Martin Scorsese esplora il tesoro sommerso della Sicilia: un documentario sui naufragi antichi

Martin Scorsese realizza un documentario in Sicilia, esplorando i naufragi antichi e il patrimonio marino dell’isola, mentre riscopre le sue origini familiari e celebra l’accoglienza dei siciliani.
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Martin Scorsese esplora il tesoro sommerso della Sicilia: un documentario sui naufragi antichi - Gaeta.it

I riflettori sono puntati sulla Sicilia, dove il rinomato regista Martin Scorsese sta realizzando un documentario che si propone di svelare i misteri dei naufragi antichi nelle acque di quest’isola. L’operazione, in collaborazione con l’archeologa subacquea Lisa Briggs, rappresenta non solo un’opportunità per esplorare il patrimonio marino della Sicilia, ma anche un viaggio introspettivo per Scorsese, legato alle sue origini siciliane.

La straordinaria accoglienza dei siciliani

Martin Scorsese ha espressamente riconosciuto l’importanza e il calore dell’accoglienza dei siciliani nel suo progetto. “Questo progetto non sarebbe stato possibile senza l’aiuto incredibile dei siciliani,” ha dichiarato, evidenziando il senso di comunità e ospitalità che ha riscontrato durante la sua permanenza sull’isola. Le sue parole risuonano con emozione, sapendo quanto l’isola e la sua gente abbiano influenzato il suo lavoro e la sua arte. Scorsese, di origini siciliane, ha sempre percepito la Sicilia come un luogo d’ispirazione e ricerca personale, un legame che traspare chiaramente nelle sue opere.

La missione subacquea nell’isola di Ustica

Uno dei punti focali del documentario è l’isola di Ustica, scelta per la sua ricca storia e i tesori sommersi. Scorsese e Briggs, accompagnati da esperti subacquei della Soprintendenza del Mare, hanno infatti esplorato i fondali marini, puntando a documentare le meraviglie archeologiche del passato. Durante una delle immersioni, l’archeologa ha avuto modo di osservare ancore romane e bizantine, simboli di un’eredità storica che si intreccia con le storie di antiche rotte marittime. Queste scoperte non solo arricchiranno il documentario, ma contribuiranno anche ad aumentare la consapevolezza riguardo alla preservazione del patrimonio culturale sommerso in Sicilia.

Un ritorno alle origini per Scorsese

Il legame di Martin Scorsese con la Sicilia è particolarmente significativo, in quanto il padre del regista proviene da Polizzi Generosa e la madre da Ciminna. Questo connubio culturale riveste un’importanza fondamentale per Scorsese, il quale considera ogni visita sull’isola non solo un’opportunità lavorativa, ma un’opportunità per connettersi con le proprie radici. Dirigendosi verso Ustica, Scorsese ha sottolineato come questo viaggio rappresenti una sorta di “viaggio a ritroso,” all’insegna della scoperta e della rivisitazione delle proprie origini familiari. La Sicilia, dunque, non è solo un set per le sue riprese, ma un terreno fertile di storia e identità personale.

La realizzazione del docufilm

Il docufilm, attualmente senza titolo, è parte di un progetto più ampio noto come Shipwreck of Sicily, concepito dalla professoressa Lisa Briggs. Le previsioni indicano che la pellicola potrebbe vedere la luce nel maggio del prossimo anno, promettendo di rivelare al pubblico aspetti inediti e affascinanti della storia marittima dell’isola. Entrambi, regista e archeologa, hanno espresso il desiderio di far scoprire un patrimonio poco conosciuto, rendendo omaggio alle antiche civiltà che hanno solcato le acque siciliane nel corso dei secoli.

I luoghi di interesse in Sicilia

Oltre a Ustica, il percorso di Scorsese continua in vari altri luoghi emblematici della Sicilia. La troupe ha visitato Taormina, con particolare attenzione al relitto di antiche colonne, resti di una nave romana affondata che trasportava marmi pregiati dall’Africa settentrionale. Questo relitto rappresenta una “seconda città subacquea,” ricca di storia e cultura. Scorsese ha anche dedicato tempo a esplorare Marausa, dove è stato recentemente scoperto il relitto Marausa 2, e ha visitato importanti strutture museali come il Museo archeologico regionale Salinas di Palermo, il Museo di Aidone e la villa del Casale di Piazza Armerina. Altre location in programma includono la Tonnara di Favignana, l’isola di Mozia e il parco archeologico di Selinunte, dimostrando un impegno costante nella ricerca e nella valorizzazione del patrimonio storico siciliano.

L’operato di Scorsese e Briggs rappresenta non solo un’importante iniziativa culturale, ma anche un’opportunità per accrescere l’interesse verso le ricchezze nascoste della Sicilia e promuovere la consapevolezza riguardo alla preservazione del suo patrimonio archeologico e marittimo.

Ultimo aggiornamento il 30 Settembre 2024 da Armando Proietti

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