Lutto al Lago di Castel Gandolfo: due giovani di 20 anni morti annegati, l'indagine dei carabinieri

Lutto al Lago di Castel Gandolfo: due giovani di 20 anni morti annegati, l’indagine dei carabinieri

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Lutto al Lago di Castel Gandolfo: due giovani di 20 anni morti annegati, l'indagine dei carabinieri - Gaeta.it

La tragedia avvenuta nel pomeriggio di domenica scorsa nel Lago di Castel Gandolfo ha colpito la comunità, con la morte di due giovani di soli vent’anni, originari del Burkina Faso. I ragazzi, Inoussa Saba e Zouberou Bayire, avevano recente esperienza di immigrazione e vivevano in un centro di accoglienza a Rocca di Papa. La loro scomparsa ha lasciato amici e compagni nel profondo dolore mentre le autorità avviano indagini per chiarire le circostanze della tragedia.

Identità delle vittime: chi erano Inoussa e Zouberou

Origini e arrivo in Italia

Inoussa Saba e Zouberou Bayire sono due ventenni originari del BURKINA FASO, che sono giunti in Italia grazie a uno dei tanti sbarchi di migranti che hanno segnato gli ultimi anni nel nostro Paese. La loro storia è quella di molti giovani in cerca di un futuro migliore, dopo aver affrontato viaggi spesso pericolosi e difficili. Arrivati in Italia, i due ragazzi hanno trovato accoglienza presso un centro per migranti a ROCCA DI PAPA, dove hanno potuto iniziare una nuova vita, seppur in un contesto di fragilità e incertezze.

Vita quotidiana nel centro d’accoglienza

Vivere in un centro d’accoglienza significa sperimentare una realtà caratterizzata da sfide quotidiane, dove la speranza di integrazione e di un futuro migliore si scontra con le difficoltà linguistico-culturali. Inoussa e Zouberou, come molti altri ospiti del centro, hanno cercato di adattarsi al meglio possibile. Hanno fatto amicizie e partecipato a varie attività organizzate, cercando di trascorrere il tempo nel modo più costruttivo possibile. La loro morte ha suscitato shock e tristezza tra i compagni del centro e nella comunità locale.

Il tragico accaduto al Lago di Castel Gandolfo

Momenti di svago che si trasformano in tragedia

Nel pomeriggio di domenica, i due giovani hanno deciso di trascorrere una giornata di svago e relax presso il Lago di Castel Gandolfo. Hanno noleggiato un pedalò, un’attività comune per chiunque voglia godersi un pomeriggio al lago. Tuttavia, ciò che sembrava essere un momento di divertimento si è rapidamente trasformato in un dramma. Mentre navigavano a qualche decina di metri dalla riva, i due ragazzi hanno pensato di tuffarsi in acqua, un gesto comune che purtroppo nascondeva pericoli inaspettati.

La scomparsa e l’allerta

Entro pochi attimi dal tuffo, entrambi hanno momentaneamente smesso di riemergere. A dare l’allerta è stato un altro ragazzo che si trovava con loro e ha assistito impotente alla scena. Le forze dell’ordine sono immediatamente intervenute dopo la chiamata al Numero Unico delle Emergenze 112, attivando un piano di ricerca e salvataggio. La situazione si è aggravata quando i sommozzatori dei vigili del fuoco si sono uniti alle operazioni per recuperare i corpi dei giovani.

Ricerche e risultati tragici

Mobilitazione delle forze di soccorso

Dopo la segnalazione di scomparsa, un imponente dispiegamento di mezzi di soccorso, tra cui le squadre di sommozzatori e carabinieri, ha raggiunto il luogo della tragedia. Le operazioni di ricerca si sono protratte per ore, ma il clima di ottimismo ha rapidamente ceduto il passo a una consapevolezza sempre più drammatica.

Racconto dell’amico testimone

Durante le indagini, i carabinieri hanno interrogato il giovane che aveva dato l’allerta. Egli ha riportato di aver visto uno dei ragazzi tuffarsi, ma dopo un po’ non lo ha più visto riemergere. Nonostante il coraggioso tentativo di Zouberou di soccorrere il suo amico e salvarlo, entrambi sono stati inghiottiti dalle acque del lago. Il racconto dell’amico ha messo in luce la blackout di sicurezza nei momenti di gioco e avrebbe potuto aggiungere ulteriore comprensione sulle dinamiche che hanno portato a questo tragico accaduto.

La tragedia che ha colpito Castel Gandolfo ricorda l’importanza di affrontare con prudenza le attività acquatiche e la necessità di implementare misure di sicurezza più rigorose nei luoghi di svago. Eventi così dolorosi lasciano una scia di lutto e confusione, sottolineando l’importanza di preservare la vita, soprattutto tra i giovani che affrontano il mondo con speranza e determinazione.

  • Marco Mintillo

    Marco Mintillo è un giornalista e blogger specializzato in cronaca e attualità, con una passione per i viaggi. Collabora regolarmente con Gaeta.it, un sito di riferimento per notizie e approfondimenti sulla città di Gaeta e oltre. Qui, Marco pubblica articoli che spaziano dall'analisi di eventi locali a questioni di rilievo internazionale, offrendo sempre una prospettiva fresca e dettagliata. La sua abilità nel raccontare i fatti attraverso la lente del viaggiatore gli ha guadagnato una fedele base di lettori che apprezzano la sua capacità di legare la cronaca mondiale alle storie del territorio.

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