L’Ucraina manifesta sempre più chiaramente il proprio desiderio di autonomia nella produzione di armi, mentre continua a combattere un conflitto che va avanti da tre anni contro la Russia. Con un’ampia dipendenza dalle forniture occidentali, in particolare dagli Stati Uniti, Kiev ha iniziato a sviluppare progetti ambiziosi per rafforzare la propria industria della difesa. Un’iniziativa significativa è stata lanciata dal primo ministro Denys Shmyhal, il quale ha presentato il piano “Armi della Vittoria”. Questo progetto prevede la produzione di 30.000 droni a lungo raggio e 3.000 missili da crociera entro la fine dell’anno, con l’obiettivo non solo di sostenere lo sforzo bellico, ma anche di diventare un attore sul mercato globale delle armi.
Un piano ambizioso per l’industria della difesa
Il piano “Armi della Vittoria” rappresenta un passo decisivo per l’Ucraina, poiché intende stabilire contratti a lungo termine con i produttori di armi, che potrebbero durare dai tre ai cinque anni. Questa strategia mira a incrementare la produzione interna di armamenti e a ridurre la dipendenza dalle forniture esterne, un cambiamento necessario vista la situazione attuale. Gli investimenti stanziati per il settore della difesa, infatti, hanno raggiunto la cifra record di 739 miliardi di grivnie, equivalenti a circa 17 miliardi di euro nel bilancio recente. Questi fondi verranno utilizzati per finanziare lo sviluppo di nuove armi, che non solo saranno impiegate nel conflitto attuale, ma potrebbero anche essere vendute sui mercati internazionali generando entrate significative per il paese.
L’Ucraina prevede di realizzare già quest’anno significativi guadagni dal mercato della difesa, con l’obiettivo di incassare un miliardo di dollari. Questo approccio dimostra un cambiamento di paradigma nell’ottica ucraina, che cerca di posizionarsi come produttore di armamenti e non solo come acquirente. L’indipendenza nella produzione non solo permetterebbe una maggiore resilienza durante il conflitto, ma può anche fornire opportunità di collaborazione e vendita all’estero, contribuendo a stabilizzare l’economia del paese.
Il “Trembita”: un missile ucraino a basso costo
Uno dei progetti più innovativi lanciati nell’ambito di questa strategia è il missile da crociera conosciuto come “Trembita”. Questo missile è stato sviluppato per offrire una soluzione economica rispetto ai costosi missili prodotti da altri paesi, come gli Stati Uniti e il Regno Unito. Con un costo di produzione di circa 10.000 dollari per unità, il Trembita presenta un’importante riduzione dei costi rispetto ai missili Atacms o Scalp, rendendolo una scelta più accessibile per l’Ucraina.
Il Trembita ha specifiche interessanti: lungo 2 metri e pesante circa 90 chili, è in grado di trasportare un carico esplosivo di 18 chili, colpendo obiettivi fino a 140-150 km di distanza. L’ambizione dell’Ucraina, tuttavia, non si ferma qui; ci sono piani per incrementare l’efficacia del Trembita rendendolo capace di colpire obiettivi a una distanza massima di 650 km. Questo passo non solo amplificherebbe le capacità offensive ucraine, ma renderebbe il missile una risorsa temibile contro le forze nemiche, offrendo a Kiev un vantaggio cruciale nel conflitto in corso.
La realizzazione del Trembita rappresenta una dichiarazione audace da parte dell’Ucraina sulla sua capacità di autodeterminazione nella sfera della difesa, mostrando così al mondo intero che è pronta a fare i passi necessari per garantirsi la sicurezza e la sovranità nel lungo termine.
Ultimo aggiornamento il 4 Gennaio 2025 da Elisabetta Cina