L’azienda Magneti Marelli di Sulmona sta affrontando una situazione complessa, con il rinnovo del contratto di solidarietà e l’incremento degli esuberi previsto per i prossimi anni. Lo stabilimento, che attualmente impiega 460 lavoratori, tra cui 40 impiegati e il resto operai, ha visto un incontro cruciale tra i rappresentanti sindacali e la direzione aziendale. È un momento di grande preoccupazione per i dipendenti, dato che le scelte fatte influenzeranno il futuro occupazionale della fabbrica.
Proroga del contratto di solidarietà
Il contratto di solidarietà, attivato a partire dal 19 agosto scorso e originariamente fissato fino al gennaio 2025, è stato prorogato per un anno. Questa decisione è stata presa in risposta alla continua difficoltà dei livelli di produzione, in particolare quelli legati all’ex Sevel di Atessa, che ha un ruolo significativo nell’operatività della Magneti Marelli. La proroga del contratto di solidarietà mira a gestire la riduzione delle ore lavorative, preservando così il maggior numero possibile di posti di lavoro in un periodo di incertezze economiche.
Il rinnovo del contratto riflette la volontà di contenere gli effetti negativi della crisi industriale, ma rappresenta anche un riconoscimento della necessità di adattarsi a un mercato in continuo cambiamento. Tuttavia, i rappresentanti sindacali hanno espresso preoccupazioni riguardo l’inefficacia di queste misure, sottolineando che non riescono a offrire una visione lungimirante per il futuro dello stabilimento. La proroga, sebbene necessaria per sostenere l’occupazione nel breve termine, non presenta soluzioni chiare per stabilizzare l’azienda nel lungo periodo.
Aumento degli esuberi e ricollocazione
Una delle notizie più allarmanti emerse dall’incontro è l’incremento degli esuberi, che passeranno da 85 nel 2024 a 147 nel 2025. Questo aumento non può non destare preoccupazione tra i lavoratori, i quali si trovano a fronteggiare l’incertezza del proprio futuro. Gli esuberi saranno una realtà tangibile che colpirà un numero sempre crescente di dipendenti, e questo comporterà un significativo cambiamento nell’organizzazione e nella gestione delle risorse umane all’interno della fabbrica.
In parallelo a questo incremento di esuberi, è previsto che a partire da gennaio 2025 un pezzo della produzione del Ducato, nello specifico il semi corner, non sarà più lavorato nello stabilimento di Sulmona, bensì sarà trasferito direttamente all’ex Sevel. Questa decisione implica che quattro operai a turno, attualmente impegnati in questa attività, dovranno essere ricollocati in altre mansioni. La ricollocazione dei lavoratori rappresenta un punto critico, poiché comporta una riorganizzazione della forza lavoro e potenziali sfide per i dipendenti che potrebbero non trovarsi a loro agio in nuove posizioni o attività.
Le reazioni dei sindacati
La reazione dei sindacati, in particolare della Uil rappresentata dal segretario Michele Paliani, non è stata positiva. I rappresentanti dei lavoratori hanno espresso chiaramente la loro delusione per l’esito dell’incontro e per le prospettive non confortanti che si profilano per il futuro dello stabilimento. Evidenziano come le misure attuate non risolvano le problematiche strutturali dell’azienda, portando piuttosto a una situazione di crescente precarietà per i lavoratori.
La rappresentanza sindacale ha sottolineato l’importanza di trovare soluzioni alternative, poiché le attuali strategie potrebbero non garantire la sostenibilità nel lungo termine. La preoccupazione per il futuro di Magneti Marelli di Sulmona è presente in tutti i livelli dell’organizzazione, e molteplici sono le voci che chiedono un piano di azione chiaro che salvaguardi i posti di lavoro e migliori le condizioni di lavoro per tutti i dipendenti.
Ultimo aggiornamento il 28 Novembre 2024 da Donatella Ercolano