Di fronte all’imposizione dei dazi del 20% da parte dell’amministrazione Trump su alluminio e acciaio, l’Unione europea si prepara ad agire con fermezza. Nelle ultime ore, funzionari europei hanno confermato che sono in arrivo contromisure. La scadenza per un voto sui contratti di risarcimento è fissata, e l’Ue si muove con determinazione. La votazione, che si terrà il 9 aprile, avrà un’importanza cruciale per stabilire il futuro delle relazioni commerciali tra le due entità .
Contromisure dell’Unione europea
Le fonti ufficiali europee hanno comunicato che le misure di ritorsione potrebbero già entrare in vigore il 15 aprile, con una seconda fase programmata per il 15 maggio. Questo piano di azione, avviato in risposta alla decisione di Trump comunicata il 12 marzo, mostra la prontezza dell’Ue nel difendere i propri interessi economici. Le consultazioni con i governi nazionali sono ancora in corso, e ogni contromisura rifletterà gli input ricevuti dai vari Stati membri. Così, l’Ue cerca di rispondere in modo coordinato all’aggressività commerciale statunitense.
I rappresentanti europei hanno sottolineato la preparazione del blocco sin dal momento dell’annuncio dei dazi. Con le scadenze che si avvicinano, la Commissione europea sta lavorando a stretto contatto con i Paesi membri per definire le modalità delle contromisure. Il focus rimane sulla salvaguardia degli interessi europei nel campo dell’industria dell’alluminio e dell’acciaio, settori chiave per diverse economie nostrane.
Cos’è la comitatologia?
Quando si parla di comitatologia, ci si riferisce alla procedura che consente alla Commissione europea di ricevere supporto da un comitato per le misure necessarie a dare attuazione a determinati atti legislativi. Questa procedura non è sempre obbligatoria, in quanto la Commissione può adottare alcuni atti senza consultare un comitato. Tuttavia, per le questioni che richiedono un parere formale, come i controdazi, è essenziale il coinvolgimento di rappresentanti dei vari Stati membri dell’Unione europea.
In sostanza, la comitatologia prevede che, quando la Commissione adotta atti di esecuzione, essa venga supportata da un comitato. Questo viene generalmente composto da funzionari dei diversi Paesi Ue che forniscono un parere sulla proposta, di solito espresso in forma di votazione. Tale parere può risultare vincolante o meno, a seconda della tipologia dell’atto da adottare.
Le procedure di esame e consultiva
Nel contesto della comitatologia, si possono delineare due procedure principali: quella di esame e quella consultiva. La prima viene utilizzata per misure di grande impatto, come quelle di carattere fiscale o agricolo, mentre la seconda è solitamente applicata a casi di minore rilevanza.
Nella procedura di esame, la Commissione è obbligata ad adottare l’atto se la maggioranza qualificata del comitato esprime parere favorevole. Questa è definita come il 55% degli Stati membri, che deve rappresentare almeno il 65% della popolazione totale dell’Unione. Se la maggioranza vota contro, la Commissione ha la possibilità di non adottare l’atto. Se c’è un pareggio, spetta alla Commissione decidere se proseguire o schierarsi su una nuova proposta.
Nella procedura consultiva, la Commissione mantiene una certa libertà di azione. Anche se è obbligata a considerare il parere del comitato, può decidere se adottare o meno l’atto. Queste proceduralità , con le loro complessità , riflettono l’impegno dell’Unione a mantenere una governance trasparente e efficace, cooperando con gli Stati membri in contesti di crescente tensione commerciale.
Con il panorama commerciale in evoluzione, l’Unione europea è chiamata a valutare le sue mosse e a rispondere in modo strategico, per mantenere la propria rilevanza e i propri interessi sul palcoscenico globale.