Nel cuore della Toscana, a Bolgheri, Marilisa Allegrini, riconosciuta come la “signora dell’Amarone“, si fa portavoce di un’avventura vitivinicola che affonda le sue radici in quarant’anni di esperienza. Con l’entusiasmo di sempre, ha dato il via a un progetto che unisce tradizione e innovazione. L’azienda, ora interamente guidata da donne, vede al comando Marilisa insieme alle figlie Caterina e Carlotta Mastella e si avvale della competenza del Master of Wine Andrea Lonardi. Questa nuova era per il brand è caratterizzata anche da un forte legame con il territorio, evidenziato dalla partecipazione all’illustre Cena dei Mille che celebra l’eccellenza enologica della regione.
Un evento esclusivo: la Cena dei Mille
Bolgheri sotto i riflettori
La Cena dei Mille è un evento annuale che si svolge lungo il Viale dei Cipressi di San Guido, attirando appassionati e professionisti del vino da ogni parte d’Italia. Quest’anno l’evento ha visto sfilare anche le etichette del brand di Marilisa Allegrini, che si collocano accanto a nomi prestigiosi dei Supertuscan come Sassicaia, Ornellaia e Antinori. “La presenza di Lady Amarone è stata un valore aggiunto per il nostro territorio,” ha dichiarato un rappresentante locale, sottolineando l’importanza della sua partecipazione.
Un marchio al femminile
Dopo la separazione dall’azienda di Valpolicella avvenuta con i nipoti Francesco, Giovanni e Matteo Allegrini, Marilisa torna a dare impulso alla sua carriera vitivinicola presentando un brand che parla alle donne, valorizzando le competenze femminili nel mondo del vino. La tenuta di Poggio al Tesoro, che si estende su 100 ettari di terreno, rappresenta il fulcro della sua nuova avventura. La scelta di Bolgheri, già effettuata nel 2001 insieme al fratello Franco, scomparso nel 2003, si rivela una decisione strategica per il futuro dell’azienda.
Poggio al Tesoro: esplorando la Maremma
Dettagli della tenuta e la sua produzione
La tenuta Poggio al Tesoro è una delle tre perle del Gruppo Marilisa Allegrini, insieme alla storica San Polo a Montalcino e a Villa Della Torre, famoso per la sua architettura cinquecentesca. La posizione privilegiata di Poggio al Tesoro, con vitigni dislocati sui quattro poderi – Via Bolgherese, Chiesina di San Giuseppe, Le Sondraie e Valle di Cerbaia – consente una produzione diversificata e di alta qualità. Quest’anno l’attenzione si è focalizzata non tanto sui rossi famosi, ma su un bianco che sta conquistando il palato degli intenditori.
Solosole: un Vermentino innovativo
Nonostante i tradizionali rossi del territorio, è il Solosole, un Vermentino al 100%, ad emergere come il vino simbolo di questa nuova era. Questo vino, che rappresenta la rivisitazione contemporanea del Vermentino, è stato messo in luce durante un esclusivo pranzo in riva al mare presso il ristorante ‘stellato’ La Pineta di Andrea e Daniele Zazzeri, a Marina di Bibbona. I partecipanti hanno potuto degustare una verticale di cinque annate, dal 2023 al 2007, una rarità che ha messo alla prova le qualità di questo vitigno.
L’eredità di un grande vino
Il significato di Solosole
Andrea Lonardi, Master of Wine, ha affermato che Solosole comunica l’essenza del mare, della luce e dei profumi tipici del territorio. Questo Vermentino, risultato di un blend di quattro parcelle, rappresenta un perfetto equilibrio tra le caratteristiche peculiari di ciascuna zona di produzione. Lonardi ha sottolineato il potenziale del Solosole di diventare il “vino marino” per eccellenza, abbracciando le nuove tendenze e dimostrando un grande affetto verso Bolgheri.
Un futuro luminoso per il brand Allegrini
L’innovazione e la tradizione sembrano andare di pari passo nell’azienda di Marilisa Allegrini, che sta tracciando nuove strade nel mercato vitivinicolo. Mantenendo forti legami con le proprie origini, Marilisa e le sue figlie si avviano verso un futuro promettente, dove la qualità e l’identità del vino saranno sempre al centro della loro missione.
Il percorso intrapreso e la capacità di reinventarsi conferiscono a Marilisa Allegrini un posto d’onore non solo tra i produttori di vino, ma anche come punto di riferimento nella cultura enologica italiana.
Ultimo aggiornamento il 14 Settembre 2024 da Sofia Greco