Mario Eutizia, un badante 48enne, si trova nuovamente al centro delle cronache giudiziarie italiane a causa di un’ordinanza di custodia cautelare in carcere, emessa dopo aver confessato di aver ucciso quattro anziani nella sua assistenza. Tra il 2014 e il 2024, Eutizia ha operato nelle province di Latina, Napoli e Salerno, dove ha affermato di aver somministrato dosi letali di farmaci ai suoi assistiti per alleviarne le sofferenze. L’ordinanza arriva in un momento cruciale delle indagini che mirano a fare chiarezza su una questione tanto complessa quanto drammatica.
L’autoaccusa di omicidio: dettagli inquietanti
Il racconto di Eutizia
A seguito della sua confessione, Mario Eutizia è attualmente detenuto presso il carcere di Santa Maria Capua Vetere. L’uomo ha dichiarato di aver somministrato farmaci in quantità superiori rispetto alle dosi massime raccomandate, descrivendo questa azione come un gesto di pietà verso le sue assistite. Le sue presunte vittime, tutte anziane, sono state identificate, ma la possibilità di effettuare autopsie è limitata. Solo il corpo di un 96enne di Vibonati potrà essere esaminato, poiché le altre tre salme sono state cremato.
L’arresto di Eutizia e la sua confessione si collocano in un contesto di crescente preoccupazione riguardo la sicurezza degli anziani nelle strutture di assistenza. Le sue dichiarazioni, sebbene autoaccusatorie, pongono interrogativi sulla vigilanza e sui controlli interni delle strutture assistenziali, sollevando importanti quesiti etici e legali.
Le indagini in corso: un lavoro meticoloso
I passaggi dell’indagine
Inizialmente, l’indagine è stata affidata alla Procura di Santa Maria Capua Vetere, ma è stata successivamente trasferita alla procura di Latina per questioni di competenza territoriale. I carabinieri di Latina hanno avviato un lavoro investigativo dettagliato, analizzando minuziosamente i movimenti di Eutizia e le eventuali discrepanze nelle cartelle cliniche delle presunte vittime. Ciò include la revisione dei documenti clinici e dei piani terapeutici, con l’obiettivo di rintracciare PDF o tracciati che possano confermare o smentire le affermazioni del badante.
Le forze dell’ordine si stanno avvalendo di tecniche investigative tradizionali e moderne, per ottenere un quadro chiaro della situazione. Le indagini non riguardano solo il comportamento di Eutizia, ma anche l’operato delle strutture assistenziali in cui lavorava. I carabinieri stanno anche cercando di stabilire se ci siano stati complici o se le pratiche messe in atto dal badante fossero un fenomeno isolato.
Il futuro delle indagini e l’autopsia in arrivo
I prossimi passi
La prossima mossa degli investigatori è l’autopsia sul corpo del 96enne, prevista per martedì, 17 settembre. Questo esame potrebbe rivelarsi cruciale per determinare le cause dei decessi e per fornire ulteriori elementi a supporto delle accuse contro Eutizia. L’esito delle autopsie potrebbe non solo confermare le affermazioni del badante ma anche rivelare eventuali responsabilità di altre figure professionali presenti nelle strutture di assistenza.
Le autorità continuano a monitorare con attenzione la situazione, determinati a fare chiarezza su questo caso inquietante. Gli sviluppi dell’indagine sono attesi con grande interesse pubblico, dato che sollevano interrogativi sulla sicurezza degli anziani e sulla necessità di misure più rigorose nei settori della salute e dell’assistenza sociale.