvenuta nel settembre 2023, durante una celebrazione a Markova, il loro paese. Questa commemorazione è parte della Giornata Nazionale della Memoria dei Polacchi che hanno salvato gli ebrei nel corso dell’occupazione tedesca, un’iniziativa avviata nel 2018 per onorare il coraggio di quanti, a rischio della propria vita, hanno scelto di opporsi alla barbarie.

La conferenza e il ricordo dell’occupazione

In occasione dell’anniversario del martirio della famiglia Ulma, la conferenza tenutasi a Lublino ha visto la partecipazione di diverse autorità locali e della provincia, oltre ai rappresentanti dell’Istituto di Memoria Nazionale. La cerimonia è iniziata con una Santa Messa nell’Arcicattedrale di Lublino, seguita dall’apertura di una mostra dedicata alla famiglia martire. Don Mirosław Kalinowski, rettore dell’Università Cattolica, ha sottolineato il valore della memoria storica e il legame tra il passato e la contemporaneità. La sua esposizione ha enfatizzato come la cultura e la religione ebraica siano state represse da un regime oppressore e ha richiamato a una riflessione sulla divisione sociale e culturale che si è creata durante quegli anni.

Le testimonianze di chi ha salvato gli ebrei

Durante la conferenza, è emerso il tema del coraggio dimostrato non solo dalla famiglia Ulma, ma anche da molte altre persone in Polonia che hanno protetto ebrei in pericolo. Manuela Tulli, giornalista ed esperta vaticanista, ha evidenziato come la storia degli Ulma sia stata notevolmente trascurata fino alla loro recente beatificazione. Tulli ha collaborato con don Paweł Rytel-Andrianik per scrivere un libro che ha portato alla luce questo importante capitolo della storia. Sottolineando l’importanza di narrare queste storie, ha affermato che il loro esempio ha avuto un forte impatto anche al di fuori della Polonia, specialmente in Italia, dove la loro storia ha guadagnato notorietà.

L’impatto delle suore durante l’Olocausto

Una parte fondamentale della letteratura sulla resistenza ebraica in Polonia è rappresentata dai racconti delle suore che hanno rischiato la vita per salvarli. Monika Kupczewska, presidente della Commissione Storica per le Congregazioni Religiose Femminili, ha esposto il lavoro svolto dalle suore durante l’occupazione nazista. Secondo le ricerche, oltre 2300 suore hanno partecipato attivamente all’aiuto dei cittadini ebrei, sfidando le leggi naziste che punivano con la morte chiunque decidesse di offrire rifugio. La loro dedizione, spesso poco conosciuta, sta ora emergendo grazie agli sforzi di ricercatori e storici.

La memoria e il futuro delle testimonianze

Grazie all’impegno dell’Università Cattolica Giovanni Paolo II di Lublino, la memoria della comunità ebraica polacca è mantenuta viva attraverso diverse iniziative. Un esempio di questo lavoro è il libro del documentarista Ryszard Tyndorf, che raccoglie testimonianze di sacerdoti e religiosi polacchi che hanno salvato ebrei durante l’Olocausto. La pubblicazione di documenti storici e la memoria delle persone che hanno preso posizione contro l’ingiustizia mostrano quanto sia fondamentale continuare a raccontare queste storie nel tempo presente e nelle future generazioni. L’atto di commemorare chi ha agito in modo umanitario fornisce una lezione di integrità e coraggio da cui si può trarre ispirazione.

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