Il tema del ghosting ha trovato voce nel monologo di Matilde Gioli durante la trasmissione “Le Iene“, dove l’attrice ha condiviso un’esperienza intensa e personale. La pratica di interrompere bruscamente ogni tipo di comunicazione con un partner è diventata un fenomeno molto discusso, soprattutto tra i giovani. In questo contesto, Gioli riesce a mettere in luce il dolore e la confusione associati a questo tipo di rottura, invitando a riflettere sulla propria autoconsapevolezza e valore personale.
Il monologo di Matilde Gioli e la sua intensa narrazione
“Succede a tutti di essere lasciati ma alcuni modi sono più traumatici di altri”, esordisce Matilde Gioli, ponendo l’accento sull’impatto emotivo che una rottura può avere su una persona. Durante il suo intervento, l’attrice ha rappresentato in modo vivido la sensazione di smarrimento e abbandono che provano coloro che vengono “ghostati”. Descrive un’immagine toccante: “Immaginate di tornare a casa dopo 8 anni di convivenza e trovarla vuota, lui non c’è più. Sul tavolo solo un post it con scritto due parole: ‘mi dispiace’.” La scena dipinta da Gioli fa emergere la vulnerabilità che caratterizza i legami di lunga durata, colpendo dritto al cuore del pubblico.
L’attrice, raccontando la sua esperienza interpretativa di una donna in una situazione simile, si interroga su come reagirebbe se dovesse vivere una storia così devastante. Questa introspezione mostra non solo la sua preparazione attoriale, ma anche il suo profondo legame emotivo con il tema, rendendo il monologo un momento di forte connessione con gli spettatori.
Comprendere le emozioni dopo il ghosting
Gioli continua il suo intervento parlando della reazione comune di chi subisce il ghosting. “Subito inizi a mettere in dubbio il tuo valore”, afferma. Un pensiero che risuona con molti che affrontano situazioni di abbandono improvviso. Le sue parole invitano a un’analisi più profonda delle emozioni che scaturiscono da un allontanamento così brusco. Non solo si sperimenta la perdita del partner, ma si deve affrontare anche una crisi di autovalutazione.
Il monologo si fa carico di trasmettere un messaggio di assegnazione di responsabilità. L’attrice sottolinea: “Il ghosting non definisce voi perché definisce chi lo fa, non chi lo riceve.” Questa affermazione incoraggia a spostare l’attenzione dal dolore personale alla consapevolezza che l’atteggiamento di chi abbandona rivela più su di loro che sulla persona lasciata. Questo elemento porta a riflessioni importanti sulla salute mentale e sul modo di affrontare le proprie emozioni in direzione positiva.
Il consiglio di Matilde Gioli per affrontare il ghosting
Nel finale del suo monologo, Matilde Gioli offre un consiglio prezioso e profondo: “Forse bisogna lasciar scivolare via quel bisogno di trovare una risposta, sapere a tutti i costi”. Questo è un invito a vivere le esperienze di dolore e confusione come momenti necessari per la propria crescita personale. Essa evidenzia l’importanza di permettere a se stessi di attraversare il dolore senza cercare di forzare delle risposte immediate, promuovendo un’accettazione che può portare a una maggiore serenità.
Il messaggio finale di Gioli ci porta a riflettere sulla possibilità di rinascere dopo una delusione: “Già il giorno successivo può essere quello giusto per iniziare a dare il meglio di voi a chi lo merita davvero.” Con queste parole, l’attrice non solo invita ad affrontare il doloroso capitolo del ghosting, ma incoraggia anche a continuare nella ricerca di relazioni più sane e sinceramente gratificanti.
La sua performance a “Le Iene” non è solo un monologo, ma un vero e proprio inno alla resilienza, alla cura di sé e alla ricerca di un amore che valorizzi la propria persona.