L'Ucraina accetta cessate il fuoco Usa per 30 giorni, Russia propone solo 30 ore: la situazione a Gedda

L’Ucraina accetta cessate il fuoco Usa per 30 giorni, Russia propone solo 30 ore: la situazione a Gedda

A Gedda, Stati Uniti propongono un cessate il fuoco di 30 giorni tra Ucraina e Russia; Kiev accetta senza condizioni, mentre Mosca offre solo 30 ore, suscitando scetticismo e tensioni diplomatiche.
L27Ucraina Accetta Cessate Il F L27Ucraina Accetta Cessate Il F
Nel marzo 2025 a Gedda, gli USA hanno proposto un cessate il fuoco di 30 giorni tra Ucraina e Russia, accettato senza condizioni da Kiev, mentre Mosca ha offerto solo 30 ore di tregua, suscitando scetticismo. - Gaeta.it

La notte tra l’11 e il 12 marzo 2025 si è svolto un importante confronto diplomatico nella città di Gedda, Arabia Saudita, riguardo a un cessate il fuoco nel conflitto tra Ucraina e Russia. La proposta avanzata dagli Stati Uniti ha indicato un’interruzione completa delle ostilità per un mese. L’Ucraina ha aderito senza condizioni, mentre la Russia ha risposto con una proposta decisamente ridotta, offrendo solo 30 ore di tregua. Il ministro degli Esteri ucraino Andrii Sybiha ha commentato con cautela le ultime dichiarazioni di Vladimir Putin, sottolineando la necessità di giudicare dai fatti, non dalle parole.

la proposta Usa di cessate il fuoco e l’adesione ucraina

Il 11 marzo a Gedda gli Stati Uniti hanno presentato una proposta per un cessate il fuoco completo tra le forze ucraine e russe, valido per 30 giorni. L’obiettivo dichiarato era permettere condizioni per negoziazioni più ampie e interrompere un conflitto ormai esteso da anni. Il governo ucraino ha risposto accettando la proposta senza modificarla o imporre condizioni aggiuntive.

Questa accettazione riflette la volontà di Kiev di mantenere aperta la strada al dialogo e di ridurre i combattimenti, almeno temporaneamente. I giorni successivi alla proposta a Gedda sono stati decisivi per confermare la posizione ufficiale dell’Ucraina: la disponibilità a un cessate il fuoco duraturo, utile per alleggerire la pressione umanitaria e militare. I vertici della diplomazia ucraina hanno ricordato più volte che agire in questa direzione rappresenta un passo realistico per contenere le ferite del conflitto nel cuore dell’Europa.

L’adesione senza condizioni indica una pragmatica risposta di Kiev davanti a una proposta che, pur difficile da realizzare, sarebbe il primo tentativo concreto in mesi che potrebbe aprire nuovi spazi per colloqui politici. La città di Gedda si conferma così come un crocevia internazionale indispensabile per iniziative diplomatiche sul terreno ucraino.

la reazione russa e la proposta ridotta a 30 ore

Il governo di Mosca ha rigettato l’offerta Usa di un mese di cessate il fuoco senza fornire spiegazioni dettagliate. Al suo posto, Vladimir Putin ha annunciato una controproposta molto inferiore: solo 30 ore di interruzione temporanea alle ostilità. Questa mossa ha creato scetticismo tra gli osservatori internazionali e tra gli stessi negoziatori.

La scelta russa sembra riflettere una strategia tesa più a guadagnare tempo che a firmare un accordo di pace duraturo. La proposta di tregua così breve appare insufficiente per permettere il riposizionamento politico o militare e lascia spazio per potenziali manovre belliche durante e dopo la pausa.

La ridotta durata del cessate il fuoco mostra inoltre la sfiducia di Mosca nelle reali intenzioni degli altri attori coinvolti, come si è visto nel timore a concedere più tempo senza garanzie. Anche nella comunicazione ufficiale, il governo russo ha assunto un atteggiamento più prudente, senza definire con chiarezza le condizioni di questa proposta. La breve tregua suggerita risulta comunque impraticabile per diverse organizzazioni internazionali impegnate a monitorare l’evoluzione della crisi.

il commento del ministro degli esteri ucraino e le prospettive future

Andrii Sybiha, capo della diplomazia ucraina, ha espresso dichiarazioni molto nette tramite il proprio account ufficiale su X a pochi giorni dagli incontri di Gedda. Il ministro ha ricordato la lunga storia di promesse russe non rispettate durante il conflitto. Ha voluto chiarire la posizione di Kiev: “si accetteranno solo fatti concreti e verificabili, non dichiarazioni suggestive o ambigue.”

Sybiha ha quindi smentito qualunque fiducia nei discorsi di Putin che riguardino cessate il fuoco con tempi brevissimi e ha ribadito che l’Ucraina tiene la proposta Usa come base per ogni futuro dialogo. La decisione di valutare solamente ciò che avverrà sul campo incarna la diffidenza maturata negli anni di guerra.

Queste dichiarazioni tracciano un quadro di negoziati ancora complessi e incerti. Kiev si mostra aperta ad accordi stabili, ma pretende stabilità e continuità. La riserva sull’affidabilità delle promesse russe indica che occorre un controllo rigoroso sulle azioni concrete più che sulle intenzioni orali.

Il futuro prossimo dipenderà dalla capacità di entrambe le parti di confermare attraverso il comportamento le dichiarazioni di volontà pacifiche. Al momento, la disparità tra le proposte rappresenta una significativa barriera a un dialogo costruttivo. Gedda resta così un punto nodale che potrebbe far emergere soluzioni o, allo stesso tempo, ribadire gli ostacoli radicati nella crisi.

  • Elisabetta Cina

    Elisabetta è una talentuosa blogger specializzata in attualità, con un occhio critico sui temi caldi del momento. Laureata in comunicazione, ha trasformato la sua passione per il giornalismo in una carriera online, creando un blog di successo che esplora e discute le ultime tendenze in politica, società e cultura. Conosciuta per il suo approccio analitico e la capacità di sintesi, Elisabetta attira lettori che cercano una prospettiva affilata e ben informata sugli eventi mondiali. Attraverso il suo blog, offre non solo notizie, ma anche approfondimenti e riflessioni che stimolano il dialogo e la comprensione.

    Visualizza tutti gli articoli
Change privacy settings
×