Il 20 luglio 2019, un momento significativo è stato vissuto da Luca Parmitano, l’astronauta catanese dell’Agenzia Spaziale Europea. Mentre il mondo celebrava il cinquantesimo anniversario del primo allunaggio, Parmitano si preparava a intraprendere una nuova avventura nello spazio, partendo dal cosmodromo di Bajkonur. Con l’emozione di una missione importante ad attenderlo e un gesto affettuoso verso le sue figlie, Parmitano ha dimostrato l’intimo legame che lo unisce alla sua famiglia anche oltre i confini terrestri.
La partenza da Bajkonur e il legame con le figlie
La scena è toccante: Luca Parmitano si avvicina al pullman che lo porterà verso il razzo Sojuz, pronto per la sua missione di sei mesi sulla Stazione Spaziale Internazionale. Prima di salire, si ferma a salutare le figlie Sarah e Maia, poggiando la mano sul vetro del finestrino, mentre dall’altra parte le ragazze rispondono allo stesso modo. Un gesto semplice, ma carico di significato, che rappresenta il profondo affetto e il legame che il padre ha con le sue bambine.
Nel raccontare l’emozione di quel momento, Parmitano esprime il “dolore perfetto” di lasciare le figlie. Un dolore che non diminuisce col tempo, ma che diventa un promemoria di quanto lui sia fortunato. Questo sentimento di amore incondizionato e di responsabilità è centrale nel suo essere padre. Anche mentre si prepara a lasciare il nostro pianeta, il pensiero per le sue figlie non lo abbandona mai.
La lettera alle figlie e la paternità
Nel 2014, quando la sua carriera nello spazio iniziava a prendere slancio, Parmitano scrisse una lettera alle sue figlie, una mappa concettuale che riflette la sua visione della paternità. Sottolineando l’importanza di fornire strumenti per orientarsi verso il futuro, il messaggio di Luca è chiaro: non si tratta di indicare una strada predeterminata, ma di offrire una serie di possibilità affinché i figli possano scegliere il percorso da seguire.
Nella lettera, Parmitano esprime il desiderio di dare alle sue figlie non solo consigli pratici, ma anche una comprensione profonda del mondo e della vita. La lettera, rintracciabile sul sito dell’Esa, fa parte di una narrazione di paternità che è molto più che la semplice scrittura; è un legame fra generazioni e un invito all’autonomia. Le figlie, ora cresciute, portano con sé questa eredità di valori e speranze, anche se non è chiaro se abbiano mai letto il messaggio scritto dal loro padre.
Il passare del tempo e il legame inalterato
Oggi, Sarah ha 18 anni e studia geologia in Colorado, mentre Maia ha 15 anni e frequenta l’high school a Houston. Nonostante il passare del tempo, Parmitano sottolinea che per lui rimangono sempre le stesse bambine che ha visto crescere, quelle che una volta cullava tra le braccia e a cui cantava dolci ninnenanne. Questo affetto permanente è un tema ricorrente nel loro rapporto, un legame corroborato da esperienze e dalla crescita individuale di ciascuna.
Parmitano esprime chiaramente che la sua concezione di paternità implica la libertà di scegliere e la capacità di affrontare le sfide. Crede che i genitori debbano facilitare la crescita dei propri figli senza interferire nelle loro decisioni. Le opportunità sono a disposizione, e così anche le sue lezioni di vita, ma le figlie devono sentirsi libere di determinare il proprio cammino. Questo pensiero si inserisce nella più larga filosofia di educazione e amore incondizionato, un modo di vedere il futuro che spera possa ispirare le sue ragazze a costruire le proprie strade.