Il mondo dell’opera piange la scomparsa di Celestina Casapietra, un soprano genovese che ha segnato la storia della musica lirica con la sua straordinaria carriera internazionale. Nota per le sue interpretazioni delle opere di Wagner e per il suo lungo impegno al Berlin Staatsoper, la Casapietra ha saputo conquistare il cuore di appassionati e critici, lasciando un’impronta indelebile nel panorama musicale europeo. La sua storia, intrisa di passione e dedizione, merita di essere raccontata nei dettagli, esplorando le tappe significative della sua vita e carriera.
Nascite e influenze musicali
Un’infanzia a contatto con la musica
Nata a Genova, Celestina Casapietra cresce in un ambiente stimolante dal punto di vista musicale. “Mio padre era un grande melomane,” raccontava in un’intervista, evidenziando il ruolo cruciale della sua famiglia nel farle scoprire e amare il mondo dell’opera. Il padre, proprietario di una tipografia che stampava i biglietti per il teatro, non perdeva mai uno spettacolo, trasmettendo alla figlia la passione per la musica. Questo legame familiare ha forgiato il futuro soprano, che ha iniziato il suo percorso musicale dall’età di 15 anni, quando il noto direttore d’orchestra Angelo Costaguta la introduce nel coro del Teatro Carlo Felice, un evento che segna l’inizio di una carriera brillante.
Formazione e studi musicali
Casapietra riceve la sua formazione musicale presso l’Istituto musicale Paganini di Genova, dove studia con la celebre soprano Gina Cigna. Questo primo approccio alla didattica musicale si rivela fondamentale, poiché le consente di apprendere le tecniche vocali necessarie per emergere in un ambiente altamente competitivo. Successivamente, si sposta a studiare con Mario Vasquez D’Acuño, completando così un percorso formativo che la porterà a calcare i palcoscenici di tutto il mondo. La sua dedizione e il suo talento le permettono di affinare la voce e sviluppare un repertorio che si distingue per la profondità emotiva e la potenza espressiva.
Una carriera internazionale
Il trionfo al Berlin Staatsoper
Dal 1965 al 1993, Celestina Casapietra ricopre il ruolo di primo soprano al Berlin Staatsoper, un periodo d’oro caratterizzato da numerose esibizioni e interpretazioni memorabili. Grazie alla sua tecnica sopraffina e alla sua capacità di interpretare i grandi ruoli wagneriani, riesce ad affermarsi come una delle figure di spicco nel panorama lirico internazionale. In particolare, le sue performance in opere come “Lohengrin” e “Tristan und Isolde” ricevono elogi dalla critica e la consacrano come una delle migliori interpreti wagneriane del suo tempo.
L’amore per la sua città natale
Nonostante il suo lungo percorso all’estero, Celestina Casapietra mantiene vividi legami con la sua Genova. Riguardando alla sua carriera, la soprano ricorda con affetto le sue esperienze al Teatro Carlo Felice. In particolare, un episodio durante una rappresentazione di “Lohengrin” nel 1971 colpisce l’immaginazione del pubblico: a causa dell’indisposizione di un tenore, un sostituto offre di completare l’opera cantando in tedesco. Casapietra, colta di sorpresa, si adegua prontamente, regalando al pubblico un’esperienza indimenticabile. Questa predisposizione ad affrontare le sfide artistiche ha contribuito a costruire la sua reputazione di artista versatile e pronta a superare ogni ostacolo.
Il lascito artistico di Celestina Casapietra
Un’icona della lirica
Celestina Casapietra non è solo un nome legato a una carriera di successo; rappresenta un simbolo della lirica, una figura che ha saputo ispirare e influenzare generazioni di artisti. La sua abilità nel cantare in diverse lingue, unitamente alla sua capacità di interpretare con una sensibilità unica, ha reso le sue performance uniche e memorabili. Il suo amore per l’opera e il suo impegno costante nel perfezionarsi come artista rappresentano un esempio per tutti coloro che desiderano intraprendere una carriera nel mondo della musica.
Il ricordo di una grande artista
La scomparsa di Celestina Casapietra segna una perdita significativa per il mondo della lirica, ma il ricordo della sua arte e della sua dedizione alla musica continueranno a vivere. Le sue interpretazioni, impresse nella memoria di chi ha avuto la fortuna di ascoltarla, resteranno un capitolo indelebile nella storia della musica operistica. La sua influenza e il messaggio di passione per l’arte che ha trasmesso rimarranno un faro per le future generazioni di musicisti e cantanti.