Lucrezia Selassié ha parlato per la prima volta dopo aver ricevuto una condanna con pena sospesa a un anno e otto mesi per stalking ai danni di Manuel Bortuzzo, campione di nuoto paralimpico. Con un post su Instagram, l’ex concorrente del Grande Fratello ha condiviso le sue emozioni, rivelando come questa esperienza l’abbia segnata profondamente. La vicenda si è svolta nel contesto di una relazione tumultuosa, iniziata nel reality show e finita in un conflitto legale carico di tensioni e accuse.
Le parole di Lucrezia Selassié
“Nella mia vita ho affrontato un’ingiustizia e l’ho sopportata, innanzitutto per amore”, ha dichiarato Lucrezia Selassié. L’ex gieffina ha parlato delle calunnie che ha subito, non solo da Bortuzzo, ma anche da altre persone che avrebbero manipolato i fatti a suo sfavore. La giovane donna ha voluto trasmettere un messaggio di resilienza, affermando che la sua determinazione a difendere la propria verità rimane intatta, nonostante la difficile condanna. “La giustizia è un cammino che continua”, ha sottolineato, evidenziando che un unico verdetto non può definire l’intero processo di ricerca della verità.
Selassié ha descritto il periodo che ha attraversato come uno dei più bui della sua vita. Ha ribadito che molte persone hanno preso posizione contro di lei senza conoscere realmente i fatti, basandosi su chi ha costruito le sue sofferenze tramite bugie. Ha anche ringraziato coloro che hanno continuato a sostenerla, ancorandola alla sua forza e integrità. “La delusione più grande l’ho provata verso me stessa”, ha affermato, indicando come la situazione l’abbia portata a sentirsi intrappolata in una realtà non voluta, con un peso insostenibile da portare.
Una realtà difficile da accettare
Lucrezia ha raccontato di come la situazione l’abbia portata a toccare il fondo: “Ho sperimentato un dolore che mi ha piegata, rendendomi fragile e confusa”. Ha descritto un momento di svuotamento totale, in cui ha perso il contatto con la persona che era prima dello scandalo. Tuttavia, ha ammesso che in quel buio ha trovato una scintilla di forza: “Non lascerò che questa esperienza definisca chi sono veramente”. Lucrezia ha dichiarato che la sua lotta non è motivata da vendetta, ma dal desiderio di raccontare la verità, un principio a cui tiene fortemente.
La sua testimonianza chiarisce anche come le persone spesso giudichino senza conoscere a fondo la situazione. “Nonostante tutto, ci sono stati quelli che hanno creduto in me”, ha spiegato, rafforzando il concetto di speranza e di resilienza di fronte alle avversità. La giovane ha voluto che il suo messaggio risuonasse, sottolineando che la sua storia non deve essere ridotta a semplici etichette o accuse.
La condanna del tribunale
La condanna di Lucrezia Selassié è arrivata al termine di un processo con rito abbreviato, durante il quale il giudice dell’udienza preliminare di Roma ha disposto un anno e otto mesi di pena, sebbene sospesa. Inizialmente, il pubblico ministero aveva chiesto una condanna di un anno e quattro mesi. L’accusa sostiene che Selassié abbia perseguitato Manuel Bortuzzo, fino a minacciarlo di morte, portando il giovane a vivere in uno stato di ansia e timore per la sua incolumità.
La loro relazione, che aveva preso avvio durante la partecipazione al Grande Fratello Vip, si è conclusa rapidamente. Dopo la rottura, Lucrezia ha cominciato ad attuare comportamenti che il campione di nuoto ha definito vessatori, culminando nella denuncia per stalking. I pubblici ministeri hanno evidenziato come il suo comportamento abbia richiesto a Bortuzzo di modificare le proprie abitudini di vita, al punto da sentirsi costretto a evitarla.
Quest’episodio ha messo in evidenza non solo le dinamiche complesse delle relazioni interpersonali, ma anche come il confine tra amore e stalkeraggio possa essere sottile. La vicenda, che continua a far discutere, ha acceso i riflettori su temi delicati come la salute mentale e le conseguenze legali di atteggiamenti oppressivi.