Nelle ultime ore, le strade di diverse città italiane come Milano, Napoli e Roma, ma anche all’estero a New York, sono state invase da manifesti che ironicamente annunciano la morte del Movimento 5 Stelle. Questo evento avviene alla vigilia dell’Assemblea costituente del M5s e rappresenta un gesto significativo da parte di un gruppo di ex sostenitori, scettici riguardo le potenziali trasformazioni del partito dopo l’assemblea di Nova.
I manifesti funebri: un’ironica celebrazione
I manifesti, dal tono chiaramente goliardico, si presentano come annunci funebri e recitano: “2009-2024. È morto dopo lunga agonia il Movimento 5 Stelle “. Questa frase riassume il sentimento di disillusione di un certo numero di ex attivisti che, da tempo, osservano il decadimento di un movimento nato con forti ideali di cambiamento e trasparenza. Il tono di lutto viene ulteriormente amplificato da frasi come “Si stringono intorno all’Elevato elettori e attivisti che hanno condiviso il sogno dell’onestà e della democrazia diretta”, richiamando alla memoria i valori fondanti del movimento.
Ma non si tratta solo di una mera satira. I manifesti evidenziano una vasta frustrazione all’interno della base storica del M5s, un gruppo che ora si sente tradito dalla direzione presa dal partito. Le parole “L’ultimo vaffa a nome, simbolo e regola dei due mandati si svolgerà il 23 e 24 novembre a Roma. Non fiori, ma post in ricordo di Casaleggio, delle promesse e dei tradimenti” sono un chiaro segno di questa contestazione, suggerendo che il movimento si sia allontanato dai principi per i quali era inizialmente nato.
Le reazioni all’iniziativa
L’operazione dei manifesti ha generato una serie di reazioni nel panorama politico e mediatico. Sostenitori del M5s e critici hanno espresso opinioni divergenti riguardo questo gesto di protesta. Alcuni lo vedono come un segnale di una base sempre più insoddisfatta e in crisi di identità, incapace di riconoscersi nell’attuale direzione del partito, mentre altri lo considerano un semplice ridicolo tentativo di catturare l’attenzione in un momento di incertezza.
L’assemblea di Roma diventa così un appuntamento cruciale: gli attivisti e gli elettori si preparano ad assistere a ciò che potrebbe essere l’ultima chiamata per la forma storica del Movimento. Per molti, questo è simbolo di una trasformazione inevitabile. “Il M5s ormai è defunto – affermano i promotori della campagna – quel che uscirà dall’assemblea sarà il partito di Conte.”
Un cambiamento atteso?
L’indicazione che il futuro del M5s potrebbe non essere più guidato dai fondatori, ma da nuove figure come Giuseppe Conte, sta sollevando interrogativi sul destino del movimento stesso. I manifesti funebri esprimono un sentimento condiviso da molti che vedono la fine di un’era e l’inizio di un periodo di incertezze. L’aspetto ironico di questa celebrazione della morte del M5s rappresenta una frustrazione profonda: non si tratta solo della caduta di un partito, ma di una visione che molti ora non riescono più a riconoscere.
Il contrasto con le aspettative iniziali del 2009, quando il movimento prometteva un radicale rinnovamento della politica italiana, è palpabile. Così, terserà un nuovo capitolo della storia pentastellata? La risposta si giocherà nei prossimi giorni, mentre gli attivisti si riuniranno per confrontarsi su un futuro che appare sempre più nebuloso.
Ultimo aggiornamento il 22 Novembre 2024 da Marco Mintillo