La drammatica storia di Boiko e Nikola, due minori ritrovati in uno stato estremamente preoccupante nel maggio 2023, ha scosso l’opinione pubblica. La loro madre, Jessika H., è stata arrestata mentre tentava di fuggire in Francia. Attualmente sotto processo, la donna affronta accuse di maltrattamenti e lesioni. La testimonianza agghiacciante di un’agente di polizia porta a mettere in luce un sistema di abusi terribili e la necessità di salvaguardare i diritti dei minori.
La testimonianza scioccante dell’agente di polizia
Il ritrovamento di Boiko, 7 anni, e del suo fratellino Nikola, 5 anni, ha lasciato un segno indelebile nell’agente Erika Indelicato, membro della Squadra Mobile che ha condotto l’operazione. Durante il processo, l’agente ha descritto con grande emozione lo stato in cui ha trovato i bambini: «Non scorderò mai quello che ho visto». I piccoli erano isolati in un casale in via Chiana ad Aprilia, privi di affetto e in condizioni igieniche devastanti.
Erika Indelicato ha narrato che, all’arrivo, i due bambini non sapevano come comunicare e si esprimevano solo a gesti. La loro pelle, coperta da una peluria anomala, era segnata da piccole ferite, evidenti segni di violenza. I segni di sigarette che sembravano essere state spente addosso ai piccoli e le cicatrici che punteggiavano il loro corpo hanno convinto gli agenti della necessità di intervenire immediatamente. Uno dei particolari più strazianti evidenziava la loro condizione fisica: la pancia gonfia e braccia e gambe esili, degne di una situazione di grave malnutrizione.
Il rapporto medico: una cruda realtÃ
Dopo il ritrovamento, Boiko e Nikola sono stati sottoposti a una visita da parte del professor Luigi Cipolloni, medico legale che ha confermato la portata dei maltrattamenti. L’esame medico ha rivelato ferite, abusi preparati nel silenzio di un contesto familiare disfunzionale. Purtroppo, è emerso che Nikola rimarrà cieco a vita, mentre Boiko dovrà convivere con una deformazione dell’omero.
Il pubblico ministero Antonio Verdi ha sostenuto in aula l’idea che la responsabilità per la terribile condizione dei bambini possa essere attribuita esclusivamente alla madre. L’udienza ha messo in luce la catena di abusi che i bambini hanno vissuto per più di un anno. Dallo scorso marzo 2022, quando Jessika si è trasferita nel casolare, inizia una serie ininterrotta di violenze e privazioni, con l’accusa che la madre ha picchiato i figli e spesso li ha lasciati senza cibo.
La dinamica familiare e la fuga in Francia
Il contesto in cui si trovano Boiko e Nikola rivela una drammatica realtà di emarginazione familiare. Non solo i due piccoli vivevano un’esistenza di paura e violenza, ma erano anche completamente isolati dal resto della famiglia, non comunicando mai con altri membri del gruppo familiare. Stando ai racconti, un simile contesto ha contribuito a sviluppare in loro difficoltà comunicative accentuate.
L’arresto di Jessika è avvenuto mentre tentava di raggiungere due gemelli che ha avuto in precedenza e che attualmente risiedono in Francia. Questo atto di fuga ha attirato l’attenzione della polizia, la quale ha immediatamente proceduto al suo arresto. In un colpo di scena, è stata la madre stessa a rivelare agli agenti il posto in cui aveva lasciato i bambini.
L’avvocato difensore di Jessika, Antonio Gugliotta, ha tentato di giustificare le azioni della sua assistita, affermando che anche i figli erano stati vittime di maltrattamenti da parte del compagno. Nonostante le denunce presentate da Jessika nei confronti del compagno, la questione resta aperta e continua a suscitare attenzione sia a livello legale che sociale.