Marcellina si prepara a diventare un museo a cielo aperto grazie all’iniziativa dell’associazione Artemisia Paint, che si propone di abbellire il borgo con murales che narrano la storia dell’antica città di Laos, risalente all’era magnogreca. Questa iniziativa, realizzata in collaborazione con l’amministrazione comunale di Santa Maria del Cedro e il Gal Riviera dei Cedri, si pone come obiettivo non solo la riqualificazione di spazi pubblici, ma anche la conservazione della memoria storica locale per le generazioni future.
La riscoperta di Laos: storia e reperti
L’antica città di Laos, fondata sulle rive del fiume Lao dopo la distruzione di Sibari da parte dei Crotoniati, è testimoniata da reperti archeologici di grande valore. Questi oggetti, custoditi nel Museo Archeologico Nazionale di Reggio Calabria e rinvenuti in scavi situati nel Parco Archeologico di Santa Maria del Cedro, offrono uno sguardo affascinante sulla vita di lusso e le pratiche culturali degli aristocratici del periodo. Gli storici indicano che il sito ha una rilevanza unica, essendo uno dei pochi luoghi che contribuiscono a delineare la storia della Magna Grecia.
La scelta di investire in murales che ritraggono questi reperti viene vista come un’opportunità per avvicinare i giovani alla storia locale, trasformando Marcellina in un palcoscenico di creatività e cultura. L’intenzione è di far risaltare le facciate degli edifici attraverso opere d’arte che raccontano storie antiche, creando un percorso visivo che colleghi passato e presente.
Il primo murale: un viaggio nel tempo
Tra i primi risultati tangibili di questo progetto, si segnala il completamento di un murale all’ingresso del paese, che celebra la scoperta di una tomba a camera avvenuta a Marcellina nel 1963. Gli archeologi hanno individuato elementi di rilevante interesse, tra cui una corazza bivalve in bronzo, decorata con la testa di Pan, un simbolo di potere e bellezza nella cultura classica. Accanto a essa, si trovano oggetti come un cerchio protettivo per il cuore e un cinturone ornato con l’immagine di Pan e la testa di Medusa, entrambi indicatori della nobiltà del defunto.
Il murale include anche l’elmo frigio con decorazioni vegetali e i resti del cavallo, la cui presenza nella tomba allude a uno status elevato. Solo individui di rango potevano possedere un cavallo e, nel murale, questo è rappresentato in modo maestoso, evidenziando il prestigio del guerriero legato all’antica cultura di Laos.
Futuro del progetto e murales in arrivo
L’iniziativa curata dalla presidente dell’associazione Artemisia Paint, Eugenia Loiero, non si ferma al primo murale. Grazie al supporto dell’amministrazione comunale guidata dal sindaco Ugo Vetere, sono previsti ulteriori progetti artistici. Due nuovi murales saranno dedicati al corredo femminile rinvenuto nella stessa tomba, permettendo di approfondire ulteriormente il contesto storico e culturale di quell’epoca.
In aggiunta, un quarto murale, attualmente in fase di progettazione, arricchirà un sottopasso ferroviario, un segnale dell’impegno a rendere visibili la cultura e la storia anche in spazi meno convenzionali. Questo approccio creativo alla valorizzazione del territorio riflette quindi un’idea di sviluppo che tiene conto dell’importanza del patrimonio culturale nella vita quotidiana e nella formazione dell’identità locale.
L’auspicio è che queste opere non solo abbelliscano il paesaggio urbano, ma stimolino anche un sentimento di appartenenza e orgoglio tra i residenti, coinvolgendo comunità e visitatori in un dialogo continuo con il passato.