Un caso di maltrattamenti al centro dell’attenzione giudiziaria ha suscitato scalpore: un padre torinese è accusato di avere rasato i capelli dei propri figli minori con il simbolo della JUVENTUS, come gesto provocatorio nei confronti del compagno della sua ex moglie, tifoso della ROMA. Questo episodio risale al periodo tra febbraio e marzo 2022 e ha portato all’avvio di un processo, rivelando una serie di comportamenti violenti e disfunzionali. La testimonianza della madre, ascoltata durante le udienze, ha gettato ulteriore luce su un contesto familiare difficile e angosciante.
Il gesto provocatorio e le conseguenze sui bambini
Un atto di dispetto
Il cinquantenne torinese, padre di due ragazzi di 6 e 8 anni, ha usato un gesto estremo per esprimere la sua risentita rivalità sportiva e personale. Armato di macchinetta, ha rasato i capelli dei bambini lasciando le forme del logo della JUVENTUS, simbolo della squadra per cui tifa. Alla fine del “trattamento”, secondo quanto riferito, il padre avrebbe detto ai bambini: “Adesso chissà cosa penserà di voi.” Questo commento ha avuto un impatto devastante sui ragazzi, già fragili e intimiditi. Durante l’udienza, la madre ha raccontato come, a causa di questo evento, i bambini si sentissero talmente imbarazzati da indossare i cappucci durante tutto l’anno scolastico, a testimonianza di un trauma vissuto in prima persona.
Ulteriori episodi di violenza
La testimonianza della madre non si è limitata a questo singolo episodio. Con toni carichi di emozione, ha descritto altre situazioni di maltrattamento. In un’occasione, uno dei bambini è tornato a casa dalla visita del padre con una bruciatura sul viso, una cicatrice che porta ancora oggi. Questo episodio è solo uno dei tanti che hanno contribuito a creare un clima di paura e angoscia tra i due ragazzi. Non solo: il maggiore ha raccontato di aver subito un colpo in testa con una padella, inflitto dal padre per aver rivelato di essere stato con la madre e il suo compagno.
Punizioni estreme e cambiamenti nel comportamento
Le ripercussioni psicologiche
La madre ha denunciato anche le punizioni severe cui i bambini erano sottoposti dal padre, che hanno avuto conseguenze sul loro comportamento. Le punizioni erano tanto estenuanti quanto umilianti; dopo ogni visita, nel caso in cui scoprisse che i bambini avevano trascorso del tempo con il nuovo compagno della ex moglie, venivano costretti a rimanere seduti per terra senza possibilità di giocare. Questo tipo di disciplina ha portato a cambiamenti significativi nel loro carattere: da bambini vivaci e spensierati, sono diventati sempre più irascibili, talvolta sfogando la loro frustrazione in comportamenti distruttivi, come lanci di oggetti.
Un ciclo di violenza
Questa escalation di maltrattamenti non ha solo attentato al benessere fisico dei bambini, ma ha anche aggravato la loro salute mentale. La madre ha notato che le punizioni e il clima di paura avevano creato in loro ansia e disagio, portandoli a chiudersi in sé stessi. La testimonianza, che si è svolta dinanzi alla pubblico ministero Claudia Alberti, ha costretto a riflessioni profonde sull’impatto duraturo di simili esperienze su bambini così giovani, evidenziando come la dinamica familiare possa influenzare drammaticamente la crescita e lo sviluppo emotivo.