Mamme di Palermo manifestano per la ripresa dei lavori dell'asilo nido in via XXVII Maggio

Mamme di Palermo manifestano per la ripresa dei lavori dell’asilo nido in via XXVII Maggio

Mamme del quartiere Sperone a Palermo protestano per il blocco dei lavori di un asilo nido, organizzando un’installazione artistica con 18 bambole simbolo della lotta per l’istruzione dei bambini.
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Mamme di Palermo manifestano per la ripresa dei lavori dell'asilo nido in via XXVII Maggio - Gaeta.it

Recentemente, nel quartiere Sperone di Palermo, molte mamme si sono unite per protestare contro il blocco dei lavori di costruzione di un asilo nido. Attraverso un’azione social coordinata, hanno organizzato un incontro presso il cantiere dell’edificio, esprimendo la loro indignazione e richiedendo con insistenza risposte e un intervento immediato per la ripresa dei lavori. Questa iniziativa, battezzata “Questanonèunoperadarte”, ha anche assunto la forma di un’installazione artistica che include 18 bambole, diventate simbolo della lotta per l’istruzione e il futuro dei più giovani.

La protesta delle mamme nell’area di Sperone

Il quartiere Sperone, noto per le sue problematiche legate a infrastrutture e servizi, si trova al centro di una nuova mobilitazione da parte di genitori preoccupati. Le mamme, attraverso il loro tam tam social, si sono date appuntamento al cantiere dell’asilo nido in via XXVII Maggio. Era il 15 febbraio 2025 quando l’atmosfera si è fatta carica di emozione e determinazione. Momenti di tensione si sono alternati a grida di protesta, mentre i genitori esponevano striscioni e cartelli con messaggi chiari: la richiesta di un’informazione diretta sul blocco dei lavori e l’esigenza di avere un luogo sicuro e adatto per i propri figli.

In questo contesto, l’installazione artistica ha assunto un valore simbolico rilevante. Le 18 bambole rappresentano i bambini che avrebbero dovuto frequentare l’asilo, ma che ora sono privati dell’opportunità di un’educazione precoce. Questo gesto artistico diventa un forte messaggio politico e sociale, un modo per attirare l’attenzione delle autorità competenti e far sì che la questione non venga trascurata.

L’installazione “Questanonèunoperadarte” come simbolo di protesta

Il titolo dell’installazione, “Questanonèunoperadarte”, richiama chiaramente l’importanza della questione che le mamme vogliono mettere in rilievo. Le bambole, disposte nel cantiere, non sono solo oggetti, ma diventano una rappresentazione visiva della frustrazione e del senso di abbandono che le famiglie avvertono di fronte a questa situazione. Ogni bambola porta con sé una storia, una speranza, un futuro che viene messo in pausa a causa della mancanza di attenzione nei confronti delle infrastrutture educative nel quartiere.

L’iniziativa è stata documentata attraverso foto e video condivisi sui social media, amplificando il messaggio e coinvolgendo un pubblico più ampio. Le famiglie non si limitano a esprimere il loro disappunto, ma cercano attivamente un dialogo con le istituzioni, sperando di risolvere una situazione che influisce profondamente sulla vita dei residenti. La speranza è quella di trasformare la protesta in un’opportunità per avviare un cambiamento concreto, affinché l’asilo nido possa finalmente aprire le porte ai bambini del quartiere.

Reazioni delle istituzioni e attesa di risposte

Fronti istituzionali sono stati chiamati in causa da questa azione di protesta. L’amministrazione comunale e le varie autorità di competenza sul tema dell’istruzione e della costruzione pubblica sono ora sotto pressione. Le mamme del quartiere hanno chiesto un incontro ufficiale per ricevere chiarimenti sullo stato dei lavori e su quali siano le reali cause del fermo.

Le attese riguardo a una risposta immediata si fanno sentire, soprattutto in un periodo in cui la difficile situazione economica delle famiglie richiede un supporto reale da parte istituzionale. Quello che si spera è che l’attenzione generata dalla manifestazione possa portare a un rinnovo della volontà politica di concludere i lavori in tempi brevi, restituendo così ai bambini del quartiere l’opportunità di un’educazione adeguata in un ambiente sicuro.

La comunità locale si unisce attorno a questo obiettivo, nella speranza che la voce dei genitori venga ascoltata e che il progetto dell’asilo nido possa finalmente vedere la luce. In un contesto già complicato, la lotta per un’istruzione di qualità potrebbe rappresentare una via fondamentale per il rilancio dell’intero quartiere.

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