Nel panorama della cultura enogastronomica italiana, il libro di Angelo Peretti, “Manuale di autodifesa per astemi”, si inserisce come una risorsa preziosa per chi, per scelta personale, decide di non consumare alcol. Pubblicato da Edizioni Ampelos, il volume di 80 pagine offre un punto di vista ironico e provocatorio sui pregiudizi che circondano i bevitori astemi. Con un occhio attento verso pratiche e dinamiche sociali legate al consumo di vino, Peretti fornisce strumenti utili per migliorare le interazioni tra chi beve e chi non beve, rendendo più piacevoli le esperienze conviviali.
L’osservazione sociale: i pregiudizi nei confronti dei non bevitori
La premessa fondamentale del libro di Peretti è che, sebbene la cultura del vino sia profondamente radicata in Italia, esiste una fetta di popolazione che non partecipa a questo rito sociale. L’autore sottolinea come i bevitori astemi siano spesso oggetto di pregiudizi e discriminazioni, che si manifestano in modi anche trasversali, come nel caso della classica “conto alla romana”. I pregiudizi nei confronti di chi non beve non si limitano a questioni economiche, ma si estendono anche a situazioni sociali e relazionali. Peretti racconta episodi in cui i non bevitori si sentono isolati o forzati a giustificare la loro scelta. Attraverso un linguaggio diretto e ironico, egli invita a riflettere su questi aspetti, dando voce a una realtà spesso trascurata.
L’ironia come strumento di cambiamento
Il “Manuale di autodifesa per astemi” utilizza l’ironia come strumento per affrontare tematiche rilevanti legate al consumo di alcol e alle dinamiche delle relazioni sociali. Peretti smonta alcuni luoghi comuni, rendendo evidente che la scelta di non bere vino non deve essere vista come una anomalia, ma come una scelta legittima e rispettabile. Un esempio è la prassi diffusa di rimuovere i calici dalla mise en place delle persone astemie; Peretti critica questa consuetudine, sostenendo che tale comportamento non solo è ingiusto, ma contribuisce a creare un ambiente scomodo per chi non beve. L’autore suggerisce quindi di continuare a usare il calice anche per l’acqua, segnando una piccola battaglia per il rispetto della dignità dei non bevitori.
Un’opportunità di crescita per il settore della ristorazione
La questione della dignità dei bevitori astemi va oltre una semplice questione socioculturale: è un’opportunità per i ristoratori di rivedere le proprie strategie. Diversi studi, tra cui i dati recenti dell’Istituto Nazionale di Statistica, dimostrano che il 45% degli italiani non consuma vino. Ciò rappresenta un segmento di mercato significativo che non dovrebbe essere ignorato. La sensazione di esclusione sperimentata dai non bevitori, come osserva Peretti, può trasformarsi in un’opportunità per ricevere un servizio migliore e per ampliare l’offerta nei bar e nei ristoranti. Sottolineando l’importanza di includere adeguate alternative non alcoliche, Peretti si propone di stimolare una riflessione che possa migliorare la qualità del servizio e la soddisfazione del cliente in generale.
Il messaggio finale di un’educazione al gusto civile
“Manuale di autodifesa per astemi” non si limita a offrire una critica alla cultura del vino, ma lancia un messaggio più vasto: la necessità di un’educazione al gusto che rispetti tutte le scelte alimentari. Peretti si batté per una cultura del vino che non escluda i non bevitori, evidenziando che la vera civiltà del gusto abbraccia ogni scelta, sottolineando il valore della diversità alimentare e della convivenza civile. Rivolgendosi non solo ai bevitori, ma anche ai ristoratori e a chi opera nel settore, l’autore esprime una forte convinzione: ascoltando le esigenze dei non bevitori, si possono costruire rapporti più ricchi e significativi, dando un senso nuovo all’arte della convivialità .
Attraverso il suo libro, Angelo Peretti invita alla riflessione e all’azione, promuovendo una cultura inclusiva che riconosca e rispetti ogni individualità . In questo modo, la lotta contro i pregiudizi diventa un impulso per i cambiamenti sociali e culturali necessari, all’insegna del rispetto e della comprensione.
Ultimo aggiornamento il 2 Gennaio 2025 da Donatella Ercolano