L'ultimo viaggio di Sindbad: il dramma della migrazione raccontato al Pozzo e il Pendolo di Napoli

L’ultimo viaggio di Sindbad: il dramma della migrazione raccontato al Pozzo e il Pendolo di Napoli

Debutta l’8 febbraio 2024 a Napoli “L’ultimo viaggio di Sindbad”, un’opera di Erri De Luca che esplora le complesse dinamiche della migrazione attraverso la storia di un marinaio e i suoi passeggeri.
L27ultimo viaggio di Sindbad3A i L27ultimo viaggio di Sindbad3A i
L'ultimo viaggio di Sindbad: il dramma della migrazione raccontato al Pozzo e il Pendolo di Napoli - Gaeta.it

Un nuovo allestimento teatrale di Erri De Luca, ‘L’ultimo viaggio di Sindbad’, mette in scena le complesse dinamiche della migrazione attraverso la figura di un marinaio che apprende a padroneggiare le tempeste del mare e le afflizioni degli esseri umani in viaggio. Questo spettacolo debutterà il 8 febbraio 2024 negli spazi del Pozzo e il Pendolo Teatro di Napoli, con un’ulteriore replica prevista per il giorno successivo. Sotto la direzione di Annamaria Russo, il cast coinvolgerà attori del calibro di Marco Palumbo, Alfredo Mundo, Gennaro Monti, Sonia de Rosa, Michele Costantino, Rita Ingegno e Cristoforo Iorio, coadiuvati dalle sonorizzazioni curate da Gennaro Monti e dalle scenografie ideate da Elio Rivera.

La storia del marinaio e il suo ultimo viaggio

Al centro della narrazione c’è un marinaio che ha affrontato innumerevoli tempeste e ha visto bellezze diverse. In questa fase della sua vita, egli si appresta a intraprendere il suo ultimo viaggio, un’esperienza che racchiude in sé il peso del mondo. La nota dello spettacolo descrive il marinaio come un guardiano di una folla ammassata nella stiva di una nave, la quale rappresenta una metafora potente dell’umanità in fuga verso un nuovo destino. Gli immigrati, rappresentati come migratori e migratrici, si trovano a bordo, con la speranza di giungere lungo le coste italiane, in un Occidente spesso descritto come impenetrabile e ostile a causa delle barriere fisiche e culturali.

Il viaggio non è un semplice trasferimento fisico, ma diventa un’importante esperienza emotiva. I personaggi, uomini, donne e bambini, condividono un’unica sorte, legati dalla disperazione e dalla speranza di un futuro migliore. La stiva della nave, buia e angusta, diventa il rifugio temporaneo dove si mescolano superstizioni e atti di preghiera, un luogo in cui si combatte la paura della morte con riti arrangiati per placare le onde gravide di insidie. Nei momenti di conflitto e vulnerabilità, l’unico modo per sopravvivere sembra essere stringere tra le braccia la persona amata, un gesto che rappresenta la forza dell’unione in un contesto di fragilità.

La saggezza del capitano e la forza del mare

Le parole del capitano, una figura chiave nel racconto, offrono una profondità narrativa significativa. Egli spiega che coloro che hanno qualcuno che li aspetta a terra riescono a superare le sfide più ardue. In momenti di pericolo, l’energia sembra raddoppiare: due cuori condividono la battaglia contro le avversità. Questo concetto di legame emotivo che offre sostegno in situazioni critiche è centrale per la storia di Sindbad, il quale ha assistito non solo alle migrazioni storiche dall’Europa all’America nel primo Novecento, ma ora anche alle esperienze dei nuovi migranti che affrontano la pericolosa traversata verso l’Europa.

L’interpretazione di Sindbad trascende il personaggio storico; diventa un simbolo dei sogni e delle speranze di tutti coloro che cercano una vita migliore. Questo legame tra le storie degli uomini e le parole di figure bibliche come Giona, Kohélet e san Paolo arricchisce la narrazione, rendendo il dramma ancora più complesso e rilevante. La presenza del mare, con le sue insidie e la sua generosità, diventa così non solo un elemento naturale, ma un attore a pieno titolo, capace di influenzare il destino delle persone.

Un testo evocativo e significativo

‘L’ultimo viaggio di Sindbad’ si distingue per la sua prosa scarna ma evocativa, che trasmette l’emozione del viaggio attraverso immagini potenti. Il testo di Erri De Luca non si limita a raccontare una storia, ma crea un’atmosfera di appuntamenti attesi, mancati e ritrovati, costruendo un racconto che resta impresso nella memoria. Questo spettacolo non è solo una rappresentazione teatrale, ma un’esperienza immersiva che invita il pubblico a riflettere sulle sfide e le speranze legate alla migrazione.

Con la sua proposta di un viaggio emotivo e fisico, lo spettacolo si preannuncia come un’importante occasione per sensibilizzare il pubblico sulle problematiche contemporanee legate alla migrazione, all’umanità e all’esperienza di chi lotta per un futuro migliore. L’allestimento di Napoli si pone come una tappa cruciale nel panorama teatrale italiano, intendendo stimolare una riflessione profonda sulle ingiustizie e le speranze che attraversano le vite di milioni di persone.

Ultimo aggiornamento il 4 Febbraio 2025 da Sofia Greco

Change privacy settings
×