Una nuova malattia sta allarmando il Congo, colpendo soprattutto i giovani e destando preoccupazione tra gli esperti sanitari. Secondo un professionista sanitario che ha richiesto l’anonimato, la patologia potrebbe avere radici zoonotiche, ossia potrebbe essere trasmessa da animali all’uomo. Le autorità sanitarie locali e internazionali, pur non confermando questo legame, stanno monitorando attentamente la situazione.
Origine e trasmissione della malattia
La questione di come e da dove si sia originata questa malattia è ancora avvolta nel mistero. L’expertise locale suggerisce che molte persone infette hanno avuto contatti recenti con animali selvatici prima di manifestare i sintomi. L’esperto ha affermato che “la maggior parte delle persone intervistate ha confermato di aver avuto interazioni con animali selvatici qualche giorno prima di ammalarsi“, sollecitando una maggiore cautela a riguardo. Le autorità sanitarie sono state messe in guardia dall’importanza di ridurre i contatti con questi animali, in particolare nelle aree più colpite.
La malattia è stata inizialmente segnalata a Panzi, una località rurale nella provincia di Kwango, situata a più di 700 km dalla capitale Kinshasa. A Panzi, già noto per le sue problematiche sanitarie, i sintomi presentati dai pazienti risultano simili a quelli influenzali: febbre, mal di testa, tosse, mal di gola, difficoltà respiratorie e anemia. Questo quadro clinico ha sollevato interrogativi sulle cause effettive della malattia, spingendo gli esperti a indagare ulteriormente.
Sintomi e diagnosi: la confusione sui dettagli clinici
L’Organizzazione Mondiale della Sanità ha constatato che circa l’80% dei campioni prelevati dai pazienti mostra la presenza del virus della malaria. Tuttavia, alcuni specialisti non condividono questa interpretazione, ritenendo che i sintomi e la diffusione della malattia non siano compatibili con una semplice epidemia di malaria. Gianni Rezza, epidemiologo e professore di Igiene presso l’università Vita-Salute San Raffaele di Milano, ha evidenziato che mentre i casi di febbre del Congo stanno aumentando nel distretto di Panzi, la malattia non sembra essere direttamente spiegabile dalla malaria.
Rezza ha riferito che la scorsa settimana ci sono stati 111 nuovi casi confermati e un ulteriore decesso, portando il totale dei morti a 32. Un’altra nota allarmante è l’indagine su 44 decessi che si sono registrati nella comunità, non in ospedale, il che indica una possibile diffusione fuori dall’osservazione clinica. Questa situazione ha destato preoccupazione non solo per il numero di bambini colpiti, ma anche per il potenziale aumento della mortalità nella fascia più giovane della popolazione.
Situazione attuale e precauzioni necessarie
Attualmente, le autorità stanno affrontando notevoli difficoltà logistiche nel trasporto dei campioni all’Istituto Nazionale di Ricerca Biomedica di Kinshasa, dove potrebbero essere effettuate ulteriori analisi per individuare patogeni respiratori. Questa carenza di risorse e infrastrutture ostacola le indagini e la gestione della malattia, rendendo complicato il monitoraggio della situazione.
Rezza ha fornito una valutazione del rischio di diffusione, sottolineando che al momento il pericolo di un’ulteriore propagazione al di fuori della zona principale rimane moderato. La situazione è sotto osservazione e si sta lavorando per rafforzare la sensibilizzazione delle comunità riguardo ai contatti con gli animali selvatici e alle buone pratiche igieniche, in un contesto in cui il legame tra il contagio e il contatto animale è sempre più oggetto di studio e attenzione.
Ultimo aggiornamento il 13 Dicembre 2024 da Sofia Greco