Malika Ayane ha recentemente affrontato il tema dell’intelligenza artificiale nella musica, rivelando le sue esperienze e i suoi timori durante un evento a Roma. L’artista ha condiviso un episodio in cui una canzone con la sua voce è stata generata grazie alla tecnologia, senza che lei avesse mai registrato quel brano. Questo incontro con l’IA ha suscitato una riflessione profonda sulle implicazioni creative e artistiche di tali tecnologie.
Un incontro con la tecnologia
Durante la presentazione del XV rapporto Civita, Malika Ayane ha raccontato come sia stata contattata per una canzone che credeva dovesse essere sua, ma che in realtà era stata prodotta tramite intelligenza artificiale. L’artista ha espresso meraviglia ma anche un certo timore, notando la mancanza di quelle “sfumature umane” che rendono la musica così speciale. Secondo Ayane, la tecnologia ha i suoi limiti e non può replicare l’unicità di un’esecuzione umana.
La cantante ha affermato che l’IA non deve spaventare gli artisti, ma ha invitato i fruitori di musica a riflettere su ciò che ascoltano. È fondamentale che gli ascoltatori siano consapevoli delle differenze tra una performance umana e una generata meccanicamente. Questo implica un certo livello di autoistruzione da parte del pubblico, che secondo lei non è affatto stupido e ha ancora una grande sensibilità per la musica.
Creatività e intelligenza artificiale
Malika Ayane ha ribadito che, sebbene esistano preoccupazioni valide, l’IA può anche essere una risorsa per la creatività. Ella stessa utilizza varie tecnologie per ampliare le proprie possibilità artistiche. Ha osservato che l’evoluzione della tecnologia ha sempre avuto un ruolo significativo nel settore musicale e che, pur portando sfide, essa può anche arricchire l’esperienza musicale.
Tuttavia, Ayane ha messo in guardia contro un uso eccessivo di tale tecnologia, criticando il fenomeno della produzione musicale veloce e indiscriminata. Questa frenesia spesso porta a risultati di qualità inferiore, facendo perdere di vista l’autenticità e la bellezza della musica. La cantante ha citato esempi concreti di brani mal realizzati, sottolineando l’importanza di una selezione qualitativa nell’offerta musicale.
Riflessioni sul mercato musicale
Ayane ha evidenziato un fraintendimento comune nel mercato musicale: la pressione a produrre rapidamente senza trascurare la qualità. Questo comportamento ha portato a una sorta di “bulimia creativa”, in cui la quantità prevale sulla qualità. Questa tendenza non solo impoverisce l’esperienza culturale ma può anche nuocere agli artisti stessi, che rischiano di perdere il loro tocco distintivo.
Infine, l’artista ha esortato a migliorare gli standard della musica in circolazione, suggerendo che una maggiore attenzione alla selezione di brani di qualità potrebbe alzare il livello generale della proposta musicale nei locali di intrattenimento. La sfida ora è trovare un equilibrio tra innovazione tecnologica e rispetto per la tradizione musicale, preservando l’elemento umano che da sempre caratterizza questo mondo.