Marche promuove il progetto "Come ti cucino il bio" per l'educazione alimentare nelle scuole

Marche promuove il progetto “Come ti cucino il bio” per l’educazione alimentare nelle scuole

Le Marche lanciano il progetto “Come ti cucino il bio” per promuovere l’educazione alimentare nelle scuole, coinvolgendo 27 comuni e incentivando l’uso di prodotti biologici nelle mense scolastiche.
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Marche promuove il progetto "Come ti cucino il bio" per l'educazione alimentare nelle scuole - Gaeta.it

Marche si riconferma come una regione all’avanguardia nel settore del biologico e del benessere, lanciando un progetto innovativo per promuovere l’educazione alimentare nelle scuole. L’iniziativa, intitolata “Come ti cucino il bio”, avrà inizio ad aprile 2025 e coinvolgerà istituti scolastici e mense in ben 27 comuni marchigiani, favorendo un consumo consapevole e una maggiore attenzione alla qualità dell’alimentazione.

Presentazione del progetto

Questa mattina, l’assessore all’agricoltura e all’alimentazione, Andrea Maria Antonini, ha presentato il progetto “Come ti cucino il bio” durante una conferenza stampa tenutasi presso la sede della Regione. L’obiettivo principale del progetto è incentivare l’uso e il consumo di prodotti biologici all’interno delle mense scolastiche. Questo non solo mira a migliorare la qualità nutrizionale dei pasti serviti, ma anche a sensibilizzare studenti e famiglie riguardo all’importanza di una dieta sana e sostenibile.

L’iniziativa coinvolgerà otto Istituti alberghieri delle Marche, oltre ai cuochi delle mense scolastiche, che parteciperanno a attività che vanno dalla competizione culinaria a eventi di formazione. L’avvio delle attività è fissato per il 16 aprile ad Ascoli Piceno, per concludersi il 27 maggio a Pesaro. Durante questo periodo, i cuochi delle mense scolastiche sfideranno i loro colleghi creando ricette innovative utilizzando esclusivamente materie prime biologiche.

Struttura del progetto

Il progetto prevede un duplice approccio: una parte formativa, con convegni che vedranno la partecipazione di esperti del settore agro-alimentare, e una parte pratica, dedicata a dimostrazioni culinarie. I partecipanti alle giornate formative comprenderanno anche docenti degli Istituti alberghieri e rappresentanti di aziende agricole biologiche presenti sul territorio. Questo tipo di coinvolgimento non solo dà ai giovani l’opportunità di apprendere da professionisti esperti, ma crea anche un collegamento diretto tra produzione alimentare e consumo.

Le ricette realizzate dai cuochi saranno valutate da una giuria tecnica composta da esperti del settore e da una giuria di studenti, garantendo così una presa di coscienza diretta dei giovani sull’importanza della qualità del cibo che consumano. Questi aspetti educativi e partecipativi sono stati fortemente voluti per favorire una cultura alimentare più consapevole fra le nuove generazioni.

Obiettivi e finanziamento

Il progetto “Come ti cucino il bio” è finanziato attraverso un fondo interministeriale dedicato alle mense scolastiche biologiche, con un contributo di 141 mila euro, a cui si aggiungono ulteriori 50 mila euro stanziati dalla Regione. Questo investimento si inserisce nel contesto delle politiche alimentari europee, come la strategia “From Farm to Fork” e il piano d’azione “One Health”. L’iniziativa mira a supportare gli obiettivi della legge regionale del 2023, che punta a valorizzare le Marche come un’eccellenza in ambito agroalimentare e della qualità della vita.

Durante la conferenza stampa, Antonini ha sottolineato che le Marche rappresentano il più vasto distretto biologico d’Europa, con il 28% della superficie agricola dedicata al biologico, un traguardo raggiunto con sei anni di anticipo rispetto all’obiettivo europeo del 25% per il 2030. Questo risultato evidenzia l’impegno della regione nella produzione agroalimentare sostenibile e nella promozione di un’alimentazione sana.

Un ruolo chiave nella realizzazione e coordinamento del progetto è svolto dalla Virtus coop, società cooperativa sociale, come ha spiegato il rappresentante legale Stefano Rosa, presente all’incontro insieme al dirigente del settore Agroambiente e SDA AN, Roberto Luciani. La collaborazione tra istituzioni e attori del settore privato rappresenta un modello efficace per realizzare iniziative che abbiano un impatto positivo sulle comunità e sull’ambiente.

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