Manovra 2025: misure strategiche per il potere d’acquisto e le retribuzioni dei lavoratori

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Manovra 2025: misure strategiche per il potere d'acquisto e le retribuzioni dei lavoratori - Fonte: Ilsole24ore | Gaeta.it

Il governo italiano, nella manovra 2025, si prepara a introdurre un pacchetto di misure destinate a potenziare le retribuzioni dei lavoratori. Con un investimento previsto di oltre 15 miliardi, diverse iniziative mirano a rafforzare il potere d'acquisto dei cittadini. Tra le misure più rilevanti ci sono il taglio del cuneo contributivo e la rimodulazione delle aliquote Irpef, compresi interventi aggiuntivi proposti dai membri della maggioranza.

conferma del taglio del cuneo contributivo

Dettagli sul cuneo contributivo

Nella manovra 2025, si lavora per mantenere il taglio del cuneo contributivo, che finora ha avuto un impatto significativo sui salari. Questa misura, già applicabile nel 2024, prevede un abbattimento di 7 punti percentuali sui contributi previdenziali per le retribuzioni che non superano i 25mila euro lordi all'anno. Per quelle tra 25mila e 35mila euro, il taglio è fissato a 6 punti percentuali, beneficiando circa 14 milioni di lavoratori. Ogni lavoratore potrebbe così ricevere circa 100 euro in più al mese, una boccata d'ossigeno per molti, soprattutto nel contesto attuale di inflazione.

Risorse necessarie

Per garantire questa misura anche nel 2025, il governo necessita di 9,4 miliardi di euro. L'argomento ha trovato ampio consenso, con il sostegno unanime della Premier Giorgia Meloni e di altri membri del governo. Si tratta di un intervento cruciale per sostenere il potere d'acquisto dei contribuenti e stimolare la crescita economica attraverso il rafforzamento della classe lavorativa italiana.

riforma delle aliquote irpef

La rimodulazione delle aliquote

Un altro aspetto fondamentale della manovra è la rimodulazione delle aliquote Irpef. L’idea principale è quella di ridurre il numero di scaglioni da quattro a tre, con una riduzione dell’aliquota intermedia dal 35% al 33%, potendo così vantare un costo stimato di circa 4 miliardi. Questa proposta è sostenuta in particolare dalla Lega, che richiede anche l'innalzamento del limite di reddito a 60mila euro, oltre il quale si applica l’aliquota massima del 43%.

Impatto sui lavoratori

Se attuate, tali modifiche potrebbero coinvolgere circa 8 milioni di lavoratori, appartenenti al cosiddetto ceto medio. Questo settore è particolarmente sensibile agli interventi fiscali, ed una maggiore liquidità potrebbe tradursi in un aumento della spesa e, di conseguenza, in un impulso alla domanda interna.

tassazione sui premi di produttività

Tassazione al 5% per i premi di produttività

Un altro intervento previsto nella manovra è la conferma della tassazione al 5% sui premi di produttività, un incentivo destinato a redditi fino a 80mila euro e per premi non superiori a 3mila euro. Il ministro del Lavoro, Marina Calderone, ha sottolineato l'importanza di questa misura, che non solo ha mostrato di funzionare, ma ha anche contribuito a un incremento del numero di contratti attivi che prevedono premi di risultato.

Incremento dei contratti e beneficiari

Secondo i dati recenti del ministero del Lavoro, i contratti attivi con premi di risultato sono aumentati del 23,9% rispetto allo scorso anno, coinvolgendo 4,4 milioni di lavoratori. L'importo medio corrisposto annualmente è di 1.509 euro, il che rappresenta un significativo supporto per il reddito di queste persone. Questa misura rientra anche nel quadro di politiche a favore della genitorialità e dell'incentivazione al lavoro produttivo.

bonus mamme e altri sostegni

Il bonus mamme e le sue prospettive

Un tema delicato riguarda il bonus mamme, un incentivo sperimentale che sostiene le lavoratrici madri con almeno due figli. Circa 570mila madri attualmente ricevono un aiuto tramite l’annullamento dei contributi previdenziali fino al compimento del decimo anno del bambino più piccolo. Per quelle con almeno tre figli, l’incentivo dura tre anni. I tecnici stanno valutando come contenere i costi per confermare il bonus e prevenirne la scadenza.

Impatto e possibili soluzioni

La possibile chiusura di questo incentivo potrebbe avere un impatto significativo su molte famiglie. Pertanto, il governo sta considerando opzioni alternative per mantenere questo sostegno essenziale per le mamme lavoratrici, trovando soluzioni compatibili con il bilancio nazionale.

riforma dei fringe benefit

Modifiche ai fringe benefit esentasse

Un altro punto cruciale riguarda i fringe benefit, ovvero i vantaggi lavorativi non tassati, la cui soglia è stata incrementata. Dalla manovra precedente, per l'anno fiscale 2024, la soglia per i fringe benefit esentasse è stata innalzata a 1.000 euro, e per i dipendenti con figli a carico fino a 2.000 euro. Questi fringe benefit possono coprire spese per utenze, affitto e potenzialmente anche contributi per la sanità integrativa.

Proposte di uniformazione delle soglie

Una parte della maggioranza propone di uniformare le soglie dei fringe benefit, innalzandole a 1.500-2.000 euro per tutti, ma tale misura è soggetta alla disponibilità delle risorse. Questo cambiamento potrebbe rappresentare un ulteriore sostegno per i lavoratori, migliorando il loro potere d'acquisto e sostenendo la situazione economica delle famiglie.

estensione dell'età lavorativa nella pubblica amministrazione

Politiche per il personale nella pubblica amministrazione

Nel contesto del lavoro pubblico, si sta considerando la possibilità di consentire ai dipendenti di rimanere in servizio fino ai 70 anni, su base volontaria. Questa proposta si basa sulla necessità di identificare personale in grado di ricoprire funzioni di tutoraggio e affiancamento, oltre a soddisfare esigenze funzionali specifiche.

Processo decisionale

Non sarà solo il lavoratore a decidere di restare in servizio oltre i 67 anni, ma anche l'amministrazione di riferimento dovrà concordare. Questa flessibilità potrebbe aiutare il settore pubblico a mantenere competenze e continuità nelle pratiche operative, in un momento in cui la carenza di personale è un problema crescente.

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