I registi indipendenti Manetti bros si confermano protagonisti del panorama cinematografico italiano con il loro ultimo lavoro, ‘U.S. Palmese‘. Dopo il successo della trilogia dedicata a Diabolik, il duo torna a esplorare nuove narrazioni, mescolando elementi di commedia e fiaba. Questa volta, il racconto si ambienta in Calabria, precisamente a Palmi, un luogo simbolico per i registi e legato ai loro ricordi familiari. Con un debutto previsto nelle sale dal 20 marzo, la pellicola ha già fatto il suo ingresso alla Festa del Cinema di Roma, promettendo di catturare l’attenzione del pubblico con una storia ricca di emozioni e contrasti.
La trama di ‘U.S. Palmese’: sogni e realtà nel mondo del calcio
Al centro della trama troviamo Don Vincenzo, interpretato da Rocco Papaleo, un agricoltore in pensione noto per il suo spirito vivace e un po’ eccentrico. Don Vincenzo ha un’idea intrigante per risollevare le sorti della squadra di calcio locale: organizzare una raccolta fondi per ingaggiare Etienne Morville, un ex calciatore di fama mondiale. Morville, interpretato da Blaise Afonso, è un personaggio complesso: inarrivabile sul campo, ma con un carattere difficile da gestire. Trasferendosi da Milano a Palmi, porta con sé non solo il suo prestigio ma anche la sfida di confrontarsi con una comunità genuina, lontana dalla superficialità del grande calcio.
La pellicola si dispone come una riflessione sui valori autentici e sul contrasto tra un mondo patinato e la vita quotidiana delle persone comuni. Morville, inizialmente riluttante, dovrà affrontare la realtà di una provincia con i suoi pregi e difetti, riscoprendo l’importanza delle relazioni umane e del senso di appartenenza. La dinamicità della narrazione si riflette nei personaggi che, nel corso della storia, saranno costretti a rivedere le proprie priorità e a mettere in discussione le proprie scelte di vita.
I temi del film: il sud e la sua rappresentazione
Rocco Papaleo, presente nel film sia come attore che come interprete della realtà calabrese, offre una visione positiva e celebrativa del Sud Italia. In un’epoca in cui spesso il Meridione è rappresentato in chiave drammatica e problematica, Papaleo propone un racconto che lascia spazio alla bellezza e al calore della cultura locale. “È un film sul sud che mi piace raccontare”, sottolinea Papaleo, evidenziando la bellezza e l’autenticità della sua terra.
Questa rappresentazione non si limita a un’idealizzazione, ma cerca di mostrare anche le sfide e le contraddizioni di una vita di provincia, senza cadere nell’ingenua romanticizzazione. I Manetti bros, con il loro stile inconfondibile, riescono a portare sullo schermo una narrazione che accoglie diversi punti di vista, riflesso della complessità del Sud Italia. Attraverso momenti comici ma anche taglienti, la pellicola invita a una riflessione su temi come l’identità, la comunità e la ricerca di un equilibrio tra aspirazioni personali e responsabilità verso gli altri.
Un cast ricco e coinvolgente
Oltre a Rocco Papaleo, il film beneficia di un cast variegato che contribuisce a dare vita a una storia complessa e stratificata. Ogni attore porta la propria unicità nel racconto, dando consistenza e profondità ai personaggi. Blaise Afonso, nel ruolo di Morville, offre una performance che spazia da momenti di ironia a situazioni malinconiche, creando un equilibrio perfetto tra leggerezza e introspezione.
La scelta di ambientare il film a Palmi rappresenta un ulteriore elemento di interesse, portando sullo schermo una realtà poco esplorata dal cinema mainstream. I paesaggi e le tradizioni locali non solo arricchiscono la narrazione visiva, ma contribuiscono anche a costruire un’atmosfera che rispecchia la vivacità e la complessità della vita nel Sud Italia.
‘Dopo la trilogia Diabolik, ‘U.S. Palmese’ rappresenta un passo ulteriore nella carriera dei Manetti bros, segnando un rinnovato dialogo con il pubblico. Questa pellicola promette di essere un invito a riflettere sull’importanza delle radici e del legame con la propria comunità, offrendo una prospettiva nuova e fresca su temi universali attraverso il racconto di una storia locale.