La triste vicenda di Immacolata Fiorentino ha scosso non solo la sua famiglia ma anche l’intera comunità di Portici, in provincia di Napoli. La 45enne è deceduta il giorno dell’Epifania presso la clinica “Bianchi”, dopo essere stata sottoposta a un intervento di bendaggio gastrico al Nuovo Policlinico di Napoli. I familiari, assistiti dall’avvocato Hilarry Sedu, hanno presentato una denuncia per presunto caso di malasanità, avviando così un’inchiesta volta a fare luce su quanto accaduto.
I dettagli dell’intervento e il calvario di Immacolata
Immacolata Fiorentino era stata operata il 22 novembre, ma secondo i familiari, l’operazione non si sarebbe svolta senza complicazioni. Secondo la ricostruzione riportata nella denuncia, i medici avrebbero segnalato alla famiglia che, durante l’intervento, la donna avrebbe subito un’embolia polmonare che avrebbe portato a un arresto cardiocircolatorio. Questo avrebbe costretto i medici a trasferirla nel reparto di rianimazione, dove è rimasta in coma per ben 22 giorni.
Le condizioni di Immacolata sono state descritte come estremamente critiche. Tuttavia, dopo un lungo periodo di coma, si era sperato in un miglioramento della sua salute, tanto che, una volta superata la fase più acuta, è stata trasferita nel reparto di terapia sub-intensiva fino al 3 gennaio 2025. Le speranze della famiglia sembravano rinnovate, portandoli a credere che Immacolata fosse sulla strada della guarigione.
Tuttavia, la situazione si è rapidamente deteriorata. Tre giorni dopo il trasferimento alla clinica Bianchi, Immacolata ha perso la vita, lasciando i suoi familiari nello stupore e nel dolore. Gli affetti più cari si sono ritrovati a dover affrontare una perdita inaspettata, senza aver avuto la possibilità di prepararsi a tale tragedia.
La reazione dei familiari e le contraddizioni della sanità
La denuncia presentata al Commissariato di Polizia di Stato di Napoli-Ponticelli solleva preoccupazioni significative sul trattamento e sulla trasparenza delle procedure mediche. Il fratello di Immacolata ha sottolineato che, oltre alle complicazioni già menzionate, i medici avrebbero fornito varie spiegazioni riguardo le problematiche riscontrate durante l’intervento. Queste contraddizioni hanno sollevato dubbi sulla condotta del personale sanitario coinvolto.
I familiari chiedono che venga fatta chiarezza su quanto accaduto, sperando di ottenere risposte a un dolore che risulta difficile da affrontare. La situazione si fa ancor più complessa, poiché, tra le complicazioni dichiarate dai medici, si è parlato anche di problemi neurologici, al fine di giustificare le condizioni critiche di Fiorentino. Le varie versioni emerse potrebbero far sorgere interrogativi sulla responsabilità di chi ha assistito Immacolata nel post-operatorio.
In attesa di un esito dell’inchiesta, i parenti continuano a lottare per ottenere giustizia e risposte, sperando che episodi analoghi possano essere prevenuti in futuro attraverso un attento monitoraggio degli interventi chirurgici e una superiore riluttanza nei confronti della trasparenza sanitaria.
L’evoluzione dell’indagine e le attese della comunità
La comunità di Portici e i medici sani sono in attesa di ulteriori sviluppi riguardanti questo caso di malasanità che ha colpito profondamente la loro città. La magistratura si occuperà presto di approfondire la situazione e chiarire il quadro delle responsabilità coinvolte. Familiari, amici e cittadini si aspettano che le indagini portino a una trasparenza assoluta riguardo gli eventi che hanno portato alla morte di Immacolata e che possano risultare utili per migliorare gli standard di cura e sicurezza in strutture sanitarie.
Questo triste episodio ha sollevato un’importante questione riguardante la sicurezza degli interventi di chirurgia estetica e la tutela dei pazienti. La mancanza di comunicazione chiara da parte del personale medico ha reso ancora più difficile per i familiari comprendere la natura delle problematiche riscontrate da Immacolata.
Con il procedere delle indagini, la comunità locale attende risposte certe dalle autorità, affinché si possano evitare in futuro situazioni simili e affinché i pazienti possano ricevere le cure appropriate in un ambiente sicuro e professionale.
Ultimo aggiornamento il 8 Gennaio 2025 da Sofia Greco