Manifestazione contro il deposito di scorie nucleari a Vulci: cittadini uniti nel viterbese

Manifestazione contro il deposito di scorie nucleari a Vulci: cittadini uniti nel viterbese

Manifestazione al parco archeologico di Vulci contro il progetto di deposito di scorie nucleari, con la partecipazione attiva di cittadini e istituzioni locali per tutelare l’ambiente e la salute pubblica.
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Manifestazione contro il deposito di scorie nucleari a Vulci: cittadini uniti nel viterbese - Gaeta.it

Oggi pomeriggio, il parco archeologico di Vulci, una delle gemme storiche della provincia di Viterbo, ha ospitato una marcia significativa contro il progetto di realizzazione di un deposito di scorie nucleari. Diverse associazioni locali e comitati di cittadini hanno preso parte alla manifestazione, insieme a numerosi sindaci e figure politiche che rappresentano i comuni interessati. Questo evento ha suscitato grande attenzione, riunendo un nutrito gruppo di cittadini preoccupati per le implicazioni potenziali della proposta sul territorio della Tuscia.

La partecipazione della comunità e delle istituzioni

La manifestazione ha dimostrato l’importanza del tema della gestione delle scorie nucleari, che ha mobilitato una grande parte della comunità locale. Dalla piazza, i cittadini hanno espresso le loro preoccupazioni in merito a un progetto che potrebbe minacciare la sicurezza ambientale e la salute pubblica. Un comunicato, firmato dai consiglieri regionali Giulio Zelli e Daniele Sabatini, sottolinea quanto sia fondamentale il coinvolgimento degli abitanti e delle istituzioni in questo confronto. Secondo la nota, “la partecipazione dei cittadini e delle istituzioni alla manifestazione di oggi è un segno positivo per il territorio della Tuscia.” Ciò afferma non solo l’importanza del dialogo, ma anche la sensibilità collettiva verso questioni ambientali critiche.

Zelli e Sabatini, pur non essendo stati presenti all’evento a causa di altri impegni, hanno espresso il loro supporto alle esigenze sollevate dalla comunità. Entrambi i rappresentanti politici hanno chiarito l’intenzione di mantenere una posizione ferma contro il progetto di deposito. Questo impegno testimonia la volontà di affrontare le problematiche relative alla gestione dei rifiuti pericolosi in modo responsabile, secondo la loro visione di una regione attenta all’ambiente.

L’impatto del progetto e la posizione politica

La realizzazione di un deposito di scorie nucleari nella Tuscia potrebbe avere conseguenze significative non solo sul paesaggio, ma anche sulla qualità della vita degli abitanti. I consiglieri regionali, Zelli e Sabatini, hanno richiamato l’attenzione su precedenti misure già adottate per limitare l’installazione di nuovi impianti a energia rinnovabile sul territorio. “Abbiamo dimostrato la nostra contrarietà arrestando il proliferare degli impianti Fer,” si leggono le loro parole. Queste dichiarazioni fanno riferimento a una delibera della Giunta regionale pubblicata lo scorso 12 maggio, che ha introdotto criteri per bilanciare lo sviluppo industriale e la tutela dell’ambiente.

I due esponenti politici evidenziano come da quando sono entrate in vigore queste nuove regole, nessuna nuova richiesta di impianti è stata autorizzata. Questo è visto come un primo passo verso una gestione più equilibrata del territorio, puntando a valorizzare le ricchezze naturali e storiche della Tuscia, ancor prima di affrontare la questione delle scorie nucleari.

Verso un futuro sostenibile per la Tuscia

Le dichiarazioni finali di Zelli e Sabatini confermano una linea di continuità rispetto alla posizione della Regione Lazio, che si è espressa più volte contro la realizzazione di un deposito di scorie nucleari sul territorio. Il presidente Francesco Rocca ha manifestato chiaramente questa contrarietà, affermando che la salvaguardia del territorio è una priorità tra le sue strategie politiche. Inoltre, i consiglieri hanno rinnovato un invito al dialogo costruttivo con tutte le parti coinvolte nella questione, incluso i sindaci, le associazioni e i comitati locali. Questo approccio mira a garantire una rappresentanza equilibrata delle istanze della comunità e a trovare soluzioni concrete per la tutela dell’ambiente e della salute pubblica nel viterbese.

Si prevede che le attività di sensibilizzazione e mobilitazione della comunità continueranno nei prossimi mesi, sottolineando un impegno collettivo per mantenere la Tuscia come un’area ricca di opportunità, rispettando la sua identità storica, culturale e ambientale.

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