“Mar de Molada”: il progetto teatrale di Marco Paolini raggiunge la costa veneta

Il progetto “Mar de Molada” di Marco Paolini unisce teatro, musica e scienza per sensibilizzare sul valore dell’acqua e la sostenibilità ambientale, culminando in uno spettacolo a Caorle il 5 ottobre.
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"Mar de Molada": il progetto teatrale di Marco Paolini raggiunge la costa veneta - Gaeta.it

Il progetto “Mar de Molada” di Marco Paolini, una delle ultime iniziative di teatro campestre lungo il corso del fiume Piave, rappresenta un’innovativa fusione di arte, cultura e sensibilizzazione ambientale. Dopo un debutto che ha avuto inizio il 15 settembre dai Serrai di Sottoguda, in provincia di Belluno, il progetto culminerà il 5 ottobre con un esperimento teatrale nell’area della Brussa a Caorle. La risposta entusiastica del pubblico ha portato ad un incremento della capienza dello spettacolo, passando da 2.000 a 3.000 posti disponibili, prenotabili su Vivaticket.

L’itinerario di mar de molada

Il progetto “Mar de Molada” ha seguito un percorso suggestivo e significativo, attraversando diverse località delle Dolomiti e della pianura veneta. Sono stati toccati luoghi emblematici come il torrente Pettorina e la Certosa di Vedana. Questo itinerario ha alcuni elementi di forte valore sia paesaggistico che culturale, offrendo ai partecipanti l’opportunità di esplorare le bellezze naturali mentre seguono la narrazione che Paolini ha allestito attorno al tema dell’acqua e alla sua importanza nell’ecosistema.

Dopo i passaggi attraverso vari ambienti naturali, il progetto giunge infine sulla costa. La Brussa di Caorle, famosa per la sua agricoltura e la sua biodiversità, rappresenta simbolicamente l’epilogo del viaggio di “Mar de Molada“. Questo tratto di costa è infatti l’ultimo restante di agricoltura costiera sull’Adriatico, rendendolo il palcoscenico perfetto per affrontare le tematiche sciagurate legate alla gestione dell’acqua e alla sostenibilità ambientale, così cruciali in un’epoca di cambiamenti climatici.

La direzione artistica e le scelte scenografiche hanno l’intento di far vivere al pubblico un’esperienza multisensoriale, che stimola la riflessione sull’importanza vitale delle risorse idriche nonché sull’impatto delle attività umane sul paesaggio.

Un dialogo con l’eccellenza scientifica

A Vallevecchia, nel corso dello spettacolo, si terrà una conversazione tra Marco Paolini e Andrea Rinaldo, un rinomato professore di idrologia e costruzioni idrauliche, insignito dello Stockholm Water Prize 2023. Questa interazione sarà un elemento chiave del programma, poiché Rinaldo approfondirà le complesse dinamiche idriche, le cui problematiche sono cresciute in rilevanza, specialmente a seguito della devastante tempesta Vaia del 2018 che ha colpito il territorio.

L’incontro avrà l’obiettivo non solo di informare, ma anche di incoraggiare un dialogo attivo tra società e scienza. Paolini, con il suo stile narrativo inconfondibile, condurrà il pubblico in un percorso che valorizza l’importanza dell’acqua nella vita quotidiana e nei processi naturali, utilizzando l’immagine della “goccia d’acqua” per rappresentare questo concetto.

La sinergia tra arte e scienza è una caratteristica distintiva di “Mar de Molada“, mirata a stimolare una maggiore consapevolezza ambientale e a incoraggiare cambiamenti comportamentali positivi tra gli spettatori.

La musica e il coro: un tributo alla tradizione

Un’altra componente fondamentale dello spettacolo è data dalla musica, che arricchirà le storie narrate da Paolini. Patrizia Laquidara si esibirà con brani che evidenziano il tema centrale dell’acqua, alternando melodie tradizionali con interpretazioni innovative. Gli arrangiamenti, curati da Giovanni Frison, daranno vita a un sound coinvolgente, accentuando l’importanza del rapporto tra uomo e acqua.

Inoltre, la Piccola Banda della Fabbrica del Mondo, un ensemble composto da musicisti provenienti da diverse esperienze artistiche, contribuirà a creare un’atmosfera vibrante e coinvolgente. Il coro popolare, formato da cittadini, volontari della Protezione civile e membri dei Vigili del Fuoco, parteciperà attivamente al progetto dopo aver seguito laboratori teatrali diretti da professionisti.

Tra le varie performance, è previsto anche un intervento speciale del coro Valcavasia, famoso per i suoi canti di montagna, che porterà un ulteriore strato di emotività e tradizione al progetto. Un particolare repertorio di canzoni, tra cui “L’acqua xe morta” di Beppe De Marzi, fungerà poi da filo conduttore per il messaggio di sensibilizzazione, evocando sentimenti di rispetto e custodia per l’acqua.

La fusione di teatro, musica e scienza in “Mar de Molada” offre un’occasione imperdibile per riflettere sulla nostra responsabilità verso l’ambiente, attraverso un linguaggio artistico emozionante e coinvolgente.

Ultimo aggiornamento il 1 Ottobre 2024 da Laura Rossi

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