L'Unione Europea prepara dazi su prodotti americani: il bourbon risparmiato per tutelare il vino

L’Unione Europea prepara dazi su prodotti americani: il bourbon risparmiato per tutelare il vino

L’Unione Europea risponde alle tariffe statunitensi su metalli con dazi mirati, escludendo il bourbon per proteggere l’industria vinicola, mentre cerca un dialogo per evitare escalation commerciale.
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L'Unione Europea prepara dazi su prodotti americani: il bourbon risparmiato per tutelare il vino - Gaeta.it

L’Unione Europea sta mettendo in campo una strategia per contrastare le tasse imposte dagli Stati Uniti su metalli come acciaio e alluminio, con dazi che potrebbero arrivare fino al 25% su vari prodotti statunitensi. Questa mossa si inserisce nel contesto di una crescente tensione commerciale tra Bruxelles e Washington. Secondo una fonte dell’agenzia Afp, l’UE ha scelto di escludere il bourbon da questa lista di beni colpiti, una decisione presa per proteggere i vini e altri alcolici europei dalle ritorsioni americane.

Le fasi della strategia europea

La strategia dell’UE per affrontare le nuove misure tariffarie imposte dagli Stati Uniti si basa su un approccio graduale e misurato. Olof Gill, portavoce della Commissione Europea, ha sottolineato in una conferenza stampa che l’obiettivo primario è evitare l’imposizione di nuovi dazi, mantenendo un dialogo aperto con Washington. Durante la presentazione, Gill ha ribadito come l’Europa non abbia creato questa situazione e desideri attivamente negoziare in modo significativo. Ha affermato che la risposta dell’UE sarà meno reattiva e mira a stabilire un dialogo diretto piuttosto che una escalation di tensioni commerciali.

In aggiunta, Gill ha annunciato che il Comitato dell’Unione europea voterà sull’elenco ufficiale dei prodotti americani da colpire nei prossimi giorni, utilizzando le procedure di comitologia che conferiscono poteri decisionali significativi alla Commissione. La disponibilità al dialogo non esclude letteralmente la possibilità di utilizzare misure più drastiche, se necessarie, come accennato da Gill, il quale ha menzionato che l’Unione non esiterà a usare le leve necessarie per affrontare atti di coercizione economica.

Le specifiche delle nuove tariffe

L’elenco dei prodotti su cui l’Unione sta considerando di applicare dazi include una gamma piuttosto variegata, che va da beni alimentari come la soia, pollame e riso, fino a oggetti più elaborati come motociclette, tessuti e apparecchiature elettriche. Nonostante inizialmente l’UE avesse previsto l’inclusione del bourbon, la pressione esercitata dai principali esportatori di vino, specialmente Francia e Italia, ha indotto Bruxelles a rimuovere il whiskey dalla lista finale.

Questa decisione rappresenta un chiaro tentativo di proteggere un’industria chiave per molti paesi europei, evitando un contraccolpo che potrebbe danneggiare gravemente le esportazioni di vino, settore di punta per questi stati. Il whisky americano non farà parte dei dazi, seguendo un ragionamento strategico per mantenere l’integrità economica del mercato europeo di alcolici e promuovendo quindi un clima di negoziazione più favorevole.

La prospettiva di un conflitto commerciale

Bruxelles sta attuando una risposta in due fasi alle tariffe imposte dagli Stati Uniti, con l’intenzione di reagire nel breve termine e stabilire successivamente delle contromisure. Se saranno approvati, i nuovi dazi dovrebbero entrare in vigore intorno a maggio, mentre altre tasse su prodotti specifici, come le mandorle, verranno applicate solo a partire da dicembre. La Commissione Europea ha chiarito che, pur attendendosi a tariffe americane che potrebbero colpire beni per un valore di 28 miliardi di dollari, la risposta dell’UE non supererà quel quantitativo.

La situazione è delicata e viene seguita con attenzione dai vari attori economici, poiché una guerra commerciale potrebbe avere ripercussioni ben più ampie, influenzando non solo le relazioni tra Europa e Stati Uniti, ma anche il mercato globale. Antonio Tajani, ministro degli Esteri italiano, ha espresso la posizione di Roma sulla questione, sottolineando come una battaglia tariffaria porterebbe a conseguenze negative, specialmente per le esportazioni italiane di vino, confermando la volontà di mantenere aperta la via del dialogo.

Le prossime sei settimane saranno decisive per definire se l’UE sarà in grado di evitare un’escalation e continuare il confronto diplomatico con gli Stati Uniti.

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