Malattia professionale: ex tecnico navale di Latina avvia causa contro l’INAIL

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Malattia professionale: ex tecnico navale di Latina avvia causa contro l'INAIL - Fonte: Ilfaroonline | Gaeta.it

Un ex lavoratore di un cantiere navale di Latina ha avviato un'azione legale contro l'INAIL per il riconoscimento di una malattia professionale legata all'esposizione all'amianto. La situazione del 78enne solleva importanti questioni riguardo la salute dei lavoratori e i diritti legati alle malattie professionali. La sua esperienza mette in evidenza le difficoltà che molti affrontano nel cercare di ottenere giustizia e supporto da parte delle istituzioni.

La carriera nel cantiere navale

L’uomo in questione ha lavorato come tecnico e capo reparto di manutenzione nel cantiere navale di Latina per un periodo significativo, dal maggio 1966 fino al luglio 1983. Durante questi anni, egli ha contribuito in modo sostanziale alla realizzazione e manutenzione di navi, un'attività che, purtroppo, comportava l'uso di materiali pericolosi, tra cui l'amianto. Questo minerale, noto per le sue proprietà isolanti e resistenti al calore, è stato ampiamente utilizzato in molte industrie fino a quando i rischi per la salute legati alla sua esposizione non sono stati definitivamente riconosciuti.

Lavorare in un cantiere navale comporta l'interazione con diverse sostanze chimiche e materiali tossici, che possono avere effetti deleteri sulla salute. L'amianto, in particolare, è stato identificato come una causa primaria di malattie gravi, tra cui il mesotelioma e altre infiammazioni polmonari. La lunga esposizione dell’uomo all'amianto durante il suo lavoro negli anni '60 e '70 ha quindi gettato luce sulla necessità di monitorare la salute dei lavoratori in questo settore.

I sintomi e la diagnosi

Nel 2019, a distanza di oltre 30 anni dalla fine della sua carriera, il 78enne ha cominciato a manifestare i primi sintomi di una malattia correlata all’amianto. Questi sintomi includevano infiammazioni pleuro-polmonari, ispessimenti pleurici, fibrosclerosi, bronchectasie e pneumoconiosi. Queste condizioni rappresentano un insieme di complicazioni polmonari che possono insorgere come risultato di una lunga e prolungata esposizione all'amianto.

Consapevole della gravità della sua situazione, l'ex lavoratore ha avviato un'istanza presso l'INAIL per richiedere il riconoscimento della malattia professionale e il rilascio di un certificato di esposizione all'amianto. Questo documento sarebbe stato fondamentale per permettere all'individuo di ottenere un adeguamento dei suoi contributi previdenziali da parte dell'INPS, portando così a un incremento dell'importo della pensione. Trobarsi in tali circostanze, ricorda quante persone si trovino in situazioni simili e la loro lotta per ottenere i diritti di cui avrebbero diritto.

Il ricorso legale contro l’INAIL

Purtroppo, l'ente previdenziale ha rigettato la domanda del lavoratore, costringendolo a ricorrere a un’azione legale. Questo sviluppo ha evidenziato le difficoltà che molti ex lavoratori, colpiti da malattie professionali, devono affrontare per ottenere il giusto riconoscimento da parte delle istituzioni. L'uomo ha deciso di farsi assistere dall'avvocato Ezio Bonanni, noto per il suo impegno nella difesa dei diritti dei lavoratori esposti all'amianto e presidente dell'Osservatorio Nazionale Amianto.

Il percorso legale rappresenta una battaglia non solo per il riconoscimento della malattia, ma anche per la giustizia e il rispetto dei diritti di chi ha dedicato la propria vita al lavoro. Questo evento è emblematico di una problematica più ampia che coinvolge tantissimi ex lavoratori, che si ritrovano a dover dimostrare il legame tra la loro professione e le malattie contratte, nonostante le evidenze scientifiche a supporto della loro causa. La speranza è che questo caso possa aprire la strada a una maggiore consapevolezza e a politiche più inclusive per la tutela della salute dei lavoratori in futuro.

Ultimo aggiornamento il 20 Settembre 2024 da Armando Proietti

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