Dall’unione della musica e delle maestose montagne del Trentino nasce un evento unico, il Festival I Suoni delle Dolomiti, che dal 28 agosto al 29 settembre 2023 ospiterà artisti di fama internazionale e nuovi talenti. Mario Brunello, violoncellista di spicco, ne è il direttore artistico e condivide la sua passione per la musica e il legame speciale che lo unisce a queste terre alte.
la passione di Brunello per musica e natura
un rapporto speciale con le montagne
Mario Brunello, originario di Castelfranco Veneto, ha sviluppato nel tempo un legame unico con le Dolomiti. Le montagne non rappresentano solo un sfondo naturale per la sua arte, ma anche una vera e propria fonte d’ispirazione. Come lui stesso afferma, “la musica vuole arrivare sempre più su”, un concetto che unisce il desiderio di espressione musicale alla bellezza straordinaria delle vette trentine. La sua carriera musicale ha trovato un palcoscenico straordinario nelle cime del Trentino, dove ha partecipato, ventinove anni fa, alla prima edizione del Festival I Suoni delle Dolomiti. Questo evento, che combina concerti e trekking, si è dimostrato un esperimento innovativo e coinvolgente che invita il pubblico a vivere la musica in contesti mozzafiato.
un festival che abbraccia l’arte
Nell’arco degli anni, il festival ha accolto oltre 1200 artisti, dalle star internazionali ai giovani talenti, creando una piattaforma per esperienze musicali senza pari. Brunello, divertendosi, ammette di non ricordare con esattezza il numero di edizioni a cui ha partecipato come direttore artistico, evidenziando quanto questo ruolo sia diventato centrale nella sua vita professionale. Quest’anno, la kermesse vedrà la sua 30esima edizione, e Brunello ha già cominciato a raccogliere idee per rendere questa celebrazione speciale ma con la massima attenzione verso la natura fragile che circonda l’evento.
l’edizione 2023: tra concerti e natura
un programma ricco di eventi
L’edizione 2023 del festival proporrà una serie di 18 concerti che abbracciano vari generi, dalla musica classica al jazz fino alla canzone d’autore. Gli artisti che parteciperanno comprendono nomi illustri come Roberto Vecchioni, il contrabbassista Renaud Garcia-Fons, e la giovane stella del fado Carminho. Questo variegato cartellone dimostra come la musica possa unirsi in un abbraccio di generi e stili diversi. Brunello sottolinea l’importanza degli artisti disposti a cimentarsi in spazi aperti e senza preparazione acustica, portando la loro musica a riempire le valli e le cime senza limiti.
la bellezza della montagna in autunno
Il festival si svolgerà in settembre, un mese scelto per la sua luce unica e le fresche giornate che segnalano l’arrivo dell’inverno. Questo periodo dell’anno offre un’atmosfera magica e un paesaggio spettacolare che incanta sia i musicisti che il pubblico. La combinazione di musica e natura crea un’esperienza immersiva, portando le persone a vivere intensamente queste giornate speciali.
il significato profondo della montagna
una riflessione sull’interiorità umana
Per Brunello, ogni montagna rappresenta “una scala verso il cielo”, un luogo dove si può perdersi per riscoprire se stessi. Le vette non sono da considerare solo in termini di altezza fisica, ma anche come rappresentazioni simboliche dell’altezza interiore e della crescita personale. La montagna, con il suo fascino e la sua maestosità , continua a offrire un senso di meraviglia e introspezione che può risuonare in ogni individuo, simile all’esperienza che la musica riesce a trasmettere.
l’eredità inimitabile dei suoni delle dolomiti
Chiara Bassetti, co-fondatrice del festival, ha sottolineato che il successo della manifestazione risiede nella sua unicità . “Molti ci copiano, ma non hanno le Dolomiti”, osserva, ponendo l’accento su come il paesaggio e l’atmosfera siano elementi irreplicabili altrove. Il festival offre un mese intero di concerti, che si propongono non come semplici eventi turistici, ma come una vera e propria sfida culturale a contatto con la natura. Con questo spirito, Brunello e il suo team continuano a lavorare per mantenere intatta l’essenza del festival, rispettando il legame profondo tra musica e montagna.