Mare in tempesta: tre marittimi salvati dopo il naufragio a Pianosa

Mare in tempesta: tre marittimi salvati dopo il naufragio a Pianosa

Un naufragio al largo di Pianosa ha visto il salvataggio di tre marittimi grazie alla guardia costiera, che ora monitora l’area per prevenire impatti ambientali e garantire la sicurezza della navigazione.
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Mare in tempesta: tre marittimi salvati dopo il naufragio a Pianosa - Gaeta.it

Un drammatico naufragio ha avuto luogo a cinque miglia a sud dell’isola di Pianosa, al largo della costa livornese, il 18 febbraio. Tre marittimi sono stati protagonisti di una situazione riscosso in grado di far temere il peggio. Tuttavia, grazie all’intervento tempestivo della guardia costiera, tutti e tre sono stati tratti in salvo mentre si trovavano sulla zattera di salvataggio della loro barca da pesca affondata. L’episodio ha sollevato preoccupazioni non solo per la sicurezza dei naufraghi, ma anche per l’impatto ambientale nell’area interessata.

Il salvataggio: un intervento tempestivo

La chiamata di emergenza è giunta alle autorità marittime nella mattinata del 18 febbraio, quando il peschereccio, a causa di condizioni meteo avverse, ha iniziato a imbarcare acqua, fino a capitolare e affondare. I tre marittimi, fortunatamente, sono riusciti a utilizzare la zattera di salvataggio. Una motovedetta della guardia costiera di Portoferraio è accorsa sul luogo dell’incidente e, grazie a un intervento mirato e rapido, ha riportato i naufraghi a terra sani e salvi. Ad esito dell’operazione, la Capitaneria di Portoferraio ha comunicato che i tre marittimi non presentavano segni di malessere. L’arrivo al porto di Marina di Campo ha permesso a questi uomini di riunirsi con le loro famiglie, che attendevano con ansia notizie sul loro stato di salute.

Monitoraggio dell’area: un’azione preventiva

Successivamente all’intervento di salvataggio, la Direzione Marittima di Livorno ha disposto un monitoraggio approfondito dell’area dell’incidente. Un’altra motovedetta è stata mobilitata da Portoferraio per monitorare costantemente la zona in cui si era verificato il naufragio. È stato attivato un monitoraggio ambientale tramite un elicottero della guardia costiera, di base a Sarzana, identificato come Nemo 04. Questo tipo di sorveglianza è cruciale per verificare eventuali ripercussioni sull’ecosistema marino, considerando che l’area davanti a Pianosa è conosciuta per il suo habitat di pregio.

In aggiunta, la centrale operativa di Roma ha ricevuto richiesta di attivare anche un monitoraggio satellitare continuo sullo specchio d’acqua coinvolto nell’incidente. Al momento, le valutazioni continuano a riportare che non ci sono tracce di inquinamento apparenti, generando un certo sollievo tra le autorità locali.

Avvertimenti per i navigatori: attenzione al relitto

Nonostante il salvataggio dei tre marittimi, la situazione presso il luogo del naufragio rimane seria. Le autorità marittime hanno emesso avvisi per i navigatori e le unità in transito, informandoli della presenza del relitto del peschereccio, che si trova in gran parte sommerso. Questi avvisi sono fondamentali per garantire la sicurezza delle imbarcazioni in transito, evitando incidenti che potrebbero verificarsi a causa del relitto parzialmente affondato.

Nell’attesa di un ulteriore intervento per rimuovere il relitto, le motovedette della guardia costiera hanno effettuato ricognizioni nella zona. Tuttavia, le condizioni meteorologiche avverse hanno costretto le unità di sorveglianza a ritornare nel porto nel tardo pomeriggio, rimandando a giorni successivi la prosecuzione dei controlli. Le autorità competenti continuano a monitorare la situazione, con programmi di pattugliamento e valutazioni ambientali attive nei giorni a seguire.

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