Manoppello: il Marathon Club Sogeda punta al bis nel Campionato Italiano di Ultramaratona

Manoppello: il Marathon Club Sogeda punta al bis nel Campionato Italiano di Ultramaratona

Il Marathon Club-Manoppello Sogeda si prepara a festeggiare il quarantennale nel 2025, puntando a confermare il titolo di campione italiano di ultramaratona dopo un anno di successi e crescita.
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Manoppello: il Marathon Club Sogeda punta al bis nel Campionato Italiano di Ultramaratona - Gaeta.it

Il Marathon Club-Manoppello Sogeda è già in fermento in vista del 13 febbraio 2025, data simbolica che segnerà il quarantennale della società. Dopo aver vinto per la prima volta il Campionato Italiano IUTA di Ultramaratona nel 2023, la squadra, la prima abruzzese a raggiungere tale traguardo, è determinata a confermarsi anche quest’anno. La competizione è serrata con oltre 200 squadre in gioco, ma il sodalizio manoppellese attualmente gode di una posizione di vantaggio significativa.

La struttura competitiva della squadra manoppellese

Al momento, il Marathon Club-Manoppello Sogeda ha accumulato un notevole vantaggio di oltre 2000 punti sulla principale avversaria, i Bergamo Stars. Questa storica società podistica non è da sottovalutare, avendo tra le proprie fila atleti di livello nazionale e mondiale. Segue poi la Be Different Be Ultra, altra avversaria da tenere d’occhio nella corsa per il titolo.

L’ottimo posizionamento è frutto di un lavoro di squadra e di una preparazione accurata, condotta fin dal campionato precedente. La vittoria a Cinisello Balsamo ha rappresentato un momento cruciale, non solo per il prestigio ottenuto, ma anche per la dimostrazione delle capacità tecnico-tattiche degli atleti. Ora la sfida è quella di confermare il titolo, e l’evento del 28 dicembre a Paglieta diventa fondamentale per cementare definitivamente il successo.

Il ruolo della coesione e della passione tra gli atleti

Un aspetto che contraddistingue il Marathon Club-Manoppello Sogeda è la coesione tra i suoi membri. I corridori non sono soltanto compagni di squadra, ma una vera e propria famiglia unita da una passione comune per l’ultramaratona. Questa motivazione collettiva è essenziale in uno sport che richiede non solo capacità fisiche, ma anche un forte impegno mentale. Gli atleti si sostengono a vicenda, condividendo non solo la fatica degli allenamenti, ma anche momenti di aggregazione e divertimento.

La crescita della società dal 2016 è stata impressionante. Si è passati da un nucleo ristretto a ben 130 tesserati, dei quali 80 affiliati all’IUTA. Questo incremento non è casuale, ma deriva dalla fiducia riposta nel progetto, fondato su valori di inclusione e socialità. La società ha saputo costruire un ambiente che promuove la corsa come strumento di aggregazione e benessere.

Traguardi raggiunti e futuri obiettivi del Marathon Club

Negli anni, il Marathon Club-Manoppello Sogeda ha dimostrato di possedere le carte in regola per emergere nel panorama delle ultramaratone. Le vittorie in diverse categorie e distanze, insieme alla partecipazione a competizioni europee e mondiali, hanno costruito una reputazione invidiabile. La grandiosa Spartathlon, una gara di 246 chilometri che rappresenta l’apice per gli ultramaratoneti, è solo uno dei tanti palcoscenici sui quali la squadra ha saputo far valere il proprio nome.

Ogni risultato conseguito non è solo motivo di soddisfazione personale per i corridori, ma rappresenta un vanto per tutta la comunità di Manoppello. Ogni corsa è un’opportunità per promuovere il territorio e per mettere in luce i sacrifici e il lavoro duro che ciascun atleta porta avanti. La società continua a seguire un percorso di impegno e dedizione, mirando ad ulteriori successi.

La sfida per il titolo nel 2024 è in corso, e il Marathon Club-Manoppello Sogeda si prepara con il giusto mix di determinazione e strategia, consapevole che ogni passo, ogni corsa conta nel grande gioco dell’ultramaratona. Il futuro sembra luminoso, e Manoppello è pronta a scrivere nuove pagine nella sua storia sportiva.

Ultimo aggiornamento il 12 Dicembre 2024 da Donatella Ercolano

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