Lutto nei giornali italiani per la morte di papa Francesco: copertine e riflessioni contrastanti

Lutto nei giornali italiani per la morte di papa Francesco: copertine e riflessioni contrastanti

La morte di papa Francesco il 7 aprile 2025 ha suscitato ampio dibattito sui principali quotidiani italiani, che ne hanno celebrato l’impatto spirituale, sociale e politico, evidenziando luci, ombre e conflitti interni.
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L'articolo riassume le reazioni della stampa italiana alla morte di papa Francesco il 7 aprile 2025, evidenziando la complessità del suo pontificato tra ammirazione, critiche e il suo impatto sulla Chiesa e la società. - Gaeta.it

La morte di papa Francesco il 7 aprile 2025 ha occupato le prime pagine di tutti i principali quotidiani nazionali italiani. Le testate hanno dato spazio a ricordi, analisi e saluti che raccontano l’impatto che il pontefice ha avuto non solo sulla Chiesa cattolica ma anche sulla società civile e la politica. I titoli riflettono la complessità della sua figura, oscillando tra ammirazione, critica e riconsiderazione del suo ruolo.

le prime pagine dei quotidiani nazionali: un omaggio corale

Tutte le testate più lette hanno dedicato l’apertura alla scomparsa di Jorge Mario Bergoglio, noto come papa Francesco. “Era Francesco” era il titolo che La Stampa aveva riservato al pontefice, mettendo in risalto la dimensione umana e spirituale della sua figura. Il Corriere della Sera, insieme a Il Messaggero e La Repubblica, ha scelto “Il Papa degli ultimi”, sottolineando il messaggio sociale del pontefice rivolto soprattutto alle fasce più deboli della popolazione.

titoli a confronto

Il Tempo ha optato per un saluto diretto, “Ciao Francesco”, creando un tono intimo e familiare. L’Avvenire, organo della Conferenza Episcopale Italiana, ha pubblicato in prima pagina “Grazie Francesco”, accompagnato da un editoriale che ripercorre la sua vita spirituale e il pensiero, citando il sorriso che ha lasciato il giorno della sua Pasqua 2025, poco prima di morire. Il direttore Marco Girardo ha ricordato come Bergoglio abbia sempre sottolineato che “la vita è un cammino, che ognuno diventa ciò verso cui è diretto”, e che ora il pontefice “abita l’eternità di Dio”, ricordando anche la sua costante attenzione all’inclusione di tutti gli esseri umani.

diverse letture della figura di Francesco: tra rivoluzione e conflitti interni

Il quotidiano Domani ha definito papa Francesco “l’ultimo rivoluzionario”, una definizione che racchiude il profilo di un pontefice chiamato a trasformare molte pratiche della Chiesa. Il Fatto quotidiano ha scelto un richiamo al giorno successivo alla Pasqua chiamandolo “Il lunedì dell’Angelo”, dando un taglio più simbolico e spirituale alla notizia.

Il Foglio invece ha ricordato il pontefice come “il papa che ribaltò la Chiesa”, evidenziando i cambiamenti introdotti in diversi ambiti, dalle questioni ambientali al ruolo del clero e alla sensibilità verso i poveri. Il Giornale, con il titolo “Addio papa scomodo”, ha messo l’accento sul lato più controverso del pontificato, quello che negli ambienti più conservatori e tradizionalisti ha generato resistenze.

accenti diversi

Il Giorno e La Nazione hanno salutato Francesco come “Fratello Francesco”, un appellativo che richiama la sua nota vicinanza ai fedeli e alla gente comune. Il Sole 24 Ore, puntando su un taglio più istituzionale, lo ha salutato con “L’addio, Francesco, il papa degli ultimi e della pace”, mettendo in luce l’impegno per la riconciliazione tra popoli.

Nel panorama dei quotidiani più schierati si segnala La Verità con “Il papa che ha terremotato la Chiesa”, Libero con “Un papa tra luci e ombre rosse” e Mf con “È stato la mano di Dio”, ognuno esprimendo punti di vista differenti, certi più critici, altri più celebrativi o mistici.

il manifesto e la memoria del papa ‘venuto dalla fine del mondo’

Il Manifesto ha dedicato ampio spazio a papa Francesco, richiamandolo come “Fratello solo”. Il giornale lo definisce “venuto dalla fine del mondo” cioè dall’Argentina, e ricorda il suo impegno nel portare la voce degli esclusi e nel contrastare molte ingiustizie sociali. Il quotidiano sottolinea anche come Bergoglio sia stato spesso isolato all’interno della sua stessa Chiesa, segnalando i conflitti interni che hanno accompagnato il suo pontificato.

Per Il Manifesto, la sua eredità è un “mondo a pezzi” lasciato in parte senza aver completato le riforme intraprese. Resta, secondo il giornale, una testimonianza concreta di impegno sociale e spirituale, fino agli ultimi giorni della sua vita.

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