La Malattia Renale Cronica rappresenta un’importante minaccia per la salute pubblica, interessando circa 5 milioni di italiani. Questa condizione è diventata la principale patologia cronico-degenerativa a livello globale, con impatti significativi su mortalità, morbidità e costi per il servizio sanitario. Recenti appelli delle associazioni internazionali di nefrologia all’Organizzazione Mondiale della Sanità hanno chiesto che la Mrc venga ufficialmente riconosciuta tra le principali categorie di malattie croniche, accanto a neoplasie, diabete, Bpco e cardiopatie. La situazione attuale richiede un’azione consapevole e tempestiva da parte del sistema sanitario.
La dimensione della malattia renale cronica
I dati sulla Malattia Renale Cronica sono allarmanti. La prevalenza della Mrc è da 2 a 7 volte superiore rispetto ad altre patologie cronico-degenerative. Molti pazienti non sono a conoscenza della propria situazione, poiché la Mrc spesso si presenta in forma asintomatica. Solo 1 paziente su 10 si rende conto di avere questa condizione e perciò il suo riconoscimento precoce diventa fondamentale per prevenire progressioni verso forme più gravi che richiederebbero trattamenti costosi e complessi, come la dialisi.
Effettuare un semplice test per la creatininemia e un’analisi delle urine ha un costo esiguo, paragonabile al prezzo di un caffè. Si stima che identificando i pazienti in modo tempestivo sia possibile curare la malattia e ridurre significativamente le spese a lungo termine sostenute dal Servizio Sanitario Nazionale.
La rivoluzione terapeutica e l’importanza della diagnosi precoce
Luca De Nicola, presidente della Società Italiana di Nefrologia , sottolinea l’esistenza di una “rivoluzione terapeutica” nella cura della Mrc. I nuovi farmaci, come le gliflozine , hanno dimostrato la capacità di mettere in remissione la malattia, ma questo è possibile soltanto se i pazienti vengono individuati e indirizzati tempestivamente verso i nefrologi. La Sin ha lavorato per la presentazione di un Disegno di legge che, se approvato, potrebbe implementare uno screening della Mrc all’interno degli ambulatori di Medicina Generale, rendendo più accessibili le diagnosi e i trattamenti.
La data del 14 marzo 2024 è stata fissata per la presentazione della proposta a Montecitorio, mentre il 1 maggio 2024 è stata prevista la consegna del Piano Diagnostico Terapeutico Assistenziale per la gestione condivisa della Mrc al Ministero della Salute. Queste iniziative mirano non solo a migliorare la qualità delle cure, ma anche a garantire una gestione più efficace e sostenibile della malattia nel contesto del sistema sanitario.
L’impatto economico e sociale della malattia
La Mrc porta con sé un importante carico economico. Attualmente, ogni paziente in dialisi rappresenta una spesa di circa 50mila euro all’anno, con una spesa complessiva di circa 2,3 miliardi di euro per i 45mila pazienti dializzati in Italia. Investire nella prevenzione e nella diagnosi precoce consente di risparmiare ingenti risorse e migliorare la vita dei pazienti.
Oltre ai costi diretti associati al trattamento della Mrc, ci sono anche costi indiretti che riguardano la perdita di produttività e il contributo dell’ambiente familiare. Un miglior accesso ai testi diagnostici e una gestione semplificata delle cure potrebbero liberare risorse e consentire un utilizzo più efficiente delle strutture sanitarie.
L’efficacia dei piani terapeutici deve essere accompagnata dalla riduzione della burocrazia, per garantire che i pazienti possano accedere più facilmente ai trattamenti necessari. Semplificare le procedure sarà fondamentale per affrontare la questione delle liste d’attesa, permettendo a più persone di ricevere l’assistenza di cui hanno bisogno in tempi rapidi.
L’attenzione collettiva verso la Malattia Renale Cronica è essenziale, non solo per garantire migliori risultati clinici, ma anche per affrontare le sfide economiche che questa patologia rappresenta per il sistema sanitario italiano e per la salute dei cittadini.
Ultimo aggiornamento il 4 Dicembre 2024 da Marco Mintillo