La scomparsa di Ernesto Franco segna una perdita incommensurabile per l’editoria italiana e per tutti coloro che hanno avuto il privilegio di conoscerlo e lavorare con lui. Direttore generale e editoriale della storica casa editrice Einaudi, Franco è deceduto a Genova, sua città natale, il 10 ottobre 2023, all’età di 68 anni. Da tempo in lotta contro un tumore, la sua condizione si era aggravata negli ultimi giorni di vita. La sua eredità culturale e editoriale rimarrà viva, anche dopo aver ceduto recentemente la direzione a Paola Gallo.
La carriera improntata alla cultura e alla letteratura
Un percorso di eccellenza
Ernesto Franco si laureò in lettere presso l’Università di GENOVA, un luogo che ha sempre avuto un significato speciale per lui. La sua carriera nell’editoria iniziò nel 1991 con Einaudi come editor della saggistica. Nel corso degli anni, il suo talento e la sua passione per la letteratura lo condussero a dirigere importanti collane letterarie. Nel 1998, assunse il ruolo di direttore editoriale, conquistando il titolo di direttore editoriale di più lungo corso nella storia della casa editrice Einaudi. Franco era noto per il suo approccio lungimirante, un equilibrio sapiente tra tradizione e innovazione che ha contribuito a far crescere Einaudi nel panorama editoriale italiano.
Un ponte tra le letterature
La sua cultura e il suo amore per la letteratura ispano-americana sono stati evidenti in molte delle sue traduzioni e curatele. Ha tradotto e curato opere di autori famosi come Jorge Luis Borges, Julio Cortázar e Mario Vargas Llosa, portando i loro scritti a un pubblico italiano più vasto. Tra i suoi lavori più apprezzati si annovera ‘Antologia della letteratura fantastica’ , un’opera che ha suscitato l’interesse degli studiosi e dei lettori. Franco ha anche vinto il Premio Viareggio nel 1999 con il suo libro ‘Vite senza fine’ , un riconoscimento che ha segnato un importante traguardo nella sua carriera letteraria.
Una leadership di successo e innovazione editoriale
Einaudi sotto la guida di Franco
Negli anni in cui Franco ha diretto Einaudi, la casa editrice ha vissuto un periodo di straordinaria crescita e espansione. Sotto la sua guida, Einaudi è diventato il secondo marchio editoriale in Italia, amplificando la sua presenza non solo nel campo della narrativa italiana, ma anche in quello della letteratura straniera di alta qualità . La pubblicazione di testi di dieci premi Nobel per la letteratura in vent’anni ha ulteriormente rinsaldato il prestigio della casa editrice. Franco ha saputo mantenere una percentuale alta di saggistica, una scelta che si distingue nettamente nella contemporanea industria editoriale, dove spesso prevale la narrativa.
Nuove collane e iniziative editoriali
Franco ha anche promosso nuove iniziative editoriali, come Stile Libero e le innovative collane ‘Einaudi contemporanea’, ‘Vele’ e ‘Struzzi’. Queste iniziative hanno dato voce a nuovi autori e generi letterari, contribuendo a rinnovare il catalogo Einaudi. Tra le sue opere più significative vi sono ‘Grandi Opere’, che include progetti ambiziosi come “Il romanzo” e l’ “Atlante della letteratura italiana”. Inoltre, ha curato la nuova edizione della Bibbia, dimostrando il suo impegno a rendere accessibili testi di grande valore.
Un’eredità duratura e un addio straziante
La scomparsa e il ricordo di un grande editore
La morte di Ernesto Franco segna non solo la perdita di un dirigente editoriale, ma anche di una figura fondamentale per il mondo della cultura in Italia. Sul sito di Einaudi, un tributo commovente sottolinea il destino “straziante e beffardo” che ha portato via Franco per la stessa malattia che ha strappato la moglie Irene sette anni fa. Entrambi erano amati non solo dai lettori, ma anche dagli autori che hanno avuto modo di collaborare con Einaudi.
L’impatto sull’editoria italiana
Franco ha lasciato un lascito che trascende i confini editoriali. La sua visione e il suo amore per la letteratura hanno aiutato a plasmare l’editoria italiana moderna, e il suo nome rimarrà per sempre associato alla prestigiosa casa editrice Einaudi. Con lui, si chiude un capitolo significativo della storia editoriale italiana, ma la sua influenza continuerà a risuonare tra le pagine dei libri che ha contribuito a pubblicare e a far conoscere.