Nella località di Trevignano Romano, il 3 settembre sarebbe dovuto svolgersi l’ormai tradizionale raduno di preghiera nel Campo delle Rose, un evento caro ai tanti fedeli che vi partecipano. Tuttavia, quest’anno la situazione è mutata radicalmente a causa di un’ordinanza del Consiglio di Stato che ha messo fine ai raduni autorizzati, lasciando sconcertati molti tra coloro che cercano conforto e spiritualità in questi momenti di raccolta. Esploriamo gli eventi recenti che hanno portato a questa decisione e le reazioni della comunità locale di credenti.
La chiusura del Campo delle Rose
L’intervento del Consiglio di Stato
Venerdì 27 agosto, il Consiglio di Stato ha respinto il ricorso presentato da Gisella Scarpulla, nota anche come la veggente di Trevignano, in merito alla gestione del Campo delle Rose. Questo campo, che era stato utilizzato per anni dai fedeli come luogo di preghiera, è stato dichiarato di proprietà del Comune a seguito del non rispetto delle normative urbanistiche, specificamente per la presenza di strutture non autorizzate. Le autorità avevano stabilito che questi manufatti, come sedie e ombrelloni, non solo erano abusivi ma contribuivano a un significativo aumento del carico urbanistico in una zona agricola, allegando che il numero di partecipanti ai raduni fosse considerevole.
L’adeguamento delle norme locali
A seguito di questa sentenza, il Comune ha agito prontamente, mettendo i sigilli all’area del Campo e assumendo la gestione dello spazio, che in precedenza era sotto il controllo di un’associazione privata. Questo intervento ha sollevato forti preoccupazioni tra i residenti e i fedeli, da sempre legati a questo luogo di preghiera. Il Comune ha giustificato la sua decisione con la necessità di rispettare la legalità e la normativa vigente, evidenziando come la sicurezza pubblica sia una priorità assoluta.
La reazione dei fedeli
Un fedele inaspettato
Nonostante l’assenza del raduno ufficiale, un fedele, Angelo, si è presentato comunque al Campo delle Rose. Ignaro della chiusura, ha raccontato la sua esperienza: “Sono venuto da un’altra regione, e se avessi saputo delle restrizioni avrei sicuramente rinunciato…” La sua testimonianza riflette la frustrazione e la sorpresa condivisa da molti altri fedeli che erano soliti prendere parte periodicamente alle celebrazioni nel campo. Al di fuori, oltre alla sola presenza di Angelo, c’erano giornalisti e pochi residenti locali, un chiaro segnale di come la notizia delle chiusure avesse raggiunto solo una parte della comunità.
Preghiera a distanza
In un tentativo di continuare la tradizione spirituale, la pagina Facebook “La Regina del Rosario” ha invitato i fedeli a unirsi in preghiera da casa, seguendo una diretta su YouTube. Questa decisione è stata presa con l’intento di mantenere viva la fede anche in un contesto di divieto ufficiale, mostrando una resilienza da parte della comunità religiosa.
Riflessioni sulla legalità e la spiritualità
La necessità di equilibrio
Il caso di Trevignano mette in luce una questione più ampia che riguarda l’equilibrio tra fede e legalità. La risposta delle autorità al crescente numero di raduni religiosi ha sollevato interrogativi sulla possibilità di garantire la libertà di culto nel rispetto delle normative urbanistiche e della sicurezza pubblica. Il compromesso tra queste necessità è complesso e dignitoso, poiché da un lato vi è la sacralità della fede e dall’altro le responsabilità di gestione delle aree pubbliche.
L’importanza della comunità
Le reazioni dei fedeli sottolineano anche la forza della comunità, che si manifesta non solo attraverso la presenza fisica in un luogo di culto, ma anche nella capacità di adattarsi e trovare alternative per mantenere vive le tradizioni spirituali. La diretta streaming del rosario rappresenta un nuovo modo di pregare insieme, unendo coloro che, pur non potendo essere fisicamente presenti, desiderano comunque sentirsi parte di un legame spirituale più forte.
La situazione attuale di Trevignano Romano richiama l’attenzione sulla delicata intersezione tra fede, leggi e diritti civili, invitando a riflessioni più profonde sulla spiritualità e l’espressione della religione nella società moderna.