Maltrattamenti familiari: la drammatica denuncia di una 14enne contro madre e patrigno

Maltrattamenti familiari: la drammatica denuncia di una 14enne contro madre e patrigno

Maltrattamenti familiari: la drammatica denuncia di una 14enne contro madre e patrigno Maltrattamenti familiari: la drammatica denuncia di una 14enne contro madre e patrigno
Maltrattamenti familiari: la drammatica denuncia di una 14enne contro madre e patrigno - Gaeta.it

Una giovane di quattordici anni di origini pakistane ha vissuto un incubo di violenza domestica, denunciando la madre e il patrigno per maltrattamenti in famiglia. Obbligata a indossare il velo islamico e picchiata con un bastone, la sua testimonianza ha scosso il Viterbese, portando alla luce una situazione di abusi inimmaginabile.

La denuncia ai carabinieri

Durante l’estate del 2020, in una casa del Viterbese, la giovane ha raccolto il coraggio necessario per chiamare i carabinieri e denunciare gli orrori subiti. Maltrattamenti fisici e psicologici emergevano con ferocia: bastonate inflitte quando la recitazione del Corano non era impeccabile, paura costante di nuove violenze. Ogni sbaglio era una condanna.

L’intervento delle autorità

L’intervento immediato delle forze dell’ordine ha portato alla luce prove tangibili di quanto la ragazza aveva subito. Il bastone usato per picchiarla è stato sequestrato, mentre madre e patrigno sono stati deferiti alla Procura e attenderanno di comparire davanti al Tribunale di Viterbo per rispondere delle terribili accuse.

La situazione di prigionia

Oltre alle violenze fisiche, la giovane era costretta a una vita di isolamento. Privata della libertà di uscire con gli amici, soggetta a vessazioni continue, intrappolata in una casa trasformata in prigione. L’abuso del potere e delle paure ha segnato profondamente la sua esistenza, condizionando ogni istante di vita.

Il coraggio della giovane

Nonostante l’orrore subito, la 14enne ha deciso di non costituirsi parte civile contro i genitori, scegliendo di non alimentare il cerchio di violenza. Attualmente ospitata in una struttura protetta, ha trovato il coraggio di denunciare le violenze subite, aprendo una breccia nella muraglia dell’abuso familiare.

La denuncia di questa giovane segna un punto di svolta nella sua vita, ma anche nella società che non può più voltare lo sguardo di fronte a simili atrocità. È necessario unire le forze per proteggere chi è più vulnerabile, per spezzare le catene dell’abuso e per garantire a ogni individuo il diritto inalienabile alla dignità e alla sicurezza.

Approfondimenti

    Viterbese: Si riferisce a una persona o a un’entità appartenente o originaria di Viterbo, una città e un comune italiano situato nel Lazio. Viterbo è famosa per il suo centro storico medievale ben conservato e per eventi storici significativi che vi si sono svolti nel corso dei secoli.

    Pakistane: Fa riferimento al Pakistan, uno stato dell’Asia meridionale delimitato a nord-ovest dall’Afghanistan, a nord e a ovest dall’Iran, a est dall’India e a sud dal mare Arabico. Il Pakistan è noto per la sua cultura ricca e diversificata, ma anche per avere affrontato sfide sociali, politiche ed economiche complesse nel corso della sua storia.
    Madre e patrigno: Sono i genitori (la madre) e il marito della madre (il patrigno) della giovane vittima di maltrattamenti. Nel contesto dell’articolo, essi sono le figure responsabili delle violenze domestiche subite dalla ragazza di quattordici anni.
    Maltrattamenti in famiglia: Si riferisce agli atti di violenza fisica e psicologica perpetrati all’interno del contesto familiare. È un fenomeno grave e diffuso che può avere conseguenze devastanti per le vittime e che richiede un’azione decisa da parte delle autorità competenti.
    Velo islamico: È un indumento indossato da alcune donne musulmane che copre il capo e il petto. Il suo utilizzo può avere significati culturali, religiosi o sociali diversi a seconda della tradizione e delle interpretazioni religiose.
    Carabinieri: È un corpo di polizia italiana con compiti di ordine pubblico e di polizia giudiziaria. Svolgono un ruolo importante nel mantenimento della sicurezza e nell’applicazione della legge in Italia.
    Corano: È il testo sacro dell’Islam, considerato dagli musulmani la parola di Allah rivelata al profeta Maometto. È diviso in capitoli chiamati “sura” e offre linee guida spirituali e morali per i fedeli musulmani.
    Procura: È un ufficio del sistema giudiziario italiano responsabile dell’azione penale, dell’inchiesta e dell’esercizio dell’accusa nel processo penale.
    Tribunale di Viterbo: È l’organo giurisdizionale competente per la zona di Viterbo, dove si svolgono udienze e si emettono sentenze relative a casi giudiziari.
    Violenze fisiche: Si riferiscono agli atti di aggressione fisica perpetrati contro la giovane vittima, che hanno causato danni e sofferenze fisiche.
    Struttura protetta: È un luogo sicuro e protetto dove le vittime di violenza domestica o di abusi possono trovare rifugio e assistenza. Offre sostegno psicologico, legale e sociale per aiutare le persone a superare esperienze traumatiche.

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