Marco e Maria Teresa, da tempo profondi amanti della vita all’aria aperta e impegnati nella tutela degli animali, hanno deciso di lasciare un’eredità importante. Paolo, il fratello di Marco, ha raccontato a Il Corriere alcuni dettagli su questa scelta e su come ha scoperto le ultime volontà.
la passione per la natura e l’impegno nel Wwf
Marco e Maria Teresa condivisero per molti anni un forte legame con il mondo naturale. Entrambi, fin dagli anni Ottanta, sono stati soci del Wwf, un’organizzazione riconosciuta a livello internazionale per la conservazione dell’ambiente e la protezione delle specie a rischio. La loro dedizione non si limitava a un semplice tesseramento: partecipavano attivamente alle iniziative e seguivano da vicino le campagne per la difesa degli habitat naturali.
Questa scelta di vita segnava uno stile autentico, fatto di rispetto per gli animali e di amore per i paesaggi incontaminati. Per loro, il rapporto con la natura era parte integrante dell’esistenza, una priorità che si rifletteva anche nella quotidianità. Non a caso, il loro nome è sempre associato a una volontà precisa: sostenere la missione del Wwf, anche dopo la loro scomparsa.
la scoperta del testamento e l’eredità a favore del Wwf
Quando Paolo ha appreso della morte di Marco, ha iniziato a raccogliere informazioni sulle sue ultime disposizioni. La polizia mortuaria di Verona gli ha suggerito di verificare se esistessero volontà testamentarie che indicassero come smaltire il patrimonio del fratello. Paolo, seguendo questi consigli, è riuscito a individuare il notaio in Emilia a cui Marco si era rivolto per formalizzare le sue volontà.
Lo stesso notaio ha confermato che Marco e Maria Teresa avevano redatto un testamento congiunto. In quel documento, entrambi chiedevano espressamente di destinare tutta la loro eredità al Wwf, l’associazione cui si sentivano legati da decenni. Non si trattava di semplici parole: il lascito riguardava l’intero patrimonio, segnando un segno evidente del loro desiderio di contribuire a sostenere la conservazione ambientale.
significato sociale e culturale del gesto
Il passo compiuto da Marco e Maria Teresa non è comune. Destinare un patrimonio intero a un’associazione ambientalista indica una convinzione profonda e una scelta di vita chiara: volere che anche dopo la morte, il proprio impegno continui a influenzare positivamente il mondo. Questo gesto rappresenta una testimonianza concreta del valore attribuito alla natura e alla sua tutela.
Il caso di questa coppia richiama attenzione sulle possibilità offerte dal testamento come strumento per sostenere cause sociali e ambientali. Infatti, sempre più persone scelgono di destinare parte del proprio patrimonio a organizzazioni che si occupano di questioni ambientali, in un momento storico in cui la consapevolezza del cambiamento climatico e della perdita di biodiversità è in crescita.
Nei territori come quello di Verona e dell’Emilia, dove il rapporto tra uomo e natura è da sempre importante, storie come questa contribuiscono a far emergere un modo di vivere e pensare che guarda al futuro con responsabilità e attenzione verso il pianeta.
la gestione e l’impatto del lascito sul wwf
Il Wwf, dopo aver ricevuto la notizia del lascito di Marco e Maria Teresa, ha preso contatti con i referenti legali per definire la procedura di acquisizione del patrimonio. Questi contributi economici sono spesso fondamentali per sostenere progetti di conservazione, campagne di sensibilizzazione e interventi diretti per la salvaguardia di specie e habitat.
In Italia, soprattutto in anni recenti, le donazioni di questo tipo hanno permesso di sviluppare iniziative concrete sul territorio nazionale, come la tutela di aree protette, la prevenzione del bracconaggio e la promozione di pratiche agricole sostenibili. Il patrimonio destinato da questa coppia potrà alimentare programmi simili, ampliando le attività e mantenendo vivo l’impegno iniziato da Marco e Maria Teresa.
Inoltre, il gesto avrà un valore simbolico, incentivando altre persone a considerare il testamento come uno strumento per partecipare attivamente alla protezione della natura, anche senza legami diretti con strutture ambientali. La lezione che emerge è chiara: il patrimonio materiale può trasformarsi in un’eredità di valore per l’intera collettività, contribuendo a preservare risorse e biodiversità per le generazioni future.