La questione dei dazi americani continua a svilupparsi come un tema caldo tra l’Unione Europea e gli Stati Uniti. La Commissione Europea, rappresentata dal commissario all’Economia Valdis Dombrovskis, ha comunicato la disponibilità a difendere i propri interessi, senza però voler accrescere le tensioni con Washington. Durante una conferenza stampa tenutasi presso il Museo dell’Esercito Polacco a Varsavia, è emerso che l’Unione è aperta alla negoziazione di una soluzione che soddisfi entrambe le parti, ma è pronta anche a prendere contromisure qualora non ci siano segni di cambiamento da parte statunitense.
La posizione della Commissione Europea
Valdis Dombrovskis ha espresso chiaramente l’intento dell’Unione di mantenere un approccio diplomatico, pur sottolineando che misure protezionistiche possono scaturire se le circostanze lo richiederanno. La pausa di novanta giorni decisa dagli Stati Uniti ha seguito un periodo di forte vendite nei mercati azionari, in particolare dei Treasuries, che erano stati tradizionalmente considerati uno degli investimenti più sicuri.
La Commissione ha ricevuto pieno supporto dalla presidenza polacca del Consiglio dell’Unione, che ha evidenziato l’importanza di utilizzare questo tempo per raggiungere un accordo vantaggioso per i cittadini e le aziende europee. Il ministro delle Finanze polacco, Andrzej DomaÅ„ski, ha esortato a massimizzare il potenziale di questi giorni per trovare una soluzione che possa riunire le posizioni di entrambe le parti.
L’unità di fronte alla minaccia dei dazi
Il fronte europeo si presenta coeso, nonostante le sfide economiche. Durante una riunione dell’Eurogruppo, i ministri delle Finanze dell’Eurozona hanno convenuto sulla necessità di rimanere uniti di fronte alle incertezze dei rapporti commerciali transatlantici. Anche nel successivo incontro Ecofin, è emersa una forte volontà di mantenere l’unità per proteggere l’economia europea, specialmente nei settori più vulnerabili alle pressioni statunitensi.
Il fatto che la Commissione Europea detenga l’esclusiva competenza in materia di commercio estero consente di avere un interlocutore forte in queste trattative. Esistono comunque molteplici preoccupazioni sulle ripercussioni in caso di attuazione di misure più severe da parte degli Stati Uniti. È fondamentale per l’Unione non disperdere la propria forza nei negoziati e mantenerla concentrata su obiettivi condivisi.
Relazioni tra ue e usa: l’importanza del dialogo
Negli ultimi sviluppi, si prevede una missione del commissario al Commercio Maros Sefcovic a Washington, dove sarà impegnato in colloqui direttamente con le controparti statunitensi. Questa iniziativa si colloca prima dell’incontro tra il Presidente Joe Biden e la Premier Giorgia Meloni, previsto per il 17 aprile. È un momento cruciale nel quale l’Unione ambisce a fare progressi nelle trattative per evitare che i dazi diventino permanenti.
Durante questo periodo di incertezze, le voci dei leader europei si fanno sentire. Il ministro delle Finanze spagnolo, Carlos Cuerpo, ha evidenziato che, sebbene alcuni dazi siano stati sospesi, permangono ancora oneri significativi su numerosi beni, creando tensioni nell’intero contesto commerciale. Inoltre, Dombrovskis ha ammonito riguardo alle conseguenze potenzialmente devastanti per l’economia globale, in particolare per l’Unione, se l’attuale impasse dovesse continuare.
L’impatto economico dei dazi: previsioni preoccupanti
Le proiezioni economiche formulate dai servizi della Commissione avvertono che i dazi statunitensi, se mantenuti nel lungo termine, possono ridurre il prodotto interno lordo degli Stati Uniti e dell’Unione Europea, comportando un effetto in cascata su tutta l’economia mondiale. Dombrovskis ha specificato che se le misure venissero considerate permanenti, gli Stati Uniti potrebbero subire una flessione significativa. Gli effetti sull’UE, pur meno devastanti, sarebbero comunque avvertiti.
Secondo Christine Lagarde, presidente della Banca Centrale Europea, il contesto attuale è già gravato da ulteriori difficoltà . Ha evidenziato gli effetti combinati dei dazi americani esistenti, che hanno alzato il livello daziario medio dal 3,5% al 3,8%. La prospettiva di misure più punitive da parte di Washington fa preoccupare Bruxelles, visto che la stabilità finanziaria europea fatica a rimanere immune da esternazioni commerciali aggressive.
Negli ambienti europei c’è una crescente consapevolezza che, se non si troverà una risoluzione pacifica, il contesto commerciale globale potrà gradualmente deteriorarsi, mettendo a serio rischio le relazioni economiche e commerciali tra Europa e Stati Uniti. La vigilanza rimane alta, e le prossime settimane si preannunciano decisive sia per l’economia europea sia per la stabilità delle relazioni transatlantiche.