mahmood torna a parlare del suo percorso musicale a tre anni dall’uscita di “nei letti degli altri” e del tour che lo accompagnerà in queste ultime date primaverili. l’artista conferma una pausa dalle scene per dedicarsi al viaggio e alla scrittura, con l’obiettivo di ritrovare ispirazione lontano dai grandi palchi, che per ora non sono nei suoi piani. le date in programma vedranno milano, roma, napoli, torino e bologna come tappe cruciali per salutare i fan e prepararsi a questa nuova fase della carriera.
passioni, autocritica e la complicità con geppi cucciari
oltre alla musica, mahmood si mostra molto autocritico e consapevole di sé. ammette di essere il suo miglior critico e non cerca conferme esterne per giudicare il proprio lavoro. tra le sue passioni spicca il cinema; ama guardare molti film e immaginare storie con una forte componente visiva e narrativa.
quando parla della possibilità di cimentarsi come attore, scherza dicendo che per lui sarebbe «un film splatter», dimostrando ironia e distacco da questa ipotesi. la sua vera ambizione resta comunque quella di divertirsi sempre nel suo mestiere, tenendo alta la qualità del proprio impegno senza perdere il piacere personale.
un’altra nota importante riguarda l’amicizia con geppi cucciari, nata durante l’edizione di sanremo 2025, dove i due hanno condiviso il palco in veste di co-conduttori. la loro intesa si è consolidata rapidamente, al punto da definirsi una gang, e qualche settimana dopo si sono esibiti insieme in una performance a “splendida cornice”, con il brano “spunta la luna dal monte”.
mahmmood ha raccontato di essersi rivisto nelle registrazioni della conduzione sanremese e di aver apprezzato questa immagine di sé, cosa rara visto che di solito prova disagio nel rivedersi sul video. parlando del brano “tuta gold”, uscito a sanremo 2024 e tra i più venduti in italia, ha sottolineato che per lui l’importante resta che la musica arrivi al pubblico, più che la posizione in classifica.
infine, non esclude un futuro ritorno a sanremo come concorrente, ma solo se ci sarà un progetto artistico che riterrà valido e convincente. considera il festival un’ottima vetrina per mostrare la propria crescita musicale. ribadisce che il palco non cambia l’artista, spetta a chi si presenta trasformarsi attraverso quell’esperienza.
il bisogno di viaggiare per ritrovare la scrittura personale
con la chiusura del tour di maggio, mahmood intende prendersi una pausa necessaria per ritornare al lavoro in studio come autore per sé stesso. spiega chiaramente di non aver scritto canzoni per due anni e mezzo e sente il bisogno di riavviare quel processo creativo interrotto. il suo progetto è chiudersi in uno spazio intimo e privato, affrontando un nuovo inizio dove potrà raccontarsi con maggiore profondità.
durante questo periodo, infatti, ha lavorato molto ma afferma di aver vissuto poco. vuol cambiare questa dinamica viaggiando, incontrando nuove persone e visitando posti diversi che possano dargli materiale reale da trasformare in musica. questo progetto di vita e arte rappresenta la sua fonte primaria d’ispirazione.
per quanto riguarda i grandi spettacoli, mahmood esclude per il momento la possibilità di esibirsi negli stadi. afferma che quel traguardo è riservato ad artisti con decenni di carriera alle spalle e lui preferisce diluire lentamente il proprio cammino. lasciare la dimensione dei club è stato già un passo difficile, perché rappresentava un ambiente dove si sentiva a proprio agio e poteva misurarsi con il pubblico in maniera diretta e contenuta.
il salto ai palasport è avvenuto rapidamente, ma la prospettiva delle arene più grandi non lo attrae adesso. vuole consolidare ogni tappa e procedere con pazienza, senza accelerare qualcosa che non sente ancora pronto. questo atteggiamento mostra un equilibrio tra ambizione e accortezza nella gestione della carriera.
il n.l.d.a. tour e la chiusura di un percorso triennale
il “n.l.d.a. tour” rappresenta la fase conclusiva di un cammino lungo tre anni che ha supportato l’uscita dell’album “nei letti degli altri”. mahmood ha spiegato che ciò che propone non è solamente un concerto ma un vero e proprio saluto a chi ha seguito il progetto dall’inizio. lo show si articola in tre momenti: la partenza, il percorso e l’arrivo, ognuno con un significato simbolico che riflette la sua crescita personale e artistica.
la cover del singolo “sottomarini” dimostra questa volontà di confronto con se stesso. per il video, mahmood ha scelto un’immagine di quando era bambino con una parrucca fucsia che in passato gli aveva creato imbarazzo. di fronte all’immagine dopo molti anni, ha trovato una forma di forza e ha voluto omaggiare il sé infantile liberandosi da quel disagio. questo gesto dimostra la sua attenzione per il passato e la dimensione introspettiva che caratterizza la sua musica.
la sua carriera parla da sola: 37 dischi di platino e 6 d’oro in italia, insieme a riconoscimenti internazionali come 6 dischi di platino e 3 d’oro all’estero. il totale degli stream supera i 4 miliardi, un dato sostanziale che conferma la sua rilevanza musicale in italia e nel mondo.