Il sindaco di Genova, Marco Bucci, si presenta come un candidato civico per la presidenza della Regione Liguria, distaccandosi dalle classiche etichette politiche. La sua risposta netta all’affermazione della senatrice Raffaella Paita di Italia Viva, che lo accusa di non poter considerarsi veramente un civico in quanto sostenuto da Giorgia Meloni, rivela non solo la sua posizione, ma anche la sua interpretazione del ruolo dei partiti nella politica locale. Le parole di Bucci offrono uno spaccato interessante sul panorama politico ligure e sulla sua visione del buon governo.
un candidato civico senza tessere di partito
La definizione di civismo nella politica moderna
Marco Bucci, nella sua dichiarazione, ha delineato chiaramente la sua posizione come candidato civico, enfatizzando il fatto di non aver mai avuto tessere di partito. Secondo lui, questa peculiare posizione non implica una disconnessione dalla politica, ma piuttosto una volontà di lavorare per i cittadini, superando le divisioni ideologiche tradizionali. Bucci sostiene che la sua visione e i suoi progetti dovrebbero essere accolti dai partiti, il che implica una forte richiesta di compromesso e collaborazione. Questo approccio evidenzia un tentativo di rimanere in ascolto delle istanze locali e di cercare consenso, che ritiene indispensabile per governare efficacemente.
La responsabilità del politico rispetto ai cittadini
Nel contesto della politica moderna, Bucci sottolinea un aspetto fondamentale: la responsabilità del politico verso il cittadino. Oggi, sempre più spesso, i politici vengono percepiti come distaccati dai cittadini, e la figura di un sindaco come Bucci, che si presenta come un operatore civico, può rappresentare una risposta a questa necessità. Il suo ragionamento si focalizza sulla necessità di un approccio pratico e orientato ai risultati, piuttosto che su questioni ideologiche. La leadership civica, secondo Bucci, è una questione di servizio e umanità politica.
il richiamo del presidente del consiglio
Un impegno per la comunità ligure
Riflettendo sulla sua esperienza passata, Bucci ha tirato in ballo una chiamata ricevuta nel settembre 2018 dal presidente Giuseppe Conte. In quel frangente, gli fu richiesto di assumere il ruolo di commissario straordinario per la ricostruzione del Ponte Morandi. Una responsabilità che lui stesso definisce “enorme”, e che sottolinea la sua volontà di mettersi in gioco per il bene della comunità. Questo episodio è significativo non solo per il peso della responsabilità, ma anche per il legame diretto che intercorre tra le istituzioni e il sindaco.
La scelta di dire di sì in momenti cruciali
Ritornando al presente, Bucci ha utilizzato questa comparazione per evidenziare il suo senso di responsabilità come politico. “Quando chiama il presidente del Consiglio”, ha affermato, “se sei una persona istituzionale, non puoi dirgli di no.” Questa posizione maturata nei momenti di crisi non solo rappresenta un ethos politico, ma mette in luce il suo approccio pragmatico alla leadership. Bucci si pone come custode del bene comune, cercando di lasciare da parte le fazioni per concentrarsi su ciò che è necessario per il progresso della regione.
l’importanza della visione politica
Rimanere focalizzati sui risultati
A chi lo accusa di essere solo un burattino dei partiti, Bucci risponde chiedendo di scavare più a fondo nella propria visione politica. Chi lavora per il bene comune, secondo lui, deve puntare su progetti concreti e risultati tangibili. Il suo operato a Genova viene citato a titolo di esempio: “Sette anni di Genova l’hanno dimostrato.” Questo non è solo un claim, ma una chiara intenzione di coltivare un’immagine di competenza e di efficacia governativa.
Collaborazione tra politiche locali e partiti esplorati
In un mondo in cui i partiti politici tendono ad essere visti come entità separate dalle necessità della comunità, il messaggio di Bucci suggerisce una fusione tra civismo e partiti. La sua partecipazione nell’arena politica con una lente civica invita a una riflessione più profonda su come la politica tradizionale potrebbe trarre beneficio da una maggiore intesa con i bisogni dei cittadini. La sua campagna da candidato civico promette di essere non solo una lotta per posizioni, ma un impegno a rimanere fedele ai valori e ai principi che lo guidano.
Nel suo approccio, Marco Bucci si distingue come un politico in grado di armonizzare le esigenze della collettività con le dinamiche istituzionali, rappresentando così una voce di civismo in un contesto politico sempre più complesso.