Oggi, circa duemila manifestanti si sono riuniti in Friuli Venezia Giulia per partecipare allo sciopero generale proclamato da Cgil e Uil. Questa iniziativa coinvolge sia il settore pubblico che privato, interessando circa 400mila lavoratori nella regione. Le compagnie di tutto il contesto lavorativo, dal manifatturiero ai servizi, sanità e pubblica amministrazione, stanno mostrando forte adesione. Tuttavia, il trasporto ferroviario opererà regolarmente, non aderendo alle fermate dello sciopero.
La scelta del luogo della manifestazione
L’ex capoluogo della Destra Tagliamento è stato selezionato come sede della manifestazione con l’intento di porre attenzione su un’area che sta soffrendo pesantemente a causa della crisi economica tedesca e del rallentamento del settore della produzione di elettrodomestici. Questa decisione punta a evidenziare come la situazione economica in queste località sia particolarmente critica.
Secondo le statistiche, la provincia di Pordenone si trova in cima alla classifica della Cassa integrazione in regione, contando circa 5 milioni di ore autorizzate dall’inizio dell’anno, in un totale di 11,4 milioni all’interno del Friuli Venezia Giulia. Le informazioni attualmente a disposizione sono parziali e riguardano i turni dei lavori mattutini, e indicano una significativa partecipazione nelle fabbriche locali.
Le motivazioni delle organizzazioni sindacali
La manifestazione esprime un forte dissenso nei confronti del disegno di legge di bilancio presentato dal Governo. Michele Piga, segretario generale della Cgil Friuli Venezia Giulia, ha sottolineato l’indifferenza del Governo sui temi fondamentali come il fisco, la lotta alla precarietà , il potenziamento della sanità pubblica e della scuola, insieme al rilancio delle politiche industriali. La situazione preoccupante del manifatturiero nella regione ha spinto i sindacati a farsi portavoce di queste richieste, sottolineando che le aree più vulnerabili alla crisi tedesca sono quelle che necessitano di maggiore attenzione.
Critiche alle misure del Governo sul bilancio
Durante la manifestazione, Matteo Zorn, segretario generale della Uil del Friuli Venezia Giulia, ha evidenziato l’insufficienza delle misure economiche previste, come l’aumento di 3 euro per le pensioni minime. Secondo Zorn, l’attuale politica fiscale non solo non migliora i salari, ma si rivolge a favore di evasori fiscali, riflettendo la scarsa efficacia della legge di bilancio che non affronta le problematiche reali delle persone.
Zorn ha anche denunciato un retrocesso sui diritti del lavoro, segnalando che il Governo ha ulteriormente deregolamentato le assunzioni. Questa situazione crea un’ampia diffusione di contratti temporanei e somministrati, a svantaggio della sicurezza lavorativa e della qualità nella vita professionale dei lavoratori.
La giornata di sciopero ha servito quindi per mettere in luce le preoccupazioni di una regione che si trova a fronteggiare sfide economiche e sociali significative, portando i sindacati a richiedere interventi concreti e misure più efficaci per affrontare la crisi attuale.
Ultimo aggiornamento il 29 Novembre 2024 da Elisabetta Cina