Mario Eutizia: il badante che si è autoaccusato di quattro omicidi in Campania

Mario Eutizia: il badante che si è autoaccusato di quattro omicidi in Campania

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Mario Eutizia: il badante che si è autoaccusato di quattro omicidi in Campania - Gaeta.it

Un grave episodio ha sconvolto la comunità di Santa Maria Capua Vetere, dove la Procura ha fermato Mario Eutizia, un badante 48enne, accusato di aver provocato la morte di quattro anziani. Eutizia, recatosi dai carabinieri di Caserta, si è autoaccusato in compagnia dei suoi avvocati, Antonio Daniele e Gennaro Romano. Le vittime, tutte persone di rimarchevole fragilità, risiedevano in diversi comuni della Campania e del Lazio, mentre le circostanze delle morti gettano ombre preoccupanti su un sistema che dovrebbe tutelare i più vulnerabili.

Le confessioni di un badante

Il racconto drammatico di Eutizia

Mario Eutizia ha rivelato ai magistrati di Santa Maria Capua Vetere che, per compiere i delitti, avrebbe somministrato agli anziani assistiti dosi di sedativi ben oltre i limiti prescritti. Ha dichiarato di averlo fatto per “acomunare gli anziani verso una morte dolce”, motivando il gesto come frutto di una presunta compassione nei confronti delle sue vittime, la maggior parte delle quali afflitte da malattie gravi e in fase terminale. Questa sua visione distorta dell’assistenza ha portato a un dramma umano e legale che solleva interrogativi sulla responsabilità di chi ha il compito di prendersi cura degli anziani.

I dettagli delle somministrazioni fatali

Secondo quanto emerso dall’inchiesta, nei casi di cui Eutizia si è reso protagonista, le dosi di sedativi somministrati agli anziani superavano di quattro volte la quantità raccomandata. Tra i farmaci che avrebbe utilizzato ci sono il Talofen e il Trittico, prescritto a pazienti con gravi disturbi psichiatrici e oncologici. La somministrazione di tali dosi in modo continuativo ha portato, alla lunga, a decessi che ora sono al vaglio delle autorità competenti. Dalla confessione e dai raccomandi degli inquirenti emerge così un quadro inquietante di pratiche mediche abusive da parte di chi avrebbe dovuto garantire assistenza e cura.

I delitti del 2014 e la conferma delle identità delle vittime

Gli omicidi passati sotto silenzio

I fatti risalgono al 2014, quando Eutizia si sarebbe reso responsabile dell’uccisione di due anziani in provincia di Latina. Al momento, le identità delle due vittime non sono state ancora completamente accertate. È solo con l’intensificarsi delle indagini che i carabinieri sono riusciti a risalire ai nomi e ai volti delle ultime due vittime di Eutizia, il cui tragico destino si è intrecciato con la sua vicenda personale.

Le vittime recenti

Le ultime due vittime identificate sono Luigi Di Marzo, un 89enne di Casoria, e Gerardo Chintemi, 96enne di Vibonati. Entrambi erano noti per le loro gravi condizioni di salute. La morte di Di Marzo, avvenuta lo scorso dicembre, e quella di Chintemi, deceduto nel marzo di quest’anno, sono state oggetto di accertamenti approfonditi da parte degli investigatori. Eutizia era stato anche denunciato per furto dopo il decesso di Chintemi, avendo rubato l’auto dell’anziano. L’incrocio delle informazioni ha rivelato che Eutizia era un badante di fiducia per entrambi gli anziani, ampliando la portata delle indagini e l’eco del suo operato.

Le conseguenze legali e umane dell’inchiesta

L’epilogo di un’inchiesta scioccante

Attualmente, l’arresto di Eutizia segna un capitolo drammatico nella cronaca di Santa Maria Capua Vetere, sollevando interrogativi sull’efficacia dei controlli nei confronti di badanti e caregivers. La Procura ha avviato un’azione incisiva non solo per valutare la responsabilità specifica di Eutizia, ma anche per esaminare a fondo eventuali lacune legislative e normative nel settore della cura domiciliare. Le ombre di questo caso si allungano anche su altri professionisti che, nel tentativo di prendersi cura degli anziani, potrebbero aver oltrepassato il confine tra assistenza e abuso.

La salute mentale e il profilo di Eutizia

Da un’ulteriore indagine, è emerso che Eutizia è egli stesso un paziente oncologico, ma rappresenta un caso complesso di conflitto di interessi. La sua conoscenza diretta degli effetti letali di dosi massicce di sedativi, combinata con la sua professione, conclude la storia in modo inquietante, sollevando interrogativi sulla salute mentale di chi si occupa di altre persone in condizioni vulnerabili. La società è ora in attesa di ulteriori sviluppi mentre le autorità competenti continuano a lavorare su questo caso inquietante e, nel contempo, si interrogano sull’adeguatezza delle strutture e dei protocolli dedicati alla cura degli anziani.

  • Elisabetta Cina

    Elisabetta è una talentuosa blogger specializzata in attualità, con un occhio critico sui temi caldi del momento. Laureata in comunicazione, ha trasformato la sua passione per il giornalismo in una carriera online, creando un blog di successo che esplora e discute le ultime tendenze in politica, società e cultura. Conosciuta per il suo approccio analitico e la capacità di sintesi, Elisabetta attira lettori che cercano una prospettiva affilata e ben informata sugli eventi mondiali. Attraverso il suo blog, offre non solo notizie, ma anche approfondimenti e riflessioni che stimolano il dialogo e la comprensione.

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