L’overtourism, un fenomeno che ha sfidato le realtà locali di molte destinazioni turistiche, ha raggiunto in questi giorni un punto critico a Maiorca e Barcellona. Con migliaia di manifestanti in strada, residenti e attivisti chiedono misure concrete per limitare l’afflusso turistico che sta compromettendo la loro qualità della vita. Rumori, aumento dei prezzi degli affitti e della perdita di servizi essenziali sono solo alcune delle problematiche emerse in queste due celebri località spagnole, dove il turismo sta soffocando le comunità locali.
Il grido di allerta di Maiorca
Proteste contro gli effetti negativi del turismo
Le strade di Maiorca si sono riempite di gente, unita sotto lo striscione “Cambiamo rotta – mettiamo dei limiti al turismo”. Gli organizzatori, tra cui la piattaforma “Meno turismo, più vita“, hanno sottolineato l’importanza di dire basta a un turismo che, sebbene importante per l’economia locale, ha portato a un evidente deterioramento delle condizioni di vita per i residenti. Pere Joan Feminia, portavoce della manifestazione, ha dichiarato che è prioritario adottare misure che riducano il numero di turisti e migliorino il benessere della popolazione locale.
Le cifre del turismo in crescita
L’allerta non è infondata: secondo l’autorità aeroportuale Aena, solo nel mese di luglio 2023, circa 4,3 milioni di persone sono transitate dall’aeroporto di Palma, segnando un incremento del 5,9% rispetto all’anno precedente. Questo ha posizionato Maiorca come la terza destinazione estiva più popolare in Spagna, dopo Madrid e Barcellona. Con una crescita così rapida, gli impatti sono evidenti e pesanti, affliggendo un’isola che si trova al collasso sotto il peso dell’eccessivo afflusso di visitatori.
Barcellona non è da meno: il malcontento è palpabile
Manifestazione a Barcellona contro l’overtourism
Simili preoccupazioni hanno animato anche Barcellona. Circa tremila attivisti, rappresentanti di oltre 140 organizzazioni, hanno protestato nelle strade chiedendo un intervento significativo da parte delle autorità. Durante la manifestazione, alcuni manifestanti hanno addirittura spruzzato d’acqua i turisti, simboleggiando il loro disappunto. L’obiettivo era di attirare l’attenzione su un problema che, secondo esperti e residenti, sta raggiungendo proporzioni insostenibili, dato che Barcellona accoglie circa 12 milioni di visitatori all’anno, molti dei quali provenienti da navi da crociera.
Criticità legate ai servizi e alle risorse
Le conseguenze dell’overtourism si riflettono in vari aspetti della vita quotidiana. I servizi pubblici come la sanità, la gestione dei rifiuti e l’approvvigionamento idrico sono messi a dura prova dall’afflusso di turisti, mentre i costi abitativi continuano a lievitare. Recentemente, il consiglio comunale ha anche approvato un incremento della tassa di soggiorno che passerà a 4 euro per persona a partire da ottobre, nell’intento di gestire l’impatto del turismo e generare fondi per migliorare i servizi.
La questione dell’abitazione tra residenti e turisti
Speculazione immobiliare in aumento
La situazione degli alloggi è diventata critica, con un crescente numero di residenti che si trova a far fronte a canoni d’affitto sempre più elevati. Molti proprietari sono incentivati a cedere gli appartamenti agli affittuari temporanei, spesso a turisti, piuttosto che a residenti stabili, creando una carenza di abitazioni. Le proteste contro questa speculazione hanno preso piede in varie città spagnole, da esempio Malaga, dove gli abitanti hanno manifestato il loro discontento con adesivi e graffiti che esprimono le loro frustrazioni.
Un problema esteso in tutta la Spagna
L’overtourism è un problema che non riguarda solo Maiorca e Barcellona. Anche le Isole Canarie vivono un’emergenza simile, accusando una pressione turistica che sta compromettendo i servizi essenziali per i residenti. Molti ritengono che le Isole stiano collassando socialmente e ambientalmente a causa dell’elevato numero di visitatori. Spagna, pur rappresentando un importante centro per il turismo europeo, si trova a dover affrontare un difficile equilibrio tra sviluppo economico e vivibilità per i cittadini.
Una crisi che coinvolge l’intera Europa
Problemi simili in altre città europee
L’overtourism non è un fenomeno esclusivo della Spagna, ma una crisi che colpisce diverse metropoli europee. Città come Venezia e Amsterdam stanno cercando di fronteggiare le sfide poste dalla massiccia affluenza turistica. A Venezia, per esempio, è stato imposto un divieto di accesso alle navi da crociera nel centro storico, mentre Amsterdam sta cercando di dissuadere i turisti ubriaconi dai propri canali. Anche Atene ha avviato studi per limitare il numero di visitatori e porre un freno agli affitti a breve termine.
La Spagna in prima linea
Nonostante la difficile situazione, la Spagna si sta facendo portavoce di iniziative per contrastare l’overtourism. In un contesto di sempre maggiore insoddisfazione tra i residenti, rappresentanti e cittadini cercano di difendere il loro diritto a una vita stabile e sostenibile. Le voci che si alzano per chiedere un turismo responsabile sono sempre più forti, riflettendo la necessità di trovare un equilibrio tra economia e benessere locale. In un paese dove, secondo dati recenti, il turismo rappresenta il 71% della crescita economica, la questione si fa prioritaria per garantire un futuro sostenibile.