Un evento clamoroso si è svolto giovedì pomeriggio a Milano, dove il consigliere comunale Daniele Nahum ha acceso uno spinello di cannabis light in piazza Scala. Questa iniziativa ha avuto lo scopo di protestare contro il decreto Sicurezza adottato dal governo, ritenuto da Nahum e dai sostenitori della manifestazione come un attacco alle libertà individuali e agli imprenditori del settore.
Il contesto della protesta
Nel mese di marzo 2025, l’attenzione sulla cannabis light è tornata a essere centrale in Italia a causa delle recenti normative proposte dal governo. Queste norme, come sostenuto da Nahum, potrebbero avere un impatto drammatico sull’industria della cannabis leggera, mettendo in pericolo decine di migliaia di posti di lavoro. Con circa ventiduemila persone a rischio, la questione ha sollevato preoccupazioni non solo tra gli imprenditori del settore, ma anche tra i consumatori e i difensori delle libertà civili.
L’evento, che si è tenuto di fronte alla sede del Comune di Milano, ha visto la partecipazione di numerosi membri del partito Azione, dimostrando un impegno collettivo contro quelle che considerano scelte ideologiche e proibizioniste da parte del governo. Il gesto di Nahum non è stato casuale: si tratta di una dimostrazione simbolica per sensibilizzare l’opinione pubblica sul tema, utilizzando l’atto di fumare cannabis light come un veicolo per attirare l’attenzione.
Le dichiarazioni di Daniele Nahum
Durante la manifestazione, Nahum ha rilasciato dichiarazioni incisive riguardo alla sua posizione. “Vietare una sostanza non psicotropa e innocua come la cannabis light metterà a rischio ventiduemila posti,” ha affermato il consigliere. Questo evidenzia l’idea che la criminalizzazione di una sostanza possa avere conseguenze economiche dirette sul mercato legale, lasciando spazio al mercato nero e alle organizzazioni mafiose. La riforma proposta, secondo Nahum, non farebbe altro che favorire il crimine organizzato e aumentare il sovraffollamento carcerario.
Il consigliere comunale ha, inoltre, sottolineato come il divieto di determinati prodotti possa alimentare un circolo vizioso, dove i piccoli imprenditori sono costretti a chiudere i battenti, mentre i crimini legati alla cannabis proliferano. Questo il motivo per cui ha deciso di intraprendere un’azione pubblica, nella speranza di catalizzare un dibattito più ampio e coinvolgere la società civile nel confronto su tali tematiche.
La storia di Nahum e le sue precedenti manifestazioni
Non è la prima volta che Nahum utilizza forme di protesta simili. Già nel 2022, si era reso protagonista di un’iniziativa analoga in piazza Scala, dove aveva fumato cannabis per sostenere una legge che consentisse la coltivazione domestica della cannabis per uso personale. Quell’azione non solo attirò attenzioni, ma contribuì a lanciare il festival della Cannabis di Milano, evento che lo stesso Nahum ha promosso come uno spunto di riflessione e apertura verso una nuova cultura riguardo alla cannabis.
Questo approccio dimostra una continuità nel suo impegno su questa questione. Attraverso gesti simbolici e attivismo, Nahum si propone di mantenere viva l’attenzione su un’argomentazione che, purtroppo, continua a essere oggetto di dibattito acceso e polarizzante nella società italiana.
La manifestazione in piazza Scala si inserisce in un contesto più ampio che vede il confronto tra le istituzioni, gli imprenditori e una parte significativa della popolazione che chiede leggi più tolleranti e che riconoscano i diritti legati all’uso della cannabis light. In questo scenario, il ruolo di Nahum e di altri sostenitori rimane centrale per alimentare il dibattito e promuovere un cambiamento legislativo.